Accadde a Spoleto: inaugurazione dell’acquedotto urbano della Vallocchia

Il 7 agosto del 1921, alla presenza di numerose autorità, viene inaugurato l’acquedotto sussidiario urbano della Vallocchia, un intervento necessario per sfruttare nuove fonti di approvvigionamento utili a portare nuova acqua in città, di fronte alle pressanti esigenze idriche del territorio.

La cerimonia avviene – ricorda il Messaggero dell’11 agosto di quell’anno – in forma solenne. Le foto dell’epoca, conservate nella fototeca della Biblioteca comunale – ci mostrano una lunga teoria di persone azzimate e in pose dignitose che si ritrovano al fosso di Cortaccione per assistere alla immissione della «nuova saluberrima acqua delle sorgenti della Vallocchia […] nella conduttura chiamata Cortaccione».

Autorità civili e militari, varie personalità e rappresentanti della stampa «con la guida dell’ingegnere comunale sig. Zigari, che ha molto bene diretto i lavori […] si internarono con fantastici lumicini nella lunga galleria per assistere al battesimo della nuova acqua […] Rotta la tradizionale bottiglia di champagna [sic], la nuova acqua della portata di quattordici litri al secondo, apparve spumante tra gli applausi dei presenti».

Gli invertenti del nuovo acquedotto della Vallocchia sono completati quasi tre decenni dopo l’entrata in funzione del moderno acquedotto urbano che nel 1894 – sempre attingendo alle fonti di Cortaccione ma attraverso un nuovo sistema a pressione e nuove infrastrutture – andò a sostituire le antiche condutture che dal Fosso di Cortaccione a nord e da Patrico a sud avevano condotto nei secoli l’acqua all’interno della città attraverso il Ponte delle Torri.

Pochi anni dopo quelli della Vallocchia, altri lavori consentiranno, a cavallo tra gli anni ‘20 e ‘30, di portare nuova acqua a Spoleto attingendo questa volta alle fonti di Montefiorello. Negli anni ‘70, visto il perdurare delle necessità idriche di un territorio in espansione, si realizzò l’acquedotto dell’Argentina.

La storia dell’acquedotto di Spoleto – dai capitoli remoti dell’età romana fino alla grande opera della infrastruttura ottocentesca – è un capitolo importantissimo della storia della città e perciò meritevole di un ulteriore racconto all’interno della rubrica “Accadde a Spoleto”.

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