L’arte di Christo al Festival dei Due Mondi

L’appuntamento di oggi con la rubrica “Accadde a Spoleto” è una sorta di numero speciale per celebrare una figura molto influente della cultura contemporanea, un artista, scomparso pochi giorni fa, che ha avuto un legame importante con la città.

Ben prima delle sue imprese al Reichstag o al Pont Neuf o dei celebri “Floating Piers” sul lago d’Iseo, Christo, nome d’arte di Christo Javachev, scelse Spoleto per tentare, insieme a sua moglie Jeanne-Claude Denat de Guillebon, uno dei suoi primi esperimenti di wrapping, ovvero l’imballaggio o l’impaccaggio di monumenti, edifici pubblici o interi scenari naturali.

Era il 1968 quando lo scultore, che sarebbe diventato uno degli esponenti più illustri della Land Art – corrente antiformalista nata per far dialogare strettamente arte e natura – impacchettava con corda e tela di polipropilene la fontana di piazza del Mercato e il fortilizio dei Mulini.

Wrapped Fountain | Foto tratta dal volume LA CITTA' E IL FESTIVAL DEI DUE MONDI

Insieme a Isamu Noguchi, autore dell’Octetra, opera che si trova tutt’ora nel cortile di Palazzo Collicola, Christo era quell’anno al Festival di Spoleto uno degli artisti visuali capaci di destare più interesse. Ne rappresentava addirittura “la grande sorpresa”, almeno secondo un breve resoconto filmato, prodotto dall’Istituto Luce, disponibile qui: https://bit.ly/2z0fVKb.

Dalla breve clip si capisce, in accordo con certo spirito dei tempi, come certe arditezze delle proposte culturali e certi comportamenti eccentrici degli artisti fossero osservati con non poca curiosità dai compassati cittadini. Anche un passaggio del volume Gianni Toscano e Sandro Morichelli “LA CITTA’ E IL FESTIVAL DEI DUE MONDI” rievoca l’atmosfera di quei giorni e lo stupore degli spoletini proprio di fronte alla fontana di piazza del Mercato insolitamente agghindata.

Per approfondire gli aspetti artistici, nella pagina ufficiale di Christo si trovano molte notizie e un corposo materiale fotografico e illustrativo (foto, bozzetti, descrizioni) sulla istallazione concepita per Spoleto ‘68https://bit.ly/2Xxpud7

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