Riconoscete questo monumento di Spoleto?
È una delle più importanti porte storiche della città, facente parte della cinta di mura medievali. Nonostante sia ben conservata ha subito nei secoli diversi interventi di restauro e di rifacimento che ne hanno un po’ modificato l’aspetto.
Si tratta della porta della San Matteo – così chiamata per la vicinanza all’antico nosocomio ospitato nell’omonimo monastero – o anche porta Loreto, perché nella direzione del seicentesco santuario.

La foto conservata nella fototeca della biblioteca Carducci si riferisce ad un periodo tra il 1895 e il 1915. In queste due date infatti il monumento subì danni importanti in coincidenza di due terremoti. Nel 1895 un rovinoso sisma colpì la parte superiore della porta che fu restaurata per poi essere colpita nuovamente nel 1915, quando fu compromessa anche la casupola che serviva da dogana e che si vede sulla sinistra della foto. Ma già nel 1673, come ricorda una epigrafe sulla parte interna della porta, se ne dovette curare un importante restauro.
É tratto dal numero 22 di “Spoletium” – all’interno di un articolo di Silvestro Nessi dedicato ai restauri antichi e recenti delle mura e delle porte della città – l’interessante disegno che vi proponiamo e che mostra la situazione del monumento nell’ottocento, prima dei danni.
Sempre nell’articolo di Nessi sono riportate alcune note storiche: si decise la costruzione della porta nel 1296 in ragione di una forte espansione della città che portò alla creazione di una nuova e più estesa cinta muraria, per comprendervi i nuovi borghi cittadini.

Prima del 1296 esistevano – anche alcune se avevano perso il loro ruolo per il sopravanzare dell’espansione urbanistica – le seguenti porte: San Lorenzo (ne resta traccia in fondo a via S. Agata e in uno spigolo di Palazzo Mongalli), San Pietro (l’attuale arco di Monterone), Postierla (poco sotto la Porta Fuga), Trinità (sotto la chiesa omonima in via della Fonte Pescaia), Ponziana (allora più alta rispetto alla porta attuale). Negli statuti comunali del 1296 si deliberò la costruzione tre nuovi ingressi monumentali per inglobare le nuove costruzioni che erano sorte a valle delle vecchie porte: al di fuori di porta San Pietro (l’arco di Monterone) si costruì l’attuale porta Monterone, fuori la vecchia porta Ponzianina l’attuale porta Ponzianina vicina al torrente Tessino e appunto la porta San Matteo, quest’ultima per comprendere il già popoloso quartiere sorto fuori porta San Lorenzo, il quartiere conosciuto con il nome di ‘borgaccio’.
La porta San Matteo, una delle antiche porte della città ancora in situ, è composta da pietre conce e da materiali provenienti da edifici antichi. Sono ancora visibili gli antichi battenti in legno.
Di recente, nel marzo del 2021, sono stati portati a terminati interventi di restauro sulla struttura in legno della porta, a cura della Fondazione Carispo.

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