Beniamino Gigli a Spoleto nel settembre del 1932 e nell’agosto del 1939

Beniamino Gigli a Spoleto nel settembre del 1932 e nell’agosto del 1939 | Il racconto nei quotidiani e nei periodici locali dell’epoca

Il rapporto tra Spoleto e Beniamino Gigli – uno dei più amati e popolari tenori del XX secolo, uno degli ambasciatori internazionali del bel canto e del melodramma italiano – è sempre stato speciale e strettissimo, all’insegna dell’affetto, della simpatia, dell’amicizia reciproci.

Grazie ad alcuni quotidiani e periodici locali, conservati alla biblioteca comunale Carducci, possiamo ricostruire il racconto delle prime esibizioni di Beniamino Gigli a Spoleto. Abbiamo scelto, per la rubrica ‘Accadde a Spoleto’, di privilegiare la cronaca dei primi due concerti di Gigli in città, nel settembre del 1932 e nell’agosto del 1939, ricorrendo alle pagine dell’edizione locale del “Messaggero” e a quelle dell’”Alta Spoleto”, il settimanale della Pro Loco spoletina.

Complice l’amicizia con Adriano Belli – avvocato e raffinato musicologo romano nato da madre spoletina, assiduo frequentatore e prezioso deus ex machina della vita culturale di Spoleto, tanto da fondarvi nel 1947 il Teatro Lirico Sperimentale – si riesce finalmente a portare in città la prodigiosa voce del grande recanatese. L’occasione è di quelle destinate a suscitare grande clamore, lo dimostrano il numero cospicuo di articoli che annunciano il grande evento e che seguono febbrilmente la preparazione del concerto. L’esibizione di Gigli a Spoleto, nell’ambito dei festeggiamenti per l’appena istituita Estate Spoletina, sarà una prima per l’Umbria.

Dà notizia dell’accordo per lo spettacolo – avvenuto il giorno prima a Roma – “Il Messaggero” locale che, nell’edizione del 15 giugno 1932 parla già, citando una vecchia promessa di Gigli a Belli finalmente realizzatasi, di circostanza epocale. Sarà il tenore stesso a scegliere, dopo rigoroso sopralluogo, il luogo del concerto, organizzato a beneficio delle Opere assistenziali. Si susseguono gli articoli che cominciano a raccontare la complessità della macchina organizzativa, per offrire uno spettacolo all’altezza della caratura del prestigioso ospite. Il podestà si impegna ad organizzare collegamenti speciali e ad ottenere sconti per i biglietti ferroviari che dovranno portare tanti appassionati dalle regioni vicine. “L’Alta Spoleto” del 3 luglio specifica che il Concerto sarà a beneficio della colonia montana (sul Monteluco) e dedica a Gigli alcune note biografiche.

Si prepara «una straordinaria festa d’arte e di mondanità» annuncia il Messaggero del 5 luglio che conferma, in tema di collegamenti speciali, la disponibilità di un treno proveniente da Roma che sosterà a Spoleto per la durata del concerto, per permettere ai tanti appassionati di assistere all’evento e poi subito ripartire. Il 6 luglio “Il Messaggero” regala un’altra bella notizia: Gigli non sarà solo sul palco. Dopo i trionfi della Scala, ad emozionare il pubblico spoletino, si aggiunge al programma del concerto anche il soprano Maria Caniglia. Nel trafiletto del 7 luglio del “Messaggero” c’è la conferma di Piazza Duomo come location e la certezza che l’enorme risonanza generata dello spettacolo si tradurrà in una enorme affluenza, per cui si stanno studiando particolari accorgimenti per regolare gli ingressi e il parcheggio delle automobili.

