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Set
15
Ven
Mezz’ora dopo la chiusura – SUL SET DI DON MATTEO @ Spoleto
Set 15@19:00
<!--:it-->Mezz'ora dopo la chiusura - SUL SET DI DON MATTEO<!--:--><!--:en-->Mezz'ora dopo la chiusura - ON THE SET OF DON MATTEO<!--:--> @ Spoleto | Spoleto | Umbria | Italia

Mezz’ora dopo la chiusura #205
Luogo d’incontro: Casa Romana

SUL SET DI DON MATTEO
I luoghi della fiction

Mezz’ora dopo la chiusura, l’evento a cura di Sistema Museo, vi aspetta venerdì 15 settembre alle ore 19.00 con uno speciale trekking in città intitolato Sul Set di Don Matteo – i luoghi della fiction.

Faranno da cornice all’itinerario la famosa Piazza Duomo, incantevole scenografia che con la sua spettacolare Cattedrale fa da sfondo a moltissime scene del set, e la suggestiva vista sul Ponte delle Torri e sulla Rocca Albornoziana; potrete così scoprire i luoghi dove viene girata una delle fiction più seguite dagli italiani.

L’appuntamento è alle ore 19.00 alla Casa Romana (Via di Visale).

La serata prosegue con una degustazione di prodotti tipici della tradizione spoletina.

L’evento vede la collaborazione del Con Spoleto – Consorzio Albergatori di Spoleto.

Quota di partecipazione:
Visita guidata – intero – € 7,00
Visita guidata – ridotto – € 5,00 per Spoleto Card e fidelizzati
Apericena – € 5,00

E’consigliata la prenotazione entro le 13:00 del venerdì:
news.spoletomusei@sistemamuseo.it
0743.46434

Ott
22
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Ott 22@16:30–17:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Teatro Famiglia<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Theatre for families<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

Torna la rassegna di teatro famiglia La Domenica dei Sogni ideata da Vincenzo Cerami nel 2009 per promuovere l’amore per il teatro tra le giovani generazioni.

Nata per offrire ai bambini e alle famiglie allegri pomeriggi domenicali, la manifestazione per tutto il periodo invernale ospiterà a Spoleto le migliori compagnie d’Italia che hanno ricevuto premi prestigiosi e che hanno effettuato tournée in tutto il mondo.

Location della rassegna sarà il Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” dove la domenica, sempre alle ore 16.30, si svolgeranno gli spettacoli.

Sette gli appuntamenti teatrali che affronteranno quest’anno la tematica del disagio giovanile, prestando una particolare attenzione ai rapporti familiari e scolastici. Una rassegna pensata per interessare e far partecipare diverse fasce di età: dai bambini della scuola materna, a quelli della scuola dell’infanzia fino ai ragazzi delle scuole primarie cui, per la prima volta, si è scelto di dedicare uno specifico spettacolo (Fuori classe in programma il 25 febbraio), inserendone altri due (Ho un lupo nella pancia – 5 novembre; Tutto in una bolla – 4 marzo 2018) che possono essere visti e goduti anche dai ragazzi di questa particolare età preadolescenziale.

Insieme alla rassegna inizieranno anche gli appuntamenti con la mediazione teatrale a Palazzo Mauri. Ogni sabato antecedente lo spettacolo a partire dal 21 ottobre, nei locali della Biblioteca Comunale dalle ore 11.00 alle 12.00, si svolgeranno gli incontri con gli insegnanti Lorella Natalizi e Mauro Pietrini dell’Associazione Teodelapio.

In ogni incontro verranno valorizzati, attraverso una immagine, un brano del testo, un gioco teatrale, i grandi temi che gli spettacoli della rassegna portano con sé: l’amicizia, la relazione, le diversità, le insicurezze, la voglia di poesia, seguendo volta per volta la direzione della riflessione più consona all’incontro.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino ai 18 anni GRATIS
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)
possibilità di abbonamento

durata degli spettacoli 60 minuti circa

BOTTEGHINO
il giorno dello spettacolo 15.45 – 16.30

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Via Brignone, 11
Tel. 0743 218615 – 20 – 21
scuola.musicadanza@comunespoleto.gov.it | info@iat.spoleto.pg.it

PROGRAMMA

Domenica 22 ottobre 2017, ore 16.30
PERCHE’
(fascia di età 3-10 anni)
prodotto da Unoteatro | di e con Silvano Antonelli
Vincitore nel 1995 del Premio Stregagatto dell’Ente Teatrale Italiano come miglio attore
“Ci sono spettacoli che ti accompagnano per tanto tempo, a volte per tutta la vita”. Così è stato per lo spettacolo “Perché”. La storia di un padre, reduce dalle tante battaglie quotidiane, che arriva a casa e vuole “stare tranquillo” a leggere il giornale ma uno strano pupazzo-figlio gli pone una infinità di domande cui è costretto a rispondere. Curioso del mondo intorno a sé, il bambino tempesta il papà di continue domande, costringendolo a distrarsi dalla lettura del giornale per cercare le sempre più difficili risposte.


Domenica 5 novembre 2017, ore 16.30
HO UN LUPO NELLA PANCIA
(dai 5 anni)
Prodotto da La Piccionaia Centro di produzione teatrale
Testo e regia Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Perangelo Bordignon
Una fiaba moderna che partendo della relazione col cibo arriva a trattare dei rapporti familiari. La storia di Bianco – un bambino come tanti se non per il fatto che non mangia mai – si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore.


Domenica 17 dicembre 2017, ore 16.30
NATALE A SUON DI HIP HOP
(dai 3 anni)
Prodotto da Compagnia Mattioli | di Monica Mattioli – con Monica Mattioli e Massimo Prandelli
Uno spettacolo divertente, emozionante e poetico sul Natale visto dagli occhi di tre bambini. Rodolfo, che va alla ricerca di Babbo Natale attraversando l’oceano; Goumba, un bambino africano che non conosce il Natale, che viene invitato dalla sua compagna di classe a chiedere un regalo a Babbo Natale e infine la nonna di Anna che regala un pacchetto rosso che arriverà nelle mani dei bambini del pubblico… e …


Domenica 21 gennaio 2018, ore 16.30
HENSEL E GRETEL. LA STRADA NEL BOSCO
(dai 3 anni)
Prodotto da Teatro Verde
con Andrea Calabretta, Veronica Olmi, Emanuele Caiati, Andrea Maurizi, Enrico Biciocchi
scene, costumi e burattini di Emanuele Luzzati
musiche originali Marco Schiavoni
Due bambini vengono abbandonati da una matrigna cattiva e un papà troppo remissivo. Si ritrovano così da soli ad affrontare un nemico più forte di loro: la Strega pasticcera. Ma nel bosco, come nella vita, si può incontrare un po’ di tutto e l’apparenza talvolta inganna. E quando la speranza sta per svanire ecco che l’aiuto arriva da chi meno te l’aspetti. Attenzione, però: sarà soprattutto il pubblico dei bambini che dovrà aiutare i due fratellini a togliersi dai guai.


Domenica 18 febbraio 2018, ore 16.30
SE IO FOSSI TE
(dai 3 anni)
Prodotto da Coquelìcot Teatro
di Laerte Neri
con Paolo Simonelli e voce Valentina Pierotti
disegni, scenografie e disegno costumi Claudio Maestrelli
regia e video Laerte Neri
Giulia è una bambina che vuol sapere, vuole conoscere, vuole divertirsi. Luigi è un papà preso dai problemi quotidiani, che grazie alla sua bambina si ricorda di quanto è bello vivere il presente, di quanto è bello ballare. “Se io fossi te” è il racconto di una notte passata insieme, a scambiarsi i ruoli e a scoprire il significato della parola empatia: la capacità di sentire ciò che l’altro sente. Alla fine il protagonista capisce che i papà sono importanti per la crescita dei bambini, ma anche i bambini per la crescita dei papà.


