Accadde a Spoleto: la Resistenza a Spoleto

Due vicende drammatiche, due storie personali che si intrecciano con la Grande Storia, due uomini che hanno segnato con le loro speranze, i loro ideali, le loro azioni, pagine ed episodi della Resistenza nel territorio di Spoleto e Valnerina.

In occasione delle commemorazioni per il 25 aprile, la rubrica “Accadde a Spoleto” vuole ricordare, attraverso due pubblicazioni conservate alla Biblioteca comunale di Spoleto e pubblicate entrambe nel 2004, due giovani spoletini che, a cavallo tra il 1943 e il 1944, si sono battuti per la libertà e la democrazia: Paolo Schiavetti Arcangeli e Francesco ‘Franco’ Spitella.

C’era un ragazzo che come te…” è una pubblicazione che il Comune e l’ANPI di Spoleto dedicarono a Paolo Schiavetti Arcangeli, alla sua famiglia, alla Brigata Melis. Il libretto contiene anche una testimonianza del partigiano Gian Paolo Loreti, recentemente scomparso, che per tanti anni, come Presidente della Sezione di Spoleto dell’ANCI, è stato impegnato nell’opera di divulgazione degli anni della Resistenza.

Nato nel 1924, rimasto orfano in giovane età, brillante studente di ingegneria a Roma, Paolo Schiavetti Arcangeli viene incarcerato per aver manifestato per le sue idee antifasciste e, ricercato, decide di rifugiarsi, nell’autunno del ‘43, sui monti della Valnerina. Come ricorda un passo tratto dell’opuscolo a lui dedicato «Paolo si aggregò ad una delle formazioni, la ‘Melis’ , ed alla trepidante signora, che lo forniva dei maglioni adatti al freddo della montagna, disse: “Ci rivediamo dopo la vittoria”. La vittoria sopraggiunse, quando Paolo non c’era più. La caccia nei confronti suoi e dei suoi compagni, quel 25 aprile del 1944, ebbe fortuna. Gli aguzzini – italiani purtroppo – lo catturarono ferito e si accanirono con le torture, per strappargli parole di tradimento verso la sua brigata. Era un mattino freddo e luminoso sul Piano di Castelluccio di Norcia. Prima che gli occhi gli venissero spenti, Paolo accarezzò carezzò con lo sguardo il verde dei suoi monti umbri». A Paolo Schiavetti Arcangeli è stata conferita la Medaglia d’oro al Valor militare.

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Altra testimonianza importante della storia della Lotta Partigiana a Spoleto è il volume “Dalla ribellione della coscienza alla resistenza armata – Memorie di un partigiano” con la curatela di Aurelio Fabiani che, insieme alla Classe V dell’ITIS nell’anno scolastico 2003/2004, si impegnò a completare e trascrivere il memoriale di Francesco Spitella, un altro giovane spoletino che nello stesso periodo fu protagonista di episodi importanti della lotta di liberazione partigiana contro la dittatura fascista e l’occupazione tedesca a Spoleto e in Valnerina.

Anche lui ventenne (nato nel 1923), anche lui decise di partecipare attivamente alla lotta partigiana, vivendo, dal settembre ‘43 al giugno ‘44, come sostiene nelle sue memorie, «i dieci mesi più intesi e drammatici della mia vita. In questo anno breve avevo provato di tutto, il freddo, la fame, il carcere. Avevo sfidato e temuto la morte». Tra i primi a prendere “la via della Montagna”, Spitella partecipa a numerosi scontri a fuoco a Patrico e a S. Anatolia di Narco contro i tedeschi (ottobre 1943). Fu catturato e arrestato ma alla fine di novembre riuscì a fuggire dal carcere della Rocca, unendosi poi al battaglione ‘Tito’. Partecipò al drammatico episodio della battaglia di Mucciafora (novembre 1943) che portò all’eccidio nazifascista e dove persero la vita partigiani e civili. Fu arrestato di nuovo, all’inizio del 1944 e trasferito a Perugia per essere fucilato. Dal carcere di Perugia riuscì ad evadere dal giugno del 1944. Spitella è stato decorato con la croce di guerra al valore militare, col grado di Comandante di Squadra.

Francesco Spitella

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