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Nel frattempo, in un crescendo inarrestabile, quasi si accavallano gli articoli, gonfi di entusiasmo: vengono predisposti 3.000 mila posti in Piazza Duomo che sarà illuminata da 1.000 lampade elettriche; la vendita dei biglietti va a gonfie vele; al programma si aggiunge la voce di Niny Giani. All’improvviso, a pochi giorni dal concerto, arriva la grande delusione: Gigli deve dare forfait a causa di una indisposizione, un lieve malore, accusato mentre cantava a Lanciano. Al podestà Spinelli arriva il telegramma di Gigli che, pur dispiaciuto per l’accaduto, annuncia una nuova data: «Profondamente addolorato improvviso contrattempo pregola comunicare simpatica cittadinanza spoletina che sarò presente domenica 18 settembre per assolvere impegno caro al mio cuore già fatto a lei, onorevole podestà, ed all’amico Belli».

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Si torna a parlare del grande concerto a settembre; “Il Messaggero”, quasi giornalmente, segue gli sviluppi: si annuncia che è ricominciata (l’8 settembre) la vendita dei biglietti, che i collegamenti speciali sono confermati, che si sono aggiunti anche servizi automobilistici, che sono attese comitive da tutta l’Umbria, da Roma, da Firenze. Il cast artistico cambia: saranno Margherita Carosio, Marina Selivanova e il baritono Armando Dadò a duettare con Gigli. Le norme e le disposizioni per il traffico si fanno più stringenti, per accogliere l’enorme pubblico si approntano “parchi automobilistici”, i posti in piazza lievitano fino a superare i 4.000, il Ministro Ciano concede lo sconto del 50% sui treni che collegano Spoleto con Ancona, Roma, Rieti e Terontola. La tipografia dell’Umbria esce con un numero speciale dedicato a Gigli, che, proveniente dalla sua Villa di Porto Recanati, giungerà a Spoleto con la sua auto e sarà ospitato, insieme a figlia e signora, all’Hotel Tordelli, in corso Mazzini. Il concerto è un trionfo: «uno strepitoso successo» titola “Il Messaggero”, «una sagra del canto, una festa di popolo» chiosa l’“Alta Spoleto.” Dopo l’esaltante esperienza, Gigli affida al telegrafo la sua soddisfazione, condita da un desiderio: “Commosso grato affettuose indimenticabili dimostrazioni, compiacendomi magnifica perfetta organizzazione, invio lei cittadinanza tutta saluto desideroso tornare presto tra voi”.

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Stessa esaltante atmosfera si registra nel 1939 quando Gigli – che era solito tornare spesso e volentieri a Spoleto per salutare la città e incontrare i suoi amici, come dimostrano un paio di articoli dell’”Alta Spoleto”, sempre di quell’anno, inseriti in rassegna – è protagonista di un secondo grande evento musicale: in occasione della stagione lirica, organizzata dall’infaticabile avvocato Belli, nel programma dell’Estate Spoletina, è prevista, il 12, 13 e 15 agosto, una triplice rappresentazione della “Lucia di Lammermoor” al Teatro Nuovo. Nella data del 13 sarà la voce di Gigli a far vibrare la platea, per una serata benefica a favore delle colonie estive della G.I.L. Nel settimanale della pro Loco del 12 agosto viene tracciato un denso profilo biografico del tenore, viene elogiato il signorile civismo di Eloisa Marignoli che ospita Gigli nel suo palazzo, viene annunciato che sarà scoperta una lapide nell’atrio del teatro per ricordare l’avvenimento e che all’albergo della Ferrovia sarà preparata una cena in suo onore.

Gonfio di superlativi e condotto con tono giubilante è il resoconto della serata che appare nel numero del 19 agosto dell’”Alta Spoleto”, con tante fotografie che immortalano Gigli a San Giacomo, poi all’arrivo a Spoleto, durante una partita a carte a Monteluco e mentre viene acclamato al Teatro Nuovo. Beniamino Gigli tornerà a Spoleto molte altre volte. L’amore tra la città e il tenore continuerà a manifestarsi negli anni con immutato favore. Al grande tenore Spoleto ha intitolato la piazza alberata di fronte al Teatro Nuovo, perfetto riconoscimento della sua statura di artista, accanto ad uno dei templi più prestigiosi del canto lirico.

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