Domenica 25 febbraio 2018, ore 16.30
FUORI CLASSE
(dagli 11 anni)
Prodotto da La Pulce Compagnia Teatrale
di e con Silvia Briozzo e Enzo Valeri Peruta
collaborazione alla regia Marcello Magni
C’è un malessere che batte alle tempie. Anche il cuore fa eco. La paura di sbagliare, di non fare la scelta giusta, di commettere errori. Raffaele e Miriam sono due alunni alla soglia dell’esame di terza media: lui studente dagli ottimi risultati; lei irrequieta, la scuola le sta stretta. Lo spettacolo tratta il tema del benessere a scuola, ponendo come prioritarie le relazioni tra docenti e alunni, come base per la motivazione e l’apprendimento. A completare la triade è la figura dei genitori e delle famiglie, che giocano un ruolo importantissimo nella formazione e nell’educazione dei ragazzi.


Domenica 4 marzo 2018, ore 16.30
TUTTO IN UNA BOLLA
(per tutte le età)
Prodotto da Teatro Lunatico
Con Luca Rosetti e Mara Corengia
Regia Luca Rosetti
Eleganza, poesia, divertimento, per vivere emozioni che lasceranno adulti e bambini letteralmente a bocca aperta! Spettacolo teatrale per tutta la famiglia che unisce la tecnologia di ultima generazione (costumi luminosi, luci wood, proiezioni laser) alla clownerie, alla magia e naturalmente alle bolle di sapone, con numeri veramente unici.

Nov
5
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Nov 5@16:30–17:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Teatro Famiglia<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Theatre for families<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

Torna la rassegna di teatro famiglia La Domenica dei Sogni ideata da Vincenzo Cerami nel 2009 per promuovere l’amore per il teatro tra le giovani generazioni.

Nata per offrire ai bambini e alle famiglie allegri pomeriggi domenicali, la manifestazione per tutto il periodo invernale ospiterà a Spoleto le migliori compagnie d’Italia che hanno ricevuto premi prestigiosi e che hanno effettuato tournée in tutto il mondo.

Location della rassegna sarà il Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” dove la domenica, sempre alle ore 16.30, si svolgeranno gli spettacoli.

Sette gli appuntamenti teatrali che affronteranno quest’anno la tematica del disagio giovanile, prestando una particolare attenzione ai rapporti familiari e scolastici. Una rassegna pensata per interessare e far partecipare diverse fasce di età: dai bambini della scuola materna, a quelli della scuola dell’infanzia fino ai ragazzi delle scuole primarie cui, per la prima volta, si è scelto di dedicare uno specifico spettacolo (Fuori classe in programma il 25 febbraio), inserendone altri due (Ho un lupo nella pancia – 5 novembre; Tutto in una bolla – 4 marzo 2018) che possono essere visti e goduti anche dai ragazzi di questa particolare età preadolescenziale.

Insieme alla rassegna inizieranno anche gli appuntamenti con la mediazione teatrale a Palazzo Mauri. Ogni sabato antecedente lo spettacolo a partire dal 21 ottobre, nei locali della Biblioteca Comunale dalle ore 11.00 alle 12.00, si svolgeranno gli incontri con gli insegnanti Lorella Natalizi e Mauro Pietrini dell’Associazione Teodelapio.

In ogni incontro verranno valorizzati, attraverso una immagine, un brano del testo, un gioco teatrale, i grandi temi che gli spettacoli della rassegna portano con sé: l’amicizia, la relazione, le diversità, le insicurezze, la voglia di poesia, seguendo volta per volta la direzione della riflessione più consona all’incontro.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino ai 18 anni GRATIS
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)
possibilità di abbonamento

durata degli spettacoli 60 minuti circa

BOTTEGHINO
il giorno dello spettacolo 15.45 – 16.30

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Via Brignone, 11
Tel. 0743 218615 – 20 – 21
scuola.musicadanza@comunespoleto.gov.it | info@iat.spoleto.pg.it

PROGRAMMA

Domenica 22 ottobre 2017, ore 16.30
PERCHE’
(fascia di età 3-10 anni)
prodotto da Unoteatro | di e con Silvano Antonelli
Vincitore nel 1995 del Premio Stregagatto dell’Ente Teatrale Italiano come miglio attore
“Ci sono spettacoli che ti accompagnano per tanto tempo, a volte per tutta la vita”. Così è stato per lo spettacolo “Perché”. La storia di un padre, reduce dalle tante battaglie quotidiane, che arriva a casa e vuole “stare tranquillo” a leggere il giornale ma uno strano pupazzo-figlio gli pone una infinità di domande cui è costretto a rispondere. Curioso del mondo intorno a sé, il bambino tempesta il papà di continue domande, costringendolo a distrarsi dalla lettura del giornale per cercare le sempre più difficili risposte.


Domenica 5 novembre 2017, ore 16.30
HO UN LUPO NELLA PANCIA
(dai 5 anni)
Prodotto da La Piccionaia Centro di produzione teatrale
Testo e regia Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Perangelo Bordignon
Una fiaba moderna che partendo della relazione col cibo arriva a trattare dei rapporti familiari. La storia di Bianco – un bambino come tanti se non per il fatto che non mangia mai – si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore.


Domenica 17 dicembre 2017, ore 16.30
NATALE A SUON DI HIP HOP
(dai 3 anni)
Prodotto da Compagnia Mattioli | di Monica Mattioli – con Monica Mattioli e Massimo Prandelli
Uno spettacolo divertente, emozionante e poetico sul Natale visto dagli occhi di tre bambini. Rodolfo, che va alla ricerca di Babbo Natale attraversando l’oceano; Goumba, un bambino africano che non conosce il Natale, che viene invitato dalla sua compagna di classe a chiedere un regalo a Babbo Natale e infine la nonna di Anna che regala un pacchetto rosso che arriverà nelle mani dei bambini del pubblico… e …


Domenica 21 gennaio 2018, ore 16.30
HENSEL E GRETEL. LA STRADA NEL BOSCO
(dai 3 anni)
Prodotto da Teatro Verde
con Andrea Calabretta, Veronica Olmi, Emanuele Caiati, Andrea Maurizi, Enrico Biciocchi
scene, costumi e burattini di Emanuele Luzzati
musiche originali Marco Schiavoni
Due bambini vengono abbandonati da una matrigna cattiva e un papà troppo remissivo. Si ritrovano così da soli ad affrontare un nemico più forte di loro: la Strega pasticcera. Ma nel bosco, come nella vita, si può incontrare un po’ di tutto e l’apparenza talvolta inganna. E quando la speranza sta per svanire ecco che l’aiuto arriva da chi meno te l’aspetti. Attenzione, però: sarà soprattutto il pubblico dei bambini che dovrà aiutare i due fratellini a togliersi dai guai.


Domenica 18 febbraio 2018, ore 16.30
SE IO FOSSI TE
(dai 3 anni)
Prodotto da Coquelìcot Teatro
di Laerte Neri
con Paolo Simonelli e voce Valentina Pierotti
disegni, scenografie e disegno costumi Claudio Maestrelli
regia e video Laerte Neri
Giulia è una bambina che vuol sapere, vuole conoscere, vuole divertirsi. Luigi è un papà preso dai problemi quotidiani, che grazie alla sua bambina si ricorda di quanto è bello vivere il presente, di quanto è bello ballare. “Se io fossi te” è il racconto di una notte passata insieme, a scambiarsi i ruoli e a scoprire il significato della parola empatia: la capacità di sentire ciò che l’altro sente. Alla fine il protagonista capisce che i papà sono importanti per la crescita dei bambini, ma anche i bambini per la crescita dei papà.


Domenica 25 febbraio 2018, ore 16.30
FUORI CLASSE
(dagli 11 anni)
Prodotto da La Pulce Compagnia Teatrale
di e con Silvia Briozzo e Enzo Valeri Peruta
collaborazione alla regia Marcello Magni
C’è un malessere che batte alle tempie. Anche il cuore fa eco. La paura di sbagliare, di non fare la scelta giusta, di commettere errori. Raffaele e Miriam sono due alunni alla soglia dell’esame di terza media: lui studente dagli ottimi risultati; lei irrequieta, la scuola le sta stretta. Lo spettacolo tratta il tema del benessere a scuola, ponendo come prioritarie le relazioni tra docenti e alunni, come base per la motivazione e l’apprendimento. A completare la triade è la figura dei genitori e delle famiglie, che giocano un ruolo importantissimo nella formazione e nell’educazione dei ragazzi.


Domenica 4 marzo 2018, ore 16.30
TUTTO IN UNA BOLLA
(per tutte le età)
Prodotto da Teatro Lunatico
Con Luca Rosetti e Mara Corengia
Regia Luca Rosetti
Eleganza, poesia, divertimento, per vivere emozioni che lasceranno adulti e bambini letteralmente a bocca aperta! Spettacolo teatrale per tutta la famiglia che unisce la tecnologia di ultima generazione (costumi luminosi, luci wood, proiezioni laser) alla clownerie, alla magia e naturalmente alle bolle di sapone, con numeri veramente unici.

Dic
1
Ven
Indovina chi viene a cena…con Don Matteo @ Ristorante Zengoni
Dic 1@20:00

Cena con i protagonisti della fiction Rai Don Matteo per festeggiare insieme il termine delle riprese della 11° stagione, che Spoleto ha avuto il piacere di ospitare.
La prenotazione è obbligatoria, fino ad esaurimento posti.

Prenotazioni:
email: info.conspoleto@gmail.com
Info: +39 3342669688 dalle 11.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato

Dic
7
Gio
NATI PER LEGGERE – Letture animate per bambini, genitori, nonni, educatori @ Biblioteca comunale G. Carducci
Dic 7 2017–Gen 16 2018 giorno intero

Prosegue anche all’interno del programma degli eventi di fine anno, il progetto NATI PER LEGGERE, incontri di lettura animata dedicati a bambini, genitori, nonni, educatori, che si tengono alla Biblioteca di Palazzo Mauri sempre alle ore 17.

Il programma delle festività natalizie prevede il seguente calendario:

Giovedì 7 dicembre
LE STORIE DI GIUFÀ con il cantastorie Mirko Revoyera
Giufà è il protagonista di un filone di storie tragi-comiche arabe, diffuse nella narrativa popolare mediterranea. E’ un personaggio stolto, saggio, sciocco, furbo, insofferente all’autorità, imprevedibile.

Domenica 10 dicembre alle ore 15.30 presso la Biblioteca Carandente a Palazzo Collicola Arti Visive
TRAMA E TRAME… I Longobardi
Letture e laboratorio di tessitura per famiglie con bambini dagli 8 anni. A cura di: Biblioteca Comunale e Sistema Museo

Martedì 12 dicembre
DANZARE CON I PICCOLI con Carole Magnini
La lettura che si trasforma in movimento, dando la parola al corpo per scoprire il mondo della creatività relazionandosi con il proprio bambino attraverso il piacere della danza, il movimento, la fantasia e il ludico.

Lunedì 18 dicembre
LA SLITTA DI BABBO NATALE
Letture a cura del Gruppo lettori volontari della Biblioteca G. Carducci e canzoni per bambini

Giovedì 21 dicembre
(dedicato al Natale) IL REGALO PIU’ BELLO
Di e Con Francesca Cenciarelli e Maria Luisa Morici

Che fine fanno i regali portati da Babbo Natale che ai bambini non piacciono?? Due buffi esserini li recuperano la notte di Natale. Partendo dai regali rifiutati , i folletti racconteranno come i regali più semplici rendono il Natale più ricco.

Sabato 23 DICEMBRE
CASA DI NUVOLE fiaba di Sabina Antonelli.
Narrata e animata dalla stessa autrice

Casa di nuvole…è fatta d’aria, di vento e di azzurro, esiste da sempre. Racconta la storia d’amore tra papà Tempo e mamma. Ora e la vita dei loro quattro figli: Aurora, Mezzodì, Tramonto e Sera.
A seguire piccolo Laboratorio : ogni bambino avrà un sacchetto con l’occorrente per costruire una casina appoggiata su una nuvola e un “acchiappavento” per poter catturare i sogni.

Giovedì 28 dicembre
ANCHE LA LUNA E’ UNA RAGAZZA D’ARGENTO
Fiaba di e con Sabina Antonelli

Ogni notte troviamo la luna splendente al suo posto. E’ là,con la sua corona di stelle.
Ma è sempre stato così? Cosa fa nel cielo? Racconto musica e filastrocche si intrecciano in questo racconto in cui la luna è la protagonista insieme ad un piccolo uccellino coraggioso. Narrata e animata dalla stessa autrice. Il libro di Sabina sostiene il reparto pediatrico dell’ospedale di Emergency a Goderich in Sierra Leone.

Giovedì 4 gennaio
AMICI SOTTO IL SOLE
Fiaba di e con Sabina Antonelli

Martedì 9 gennaio
IL PICCOLO TEATRO MOVIMENTO: LE PAROLE ALLA VOCE E AL CORPO
Con Carole Magnini

Sabato 13 gennaio
GAIA E I FRULLI
presentazione del libro di Maria Luisa Morici
con Maria Luisa Morici e Francesca Cenciarelli

Come si fa a spiegare ai bambini il terremoto? E soprattutto a non avere paura?

I bambini incontreranno due buffe scienziate che spiegheranno allegre e improbabili teorie geologiche relative ai terremoti, per poi cimentarsi in una lezione di astronomia sul sistema solare… il risultato è un TERREMOTO!!!

Obiettivo è quello di fornire ai bambini uno strumento per reinterpretare e metabolizzare l’elemento sismico affrontando con leggerezza e consapevolezza le proprie paure.

Martedì 16 gennaio
FIABE PER GIOCARE
Fiori per me, Nuvole in barattolo, Mamma Paurosa e piccolo topo
Con Francesca Cenciarelli (Associazione Ombrello di Noè)
La narrazione è fatta con tecniche teatrali e narrative:ombre, Kamiscibai, canzoni, oggetti ecc.
Le storie vengono ripetute coinvolgendo i bambini in giochi psicomotori che ripercorrono le tappe più importanti delle fiabe lette.

Sabato 27 gennaio (rinviato al 24 febbraio)
E LA STORIA COMINCIÒ!!
Con Domenico Madera e Alessia Rosi (teatroleonde)
Tutto inizia quando una volpe decide di mangiare per pranzo, un’oca grassa e succulenta. Ma l’oca è molto furba e riesce a farla franca…

Dic
17
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Dic 17@16:30–17:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Teatro Famiglia<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Theatre for families<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

Torna la rassegna di teatro famiglia La Domenica dei Sogni ideata da Vincenzo Cerami nel 2009 per promuovere l’amore per il teatro tra le giovani generazioni.

Nata per offrire ai bambini e alle famiglie allegri pomeriggi domenicali, la manifestazione per tutto il periodo invernale ospiterà a Spoleto le migliori compagnie d’Italia che hanno ricevuto premi prestigiosi e che hanno effettuato tournée in tutto il mondo.

Location della rassegna sarà il Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” dove la domenica, sempre alle ore 16.30, si svolgeranno gli spettacoli.

Sette gli appuntamenti teatrali che affronteranno quest’anno la tematica del disagio giovanile, prestando una particolare attenzione ai rapporti familiari e scolastici. Una rassegna pensata per interessare e far partecipare diverse fasce di età: dai bambini della scuola materna, a quelli della scuola dell’infanzia fino ai ragazzi delle scuole primarie cui, per la prima volta, si è scelto di dedicare uno specifico spettacolo (Fuori classe in programma il 25 febbraio), inserendone altri due (Ho un lupo nella pancia – 5 novembre; Tutto in una bolla – 4 marzo 2018) che possono essere visti e goduti anche dai ragazzi di questa particolare età preadolescenziale.

Insieme alla rassegna inizieranno anche gli appuntamenti con la mediazione teatrale a Palazzo Mauri. Ogni sabato antecedente lo spettacolo a partire dal 21 ottobre, nei locali della Biblioteca Comunale dalle ore 11.00 alle 12.00, si svolgeranno gli incontri con gli insegnanti Lorella Natalizi e Mauro Pietrini dell’Associazione Teodelapio.

In ogni incontro verranno valorizzati, attraverso una immagine, un brano del testo, un gioco teatrale, i grandi temi che gli spettacoli della rassegna portano con sé: l’amicizia, la relazione, le diversità, le insicurezze, la voglia di poesia, seguendo volta per volta la direzione della riflessione più consona all’incontro.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino ai 18 anni GRATIS
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)
possibilità di abbonamento

durata degli spettacoli 60 minuti circa

BOTTEGHINO
il giorno dello spettacolo 15.45 – 16.30

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Via Brignone, 11
Tel. 0743 218615 – 20 – 21
scuola.musicadanza@comunespoleto.gov.it | info@iat.spoleto.pg.it

PROGRAMMA

Domenica 22 ottobre 2017, ore 16.30
PERCHE’
(fascia di età 3-10 anni)
prodotto da Unoteatro | di e con Silvano Antonelli
Vincitore nel 1995 del Premio Stregagatto dell’Ente Teatrale Italiano come miglio attore
“Ci sono spettacoli che ti accompagnano per tanto tempo, a volte per tutta la vita”. Così è stato per lo spettacolo “Perché”. La storia di un padre, reduce dalle tante battaglie quotidiane, che arriva a casa e vuole “stare tranquillo” a leggere il giornale ma uno strano pupazzo-figlio gli pone una infinità di domande cui è costretto a rispondere. Curioso del mondo intorno a sé, il bambino tempesta il papà di continue domande, costringendolo a distrarsi dalla lettura del giornale per cercare le sempre più difficili risposte.


Domenica 5 novembre 2017, ore 16.30
HO UN LUPO NELLA PANCIA
(dai 5 anni)
Prodotto da La Piccionaia Centro di produzione teatrale
Testo e regia Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Perangelo Bordignon
Una fiaba moderna che partendo della relazione col cibo arriva a trattare dei rapporti familiari. La storia di Bianco – un bambino come tanti se non per il fatto che non mangia mai – si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore.


Domenica 17 dicembre 2017, ore 16.30
NATALE A SUON DI HIP HOP
(dai 3 anni)
Prodotto da Compagnia Mattioli | di Monica Mattioli – con Monica Mattioli e Massimo Prandelli
Uno spettacolo divertente, emozionante e poetico sul Natale visto dagli occhi di tre bambini. Rodolfo, che va alla ricerca di Babbo Natale attraversando l’oceano; Goumba, un bambino africano che non conosce il Natale, che viene invitato dalla sua compagna di classe a chiedere un regalo a Babbo Natale e infine la nonna di Anna che regala un pacchetto rosso che arriverà nelle mani dei bambini del pubblico… e …


Domenica 21 gennaio 2018, ore 16.30
HENSEL E GRETEL. LA STRADA NEL BOSCO
(dai 3 anni)
Prodotto da Teatro Verde
con Andrea Calabretta, Veronica Olmi, Emanuele Caiati, Andrea Maurizi, Enrico Biciocchi
scene, costumi e burattini di Emanuele Luzzati
musiche originali Marco Schiavoni
Due bambini vengono abbandonati da una matrigna cattiva e un papà troppo remissivo. Si ritrovano così da soli ad affrontare un nemico più forte di loro: la Strega pasticcera. Ma nel bosco, come nella vita, si può incontrare un po’ di tutto e l’apparenza talvolta inganna. E quando la speranza sta per svanire ecco che l’aiuto arriva da chi meno te l’aspetti. Attenzione, però: sarà soprattutto il pubblico dei bambini che dovrà aiutare i due fratellini a togliersi dai guai.


Domenica 18 febbraio 2018, ore 16.30
SE IO FOSSI TE
(dai 3 anni)
Prodotto da Coquelìcot Teatro
di Laerte Neri
con Paolo Simonelli e voce Valentina Pierotti
disegni, scenografie e disegno costumi Claudio Maestrelli
regia e video Laerte Neri
Giulia è una bambina che vuol sapere, vuole conoscere, vuole divertirsi. Luigi è un papà preso dai problemi quotidiani, che grazie alla sua bambina si ricorda di quanto è bello vivere il presente, di quanto è bello ballare. “Se io fossi te” è il racconto di una notte passata insieme, a scambiarsi i ruoli e a scoprire il significato della parola empatia: la capacità di sentire ciò che l’altro sente. Alla fine il protagonista capisce che i papà sono importanti per la crescita dei bambini, ma anche i bambini per la crescita dei papà.


Domenica 25 febbraio 2018, ore 16.30
FUORI CLASSE
(dagli 11 anni)
Prodotto da La Pulce Compagnia Teatrale
di e con Silvia Briozzo e Enzo Valeri Peruta
collaborazione alla regia Marcello Magni
C’è un malessere che batte alle tempie. Anche il cuore fa eco. La paura di sbagliare, di non fare la scelta giusta, di commettere errori. Raffaele e Miriam sono due alunni alla soglia dell’esame di terza media: lui studente dagli ottimi risultati; lei irrequieta, la scuola le sta stretta. Lo spettacolo tratta il tema del benessere a scuola, ponendo come prioritarie le relazioni tra docenti e alunni, come base per la motivazione e l’apprendimento. A completare la triade è la figura dei genitori e delle famiglie, che giocano un ruolo importantissimo nella formazione e nell’educazione dei ragazzi.


Domenica 4 marzo 2018, ore 16.30
TUTTO IN UNA BOLLA
(per tutte le età)
Prodotto da Teatro Lunatico
Con Luca Rosetti e Mara Corengia
Regia Luca Rosetti
Eleganza, poesia, divertimento, per vivere emozioni che lasceranno adulti e bambini letteralmente a bocca aperta! Spettacolo teatrale per tutta la famiglia che unisce la tecnologia di ultima generazione (costumi luminosi, luci wood, proiezioni laser) alla clownerie, alla magia e naturalmente alle bolle di sapone, con numeri veramente unici.

Gen
21
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Gen 21@16:30–17:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Teatro Famiglia<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Theatre for families<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

Torna la rassegna di teatro famiglia La Domenica dei Sogni ideata da Vincenzo Cerami nel 2009 per promuovere l’amore per il teatro tra le giovani generazioni.

Nata per offrire ai bambini e alle famiglie allegri pomeriggi domenicali, la manifestazione per tutto il periodo invernale ospiterà a Spoleto le migliori compagnie d’Italia che hanno ricevuto premi prestigiosi e che hanno effettuato tournée in tutto il mondo.

Location della rassegna sarà il Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” dove la domenica, sempre alle ore 16.30, si svolgeranno gli spettacoli.

Sette gli appuntamenti teatrali che affronteranno quest’anno la tematica del disagio giovanile, prestando una particolare attenzione ai rapporti familiari e scolastici. Una rassegna pensata per interessare e far partecipare diverse fasce di età: dai bambini della scuola materna, a quelli della scuola dell’infanzia fino ai ragazzi delle scuole primarie cui, per la prima volta, si è scelto di dedicare uno specifico spettacolo (Fuori classe in programma il 25 febbraio), inserendone altri due (Ho un lupo nella pancia – 5 novembre; Tutto in una bolla – 4 marzo 2018) che possono essere visti e goduti anche dai ragazzi di questa particolare età preadolescenziale.

Insieme alla rassegna inizieranno anche gli appuntamenti con la mediazione teatrale a Palazzo Mauri. Ogni sabato antecedente lo spettacolo a partire dal 21 ottobre, nei locali della Biblioteca Comunale dalle ore 11.00 alle 12.00, si svolgeranno gli incontri con gli insegnanti Lorella Natalizi e Mauro Pietrini dell’Associazione Teodelapio.

In ogni incontro verranno valorizzati, attraverso una immagine, un brano del testo, un gioco teatrale, i grandi temi che gli spettacoli della rassegna portano con sé: l’amicizia, la relazione, le diversità, le insicurezze, la voglia di poesia, seguendo volta per volta la direzione della riflessione più consona all’incontro.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino ai 18 anni GRATIS
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)
possibilità di abbonamento

durata degli spettacoli 60 minuti circa

BOTTEGHINO
il giorno dello spettacolo 15.45 – 16.30

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Via Brignone, 11
Tel. 0743 218615 – 20 – 21
scuola.musicadanza@comunespoleto.gov.it | info@iat.spoleto.pg.it

PROGRAMMA

Domenica 22 ottobre 2017, ore 16.30
PERCHE’
(fascia di età 3-10 anni)
prodotto da Unoteatro | di e con Silvano Antonelli
Vincitore nel 1995 del Premio Stregagatto dell’Ente Teatrale Italiano come miglio attore
“Ci sono spettacoli che ti accompagnano per tanto tempo, a volte per tutta la vita”. Così è stato per lo spettacolo “Perché”. La storia di un padre, reduce dalle tante battaglie quotidiane, che arriva a casa e vuole “stare tranquillo” a leggere il giornale ma uno strano pupazzo-figlio gli pone una infinità di domande cui è costretto a rispondere. Curioso del mondo intorno a sé, il bambino tempesta il papà di continue domande, costringendolo a distrarsi dalla lettura del giornale per cercare le sempre più difficili risposte.


Domenica 5 novembre 2017, ore 16.30
HO UN LUPO NELLA PANCIA
(dai 5 anni)
Prodotto da La Piccionaia Centro di produzione teatrale
Testo e regia Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Perangelo Bordignon
Una fiaba moderna che partendo della relazione col cibo arriva a trattare dei rapporti familiari. La storia di Bianco – un bambino come tanti se non per il fatto che non mangia mai – si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore.


Domenica 17 dicembre 2017, ore 16.30
NATALE A SUON DI HIP HOP
(dai 3 anni)
Prodotto da Compagnia Mattioli | di Monica Mattioli – con Monica Mattioli e Massimo Prandelli
Uno spettacolo divertente, emozionante e poetico sul Natale visto dagli occhi di tre bambini. Rodolfo, che va alla ricerca di Babbo Natale attraversando l’oceano; Goumba, un bambino africano che non conosce il Natale, che viene invitato dalla sua compagna di classe a chiedere un regalo a Babbo Natale e infine la nonna di Anna che regala un pacchetto rosso che arriverà nelle mani dei bambini del pubblico… e …


Domenica 21 gennaio 2018, ore 16.30
HENSEL E GRETEL. LA STRADA NEL BOSCO
(dai 3 anni)
Prodotto da Teatro Verde
con Andrea Calabretta, Veronica Olmi, Emanuele Caiati, Andrea Maurizi, Enrico Biciocchi
scene, costumi e burattini di Emanuele Luzzati
musiche originali Marco Schiavoni
Due bambini vengono abbandonati da una matrigna cattiva e un papà troppo remissivo. Si ritrovano così da soli ad affrontare un nemico più forte di loro: la Strega pasticcera. Ma nel bosco, come nella vita, si può incontrare un po’ di tutto e l’apparenza talvolta inganna. E quando la speranza sta per svanire ecco che l’aiuto arriva da chi meno te l’aspetti. Attenzione, però: sarà soprattutto il pubblico dei bambini che dovrà aiutare i due fratellini a togliersi dai guai.


Domenica 18 febbraio 2018, ore 16.30
SE IO FOSSI TE
(dai 3 anni)
Prodotto da Coquelìcot Teatro
di Laerte Neri
con Paolo Simonelli e voce Valentina Pierotti
disegni, scenografie e disegno costumi Claudio Maestrelli
regia e video Laerte Neri
Giulia è una bambina che vuol sapere, vuole conoscere, vuole divertirsi. Luigi è un papà preso dai problemi quotidiani, che grazie alla sua bambina si ricorda di quanto è bello vivere il presente, di quanto è bello ballare. “Se io fossi te” è il racconto di una notte passata insieme, a scambiarsi i ruoli e a scoprire il significato della parola empatia: la capacità di sentire ciò che l’altro sente. Alla fine il protagonista capisce che i papà sono importanti per la crescita dei bambini, ma anche i bambini per la crescita dei papà.


Domenica 25 febbraio 2018, ore 16.30
FUORI CLASSE
(dagli 11 anni)
Prodotto da La Pulce Compagnia Teatrale
di e con Silvia Briozzo e Enzo Valeri Peruta
collaborazione alla regia Marcello Magni
C’è un malessere che batte alle tempie. Anche il cuore fa eco. La paura di sbagliare, di non fare la scelta giusta, di commettere errori. Raffaele e Miriam sono due alunni alla soglia dell’esame di terza media: lui studente dagli ottimi risultati; lei irrequieta, la scuola le sta stretta. Lo spettacolo tratta il tema del benessere a scuola, ponendo come prioritarie le relazioni tra docenti e alunni, come base per la motivazione e l’apprendimento. A completare la triade è la figura dei genitori e delle famiglie, che giocano un ruolo importantissimo nella formazione e nell’educazione dei ragazzi.


Domenica 4 marzo 2018, ore 16.30
TUTTO IN UNA BOLLA
(per tutte le età)
Prodotto da Teatro Lunatico
Con Luca Rosetti e Mara Corengia
Regia Luca Rosetti
Eleganza, poesia, divertimento, per vivere emozioni che lasceranno adulti e bambini letteralmente a bocca aperta! Spettacolo teatrale per tutta la famiglia che unisce la tecnologia di ultima generazione (costumi luminosi, luci wood, proiezioni laser) alla clownerie, alla magia e naturalmente alle bolle di sapone, con numeri veramente unici.

Feb
9
Ven
NATI PER LEGGERE – Letture animate per bambini, genitori, nonni, educatori @ Biblioteca comunale G. Carducci
Feb 9@17:00
<!--:it-->NATI PER LEGGERE - Letture animate per bambini, genitori, nonni, educatori <!--:--><!--:en-->BORN TO READ - Animated readings for children, parents, grandparents, educators<!--:--> @ Biblioteca comunale G. Carducci | Spoleto | Umbria | Italia

Prosegue il progetto NATI PER LEGGERE, incontri di lettura animata dedicati a bambini, genitori, nonni, educatori, che si tengono alla Biblioteca di Palazzo Mauri sempre alle ore 17.00

Prossimi appuntamenti:

Venerdì 9 febbraio, ore 17.00
AL PASSO, AL TROTTO, AL GALOPPO
con il cantastorie Mirko Revoyera

Le favole di tutti i tempi sono affollate di cavalli, cammelli, somarelli. Conosciamo questi protagonisti, il loro coraggio, le loro follie e la loro saggezza. Per non dimenticare che pure da un somaro, c’è sempre da imparare.

Sabato 24 febbraio, ore 17.00
E LA STORIA COMINCIÒ
lettura teatrale a cura dell’Associazione Culturale Le Onde
con Domenico Madeira e Alessia Rosi

Tutto inizia quando una volpe decide di mangiare per pranzo, un’oca grassa e succulenta. Ma l’oca è molto furba e riesce a farla franca…

Sabato 10 marzo, ore 17.00
AHAMM!! TI MANGIO
con Domenico Madera e Alessia Rosi del Teatroleonde

Una grassa e golosa pastorella semina paura fra le sue pecore, il terrore aumenta con l’arrivo di un lupo dai lunghi denti aguzzi, ma fortunatamente è un lupo diverso da tutti gli altri, non mangia le pecorelle ma…

Feb
18
Dom
40 anni del Gruppo Speleologico CAI Spoleto: mostra video-fotografica e incontri tematici @ Ex Monte di Pietà
Feb 18–Feb 25 giorno intero
<!--:it-->40 anni del Gruppo Speleologico CAI Spoleto: mostra video-fotografica e incontri tematici <!--:--><!--:en-->40 years of CAI Spoleto Speleological Group: Video photo exhibition and meetings <!--:--> @ Ex Monte di Pietà | Spoleto | Umbria | Italia

Ex Monte di Pietà (via A. Saffi), dal 18 al 25 febbraio 2018
40 anni del Gruppo Speleologico CAI Spoleto
Mostra video-fotografica
Tutti i giorni alle ore 17.00: incontri tematici sulla storia del Gruppo Speleologico CAI Spoleto

Inaugurazione: domenica 18 febbraio ore 17.00
Orario di apertura: tutti i giorni 10.00-13.00 / 15.30-20.00

Calendario incontri:

Domenica 18 febbraio – h. 17.00
Inaugurazione mostra – Intervento del Presidente Sezione CAI
Spoleto (Sergio Pezzola).
Seguirà: La Speleologia a Spoleto dal 1961 al 2018 – il raggiungimento del fondo della Grotta del Chiocchio ieri ed oggi 
Relatori: gli speleo del vecchio G.S.Spoleto U.S., C. Giorgetti, (G.S.S. CAI), S. Graziano (G.S.CAI PG)

Lunedi 19 febbraio – h. 17.00
La recente crisi sismica ed i suoi effetti: l’enigma del fiume Torbidone a Norcia e nuove possibilità esplorative
Relatore: R. Giorgetti (G.S.S. CAI)

Martedi 20 febbraio – h. 17.00
Il Gruppo Speleo ed il Lions Club per la città – la ripulitura del Ponte delle Torri e delle Mura medioevali di Spoleto
Relatori: A. Loretoni (Assessore LL.PP. Comune di Spoleto), P.
E. Rindinella (Lions Spoleto), M. Di Spirito (Presidente Lions Spoleto), G. Cerasuolo (ex Presidente Lions Spoleto), R. Giorgetti (G.S.S.CAI)

Mercoledi 21 febbraio – h. 17.00
Speleologia urbana a Spoleto: i sotterranei dell’Inquisizione e la Galleria dei Longobardi
Relatori: M. Ricciarelli, R. Giorgetti (G.S.S. CAI)

Giovedi 22 febbraio – h. 17.00
L’Uomo e le Grotte: colloquio sulla frequentazione delle grotte dello Spoletino
Relatore: M.C. De Angelis (Soprintendenza Beni Archeologici dell’Umbria)

Venerdi 23 febbraio – h. 17.00
Speleologi e Pipistrelli: curiosa alchimia ipogea
Relatori: F. Andreini (Ufficio Ambiente Comune di Spoleto), C. Spilinga (Universita’ Perugia)

Sabato 24 febbraio – h. 17.00
Le principali grotte dello spoletino – progetti esplorativi del GSS
Relatore : R. Giorgetti (G.S.S CAI)

Domenica 25 febbraio – h. 08.00
Escursione aperta a tutti alla Grotta della Piana (Titignano – Orvieto)
Per informazioni e prenotazioni: gruppospeleospoleto@gmail.com o 338 6862178

LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Feb 18@16:30–17:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Teatro Famiglia<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Theatre for families<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

Torna la rassegna di teatro famiglia La Domenica dei Sogni ideata da Vincenzo Cerami nel 2009 per promuovere l’amore per il teatro tra le giovani generazioni.

Nata per offrire ai bambini e alle famiglie allegri pomeriggi domenicali, la manifestazione per tutto il periodo invernale ospiterà a Spoleto le migliori compagnie d’Italia che hanno ricevuto premi prestigiosi e che hanno effettuato tournée in tutto il mondo.

Location della rassegna sarà il Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” dove la domenica, sempre alle ore 16.30, si svolgeranno gli spettacoli.

Sette gli appuntamenti teatrali che affronteranno quest’anno la tematica del disagio giovanile, prestando una particolare attenzione ai rapporti familiari e scolastici. Una rassegna pensata per interessare e far partecipare diverse fasce di età: dai bambini della scuola materna, a quelli della scuola dell’infanzia fino ai ragazzi delle scuole primarie cui, per la prima volta, si è scelto di dedicare uno specifico spettacolo (Fuori classe in programma il 25 febbraio), inserendone altri due (Ho un lupo nella pancia – 5 novembre; Tutto in una bolla – 4 marzo 2018) che possono essere visti e goduti anche dai ragazzi di questa particolare età preadolescenziale.

Insieme alla rassegna inizieranno anche gli appuntamenti con la mediazione teatrale a Palazzo Mauri. Ogni sabato antecedente lo spettacolo a partire dal 21 ottobre, nei locali della Biblioteca Comunale dalle ore 11.00 alle 12.00, si svolgeranno gli incontri con gli insegnanti Lorella Natalizi e Mauro Pietrini dell’Associazione Teodelapio.

In ogni incontro verranno valorizzati, attraverso una immagine, un brano del testo, un gioco teatrale, i grandi temi che gli spettacoli della rassegna portano con sé: l’amicizia, la relazione, le diversità, le insicurezze, la voglia di poesia, seguendo volta per volta la direzione della riflessione più consona all’incontro.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino ai 18 anni GRATIS
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)
possibilità di abbonamento

durata degli spettacoli 60 minuti circa

BOTTEGHINO
il giorno dello spettacolo 15.45 – 16.30

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Via Brignone, 11
Tel. 0743 218615 – 20 – 21
scuola.musicadanza@comunespoleto.gov.it | info@iat.spoleto.pg.it

PROGRAMMA

Domenica 22 ottobre 2017, ore 16.30
PERCHE’
(fascia di età 3-10 anni)
prodotto da Unoteatro | di e con Silvano Antonelli
Vincitore nel 1995 del Premio Stregagatto dell’Ente Teatrale Italiano come miglio attore
“Ci sono spettacoli che ti accompagnano per tanto tempo, a volte per tutta la vita”. Così è stato per lo spettacolo “Perché”. La storia di un padre, reduce dalle tante battaglie quotidiane, che arriva a casa e vuole “stare tranquillo” a leggere il giornale ma uno strano pupazzo-figlio gli pone una infinità di domande cui è costretto a rispondere. Curioso del mondo intorno a sé, il bambino tempesta il papà di continue domande, costringendolo a distrarsi dalla lettura del giornale per cercare le sempre più difficili risposte.


Domenica 5 novembre 2017, ore 16.30
HO UN LUPO NELLA PANCIA
(dai 5 anni)
Prodotto da La Piccionaia Centro di produzione teatrale
Testo e regia Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Perangelo Bordignon
Una fiaba moderna che partendo della relazione col cibo arriva a trattare dei rapporti familiari. La storia di Bianco – un bambino come tanti se non per il fatto che non mangia mai – si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore.


Domenica 17 dicembre 2017, ore 16.30
NATALE A SUON DI HIP HOP
(dai 3 anni)
Prodotto da Compagnia Mattioli | di Monica Mattioli – con Monica Mattioli e Massimo Prandelli
Uno spettacolo divertente, emozionante e poetico sul Natale visto dagli occhi di tre bambini. Rodolfo, che va alla ricerca di Babbo Natale attraversando l’oceano; Goumba, un bambino africano che non conosce il Natale, che viene invitato dalla sua compagna di classe a chiedere un regalo a Babbo Natale e infine la nonna di Anna che regala un pacchetto rosso che arriverà nelle mani dei bambini del pubblico… e …


Domenica 21 gennaio 2018, ore 16.30
HENSEL E GRETEL. LA STRADA NEL BOSCO
(dai 3 anni)
Prodotto da Teatro Verde
con Andrea Calabretta, Veronica Olmi, Emanuele Caiati, Andrea Maurizi, Enrico Biciocchi
scene, costumi e burattini di Emanuele Luzzati
musiche originali Marco Schiavoni
Due bambini vengono abbandonati da una matrigna cattiva e un papà troppo remissivo. Si ritrovano così da soli ad affrontare un nemico più forte di loro: la Strega pasticcera. Ma nel bosco, come nella vita, si può incontrare un po’ di tutto e l’apparenza talvolta inganna. E quando la speranza sta per svanire ecco che l’aiuto arriva da chi meno te l’aspetti. Attenzione, però: sarà soprattutto il pubblico dei bambini che dovrà aiutare i due fratellini a togliersi dai guai.


Domenica 18 febbraio 2018, ore 16.30
SE IO FOSSI TE
(dai 3 anni)
Prodotto da Coquelìcot Teatro
di Laerte Neri
con Paolo Simonelli e voce Valentina Pierotti
disegni, scenografie e disegno costumi Claudio Maestrelli
regia e video Laerte Neri
Giulia è una bambina che vuol sapere, vuole conoscere, vuole divertirsi. Luigi è un papà preso dai problemi quotidiani, che grazie alla sua bambina si ricorda di quanto è bello vivere il presente, di quanto è bello ballare. “Se io fossi te” è il racconto di una notte passata insieme, a scambiarsi i ruoli e a scoprire il significato della parola empatia: la capacità di sentire ciò che l’altro sente. Alla fine il protagonista capisce che i papà sono importanti per la crescita dei bambini, ma anche i bambini per la crescita dei papà.


Domenica 25 febbraio 2018, ore 16.30
FUORI CLASSE
(dagli 11 anni)
Prodotto da La Pulce Compagnia Teatrale
di e con Silvia Briozzo e Enzo Valeri Peruta
collaborazione alla regia Marcello Magni
C’è un malessere che batte alle tempie. Anche il cuore fa eco. La paura di sbagliare, di non fare la scelta giusta, di commettere errori. Raffaele e Miriam sono due alunni alla soglia dell’esame di terza media: lui studente dagli ottimi risultati; lei irrequieta, la scuola le sta stretta. Lo spettacolo tratta il tema del benessere a scuola, ponendo come prioritarie le relazioni tra docenti e alunni, come base per la motivazione e l’apprendimento. A completare la triade è la figura dei genitori e delle famiglie, che giocano un ruolo importantissimo nella formazione e nell’educazione dei ragazzi.


Domenica 4 marzo 2018, ore 16.30
TUTTO IN UNA BOLLA
(per tutte le età)
Prodotto da Teatro Lunatico
Con Luca Rosetti e Mara Corengia
Regia Luca Rosetti
Eleganza, poesia, divertimento, per vivere emozioni che lasceranno adulti e bambini letteralmente a bocca aperta! Spettacolo teatrale per tutta la famiglia che unisce la tecnologia di ultima generazione (costumi luminosi, luci wood, proiezioni laser) alla clownerie, alla magia e naturalmente alle bolle di sapone, con numeri veramente unici.

Feb
24
Sab
NATI PER LEGGERE – Letture animate per bambini, genitori, nonni, educatori @ Biblioteca comunale G. Carducci
Feb 24@17:00
<!--:it-->NATI PER LEGGERE - Letture animate per bambini, genitori, nonni, educatori <!--:--><!--:en-->BORN TO READ - Animated readings for children, parents, grandparents, educators<!--:--> @ Biblioteca comunale G. Carducci | Spoleto | Umbria | Italia

Prosegue il progetto NATI PER LEGGERE, incontri di lettura animata dedicati a bambini, genitori, nonni, educatori, che si tengono alla Biblioteca di Palazzo Mauri sempre alle ore 17.00

Prossimi appuntamenti:

Venerdì 9 febbraio, ore 17.00
AL PASSO, AL TROTTO, AL GALOPPO
con il cantastorie Mirko Revoyera

Le favole di tutti i tempi sono affollate di cavalli, cammelli, somarelli. Conosciamo questi protagonisti, il loro coraggio, le loro follie e la loro saggezza. Per non dimenticare che pure da un somaro, c’è sempre da imparare.

Sabato 24 febbraio, ore 17.00
E LA STORIA COMINCIÒ
lettura teatrale a cura dell’Associazione Culturale Le Onde
con Domenico Madeira e Alessia Rosi

Tutto inizia quando una volpe decide di mangiare per pranzo, un’oca grassa e succulenta. Ma l’oca è molto furba e riesce a farla franca…

Sabato 10 marzo, ore 17.00
AHAMM!! TI MANGIO
con Domenico Madera e Alessia Rosi del Teatroleonde

Una grassa e golosa pastorella semina paura fra le sue pecore, il terrore aumenta con l’arrivo di un lupo dai lunghi denti aguzzi, ma fortunatamente è un lupo diverso da tutti gli altri, non mangia le pecorelle ma…

Feb
25
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Feb 25@16:30–17:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Teatro Famiglia<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Theatre for families<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

Torna la rassegna di teatro famiglia La Domenica dei Sogni ideata da Vincenzo Cerami nel 2009 per promuovere l’amore per il teatro tra le giovani generazioni.

Nata per offrire ai bambini e alle famiglie allegri pomeriggi domenicali, la manifestazione per tutto il periodo invernale ospiterà a Spoleto le migliori compagnie d’Italia che hanno ricevuto premi prestigiosi e che hanno effettuato tournée in tutto il mondo.

Location della rassegna sarà il Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” dove la domenica, sempre alle ore 16.30, si svolgeranno gli spettacoli.

Sette gli appuntamenti teatrali che affronteranno quest’anno la tematica del disagio giovanile, prestando una particolare attenzione ai rapporti familiari e scolastici. Una rassegna pensata per interessare e far partecipare diverse fasce di età: dai bambini della scuola materna, a quelli della scuola dell’infanzia fino ai ragazzi delle scuole primarie cui, per la prima volta, si è scelto di dedicare uno specifico spettacolo (Fuori classe in programma il 25 febbraio), inserendone altri due (Ho un lupo nella pancia – 5 novembre; Tutto in una bolla – 4 marzo 2018) che possono essere visti e goduti anche dai ragazzi di questa particolare età preadolescenziale.

Insieme alla rassegna inizieranno anche gli appuntamenti con la mediazione teatrale a Palazzo Mauri. Ogni sabato antecedente lo spettacolo a partire dal 21 ottobre, nei locali della Biblioteca Comunale dalle ore 11.00 alle 12.00, si svolgeranno gli incontri con gli insegnanti Lorella Natalizi e Mauro Pietrini dell’Associazione Teodelapio.

In ogni incontro verranno valorizzati, attraverso una immagine, un brano del testo, un gioco teatrale, i grandi temi che gli spettacoli della rassegna portano con sé: l’amicizia, la relazione, le diversità, le insicurezze, la voglia di poesia, seguendo volta per volta la direzione della riflessione più consona all’incontro.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino ai 18 anni GRATIS
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)
possibilità di abbonamento

durata degli spettacoli 60 minuti circa

BOTTEGHINO
il giorno dello spettacolo 15.45 – 16.30

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Via Brignone, 11
Tel. 0743 218615 – 20 – 21
scuola.musicadanza@comunespoleto.gov.it | info@iat.spoleto.pg.it

PROGRAMMA

Domenica 22 ottobre 2017, ore 16.30
PERCHE’
(fascia di età 3-10 anni)
prodotto da Unoteatro | di e con Silvano Antonelli
Vincitore nel 1995 del Premio Stregagatto dell’Ente Teatrale Italiano come miglio attore
“Ci sono spettacoli che ti accompagnano per tanto tempo, a volte per tutta la vita”. Così è stato per lo spettacolo “Perché”. La storia di un padre, reduce dalle tante battaglie quotidiane, che arriva a casa e vuole “stare tranquillo” a leggere il giornale ma uno strano pupazzo-figlio gli pone una infinità di domande cui è costretto a rispondere. Curioso del mondo intorno a sé, il bambino tempesta il papà di continue domande, costringendolo a distrarsi dalla lettura del giornale per cercare le sempre più difficili risposte.


Domenica 5 novembre 2017, ore 16.30
HO UN LUPO NELLA PANCIA
(dai 5 anni)
Prodotto da La Piccionaia Centro di produzione teatrale
Testo e regia Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Perangelo Bordignon
Una fiaba moderna che partendo della relazione col cibo arriva a trattare dei rapporti familiari. La storia di Bianco – un bambino come tanti se non per il fatto che non mangia mai – si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore.


Domenica 17 dicembre 2017, ore 16.30
NATALE A SUON DI HIP HOP
(dai 3 anni)
Prodotto da Compagnia Mattioli | di Monica Mattioli – con Monica Mattioli e Massimo Prandelli
Uno spettacolo divertente, emozionante e poetico sul Natale visto dagli occhi di tre bambini. Rodolfo, che va alla ricerca di Babbo Natale attraversando l’oceano; Goumba, un bambino africano che non conosce il Natale, che viene invitato dalla sua compagna di classe a chiedere un regalo a Babbo Natale e infine la nonna di Anna che regala un pacchetto rosso che arriverà nelle mani dei bambini del pubblico… e …


Domenica 21 gennaio 2018, ore 16.30
HENSEL E GRETEL. LA STRADA NEL BOSCO
(dai 3 anni)
Prodotto da Teatro Verde
con Andrea Calabretta, Veronica Olmi, Emanuele Caiati, Andrea Maurizi, Enrico Biciocchi
scene, costumi e burattini di Emanuele Luzzati
musiche originali Marco Schiavoni
Due bambini vengono abbandonati da una matrigna cattiva e un papà troppo remissivo. Si ritrovano così da soli ad affrontare un nemico più forte di loro: la Strega pasticcera. Ma nel bosco, come nella vita, si può incontrare un po’ di tutto e l’apparenza talvolta inganna. E quando la speranza sta per svanire ecco che l’aiuto arriva da chi meno te l’aspetti. Attenzione, però: sarà soprattutto il pubblico dei bambini che dovrà aiutare i due fratellini a togliersi dai guai.


Domenica 18 febbraio 2018, ore 16.30
SE IO FOSSI TE
(dai 3 anni)
Prodotto da Coquelìcot Teatro
di Laerte Neri
con Paolo Simonelli e voce Valentina Pierotti
disegni, scenografie e disegno costumi Claudio Maestrelli
regia e video Laerte Neri
Giulia è una bambina che vuol sapere, vuole conoscere, vuole divertirsi. Luigi è un papà preso dai problemi quotidiani, che grazie alla sua bambina si ricorda di quanto è bello vivere il presente, di quanto è bello ballare. “Se io fossi te” è il racconto di una notte passata insieme, a scambiarsi i ruoli e a scoprire il significato della parola empatia: la capacità di sentire ciò che l’altro sente. Alla fine il protagonista capisce che i papà sono importanti per la crescita dei bambini, ma anche i bambini per la crescita dei papà.


Domenica 25 febbraio 2018, ore 16.30
FUORI CLASSE
(dagli 11 anni)
Prodotto da La Pulce Compagnia Teatrale
di e con Silvia Briozzo e Enzo Valeri Peruta
collaborazione alla regia Marcello Magni
C’è un malessere che batte alle tempie. Anche il cuore fa eco. La paura di sbagliare, di non fare la scelta giusta, di commettere errori. Raffaele e Miriam sono due alunni alla soglia dell’esame di terza media: lui studente dagli ottimi risultati; lei irrequieta, la scuola le sta stretta. Lo spettacolo tratta il tema del benessere a scuola, ponendo come prioritarie le relazioni tra docenti e alunni, come base per la motivazione e l’apprendimento. A completare la triade è la figura dei genitori e delle famiglie, che giocano un ruolo importantissimo nella formazione e nell’educazione dei ragazzi.


Domenica 4 marzo 2018, ore 16.30
TUTTO IN UNA BOLLA
(per tutte le età)
Prodotto da Teatro Lunatico
Con Luca Rosetti e Mara Corengia
Regia Luca Rosetti
Eleganza, poesia, divertimento, per vivere emozioni che lasceranno adulti e bambini letteralmente a bocca aperta! Spettacolo teatrale per tutta la famiglia che unisce la tecnologia di ultima generazione (costumi luminosi, luci wood, proiezioni laser) alla clownerie, alla magia e naturalmente alle bolle di sapone, con numeri veramente unici.

Mar
4
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Mar 4@16:30–17:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Teatro Famiglia<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI - Theatre for families<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

Torna la rassegna di teatro famiglia La Domenica dei Sogni ideata da Vincenzo Cerami nel 2009 per promuovere l’amore per il teatro tra le giovani generazioni.

Nata per offrire ai bambini e alle famiglie allegri pomeriggi domenicali, la manifestazione per tutto il periodo invernale ospiterà a Spoleto le migliori compagnie d’Italia che hanno ricevuto premi prestigiosi e che hanno effettuato tournée in tutto il mondo.

Location della rassegna sarà il Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” dove la domenica, sempre alle ore 16.30, si svolgeranno gli spettacoli.

Sette gli appuntamenti teatrali che affronteranno quest’anno la tematica del disagio giovanile, prestando una particolare attenzione ai rapporti familiari e scolastici. Una rassegna pensata per interessare e far partecipare diverse fasce di età: dai bambini della scuola materna, a quelli della scuola dell’infanzia fino ai ragazzi delle scuole primarie cui, per la prima volta, si è scelto di dedicare uno specifico spettacolo (Fuori classe in programma il 25 febbraio), inserendone altri due (Ho un lupo nella pancia – 5 novembre; Tutto in una bolla – 4 marzo 2018) che possono essere visti e goduti anche dai ragazzi di questa particolare età preadolescenziale.

Insieme alla rassegna inizieranno anche gli appuntamenti con la mediazione teatrale a Palazzo Mauri. Ogni sabato antecedente lo spettacolo a partire dal 21 ottobre, nei locali della Biblioteca Comunale dalle ore 11.00 alle 12.00, si svolgeranno gli incontri con gli insegnanti Lorella Natalizi e Mauro Pietrini dell’Associazione Teodelapio.

In ogni incontro verranno valorizzati, attraverso una immagine, un brano del testo, un gioco teatrale, i grandi temi che gli spettacoli della rassegna portano con sé: l’amicizia, la relazione, le diversità, le insicurezze, la voglia di poesia, seguendo volta per volta la direzione della riflessione più consona all’incontro.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino ai 18 anni GRATIS
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)
possibilità di abbonamento

durata degli spettacoli 60 minuti circa

BOTTEGHINO
il giorno dello spettacolo 15.45 – 16.30

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Via Brignone, 11
Tel. 0743 218615 – 20 – 21
scuola.musicadanza@comunespoleto.gov.it | info@iat.spoleto.pg.it

PROGRAMMA

Domenica 22 ottobre 2017, ore 16.30
PERCHE’
(fascia di età 3-10 anni)
prodotto da Unoteatro | di e con Silvano Antonelli
Vincitore nel 1995 del Premio Stregagatto dell’Ente Teatrale Italiano come miglio attore
“Ci sono spettacoli che ti accompagnano per tanto tempo, a volte per tutta la vita”. Così è stato per lo spettacolo “Perché”. La storia di un padre, reduce dalle tante battaglie quotidiane, che arriva a casa e vuole “stare tranquillo” a leggere il giornale ma uno strano pupazzo-figlio gli pone una infinità di domande cui è costretto a rispondere. Curioso del mondo intorno a sé, il bambino tempesta il papà di continue domande, costringendolo a distrarsi dalla lettura del giornale per cercare le sempre più difficili risposte.


Domenica 5 novembre 2017, ore 16.30
HO UN LUPO NELLA PANCIA
(dai 5 anni)
Prodotto da La Piccionaia Centro di produzione teatrale
Testo e regia Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Perangelo Bordignon
Una fiaba moderna che partendo della relazione col cibo arriva a trattare dei rapporti familiari. La storia di Bianco – un bambino come tanti se non per il fatto che non mangia mai – si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore.


Domenica 17 dicembre 2017, ore 16.30
NATALE A SUON DI HIP HOP
(dai 3 anni)
Prodotto da Compagnia Mattioli | di Monica Mattioli – con Monica Mattioli e Massimo Prandelli
Uno spettacolo divertente, emozionante e poetico sul Natale visto dagli occhi di tre bambini. Rodolfo, che va alla ricerca di Babbo Natale attraversando l’oceano; Goumba, un bambino africano che non conosce il Natale, che viene invitato dalla sua compagna di classe a chiedere un regalo a Babbo Natale e infine la nonna di Anna che regala un pacchetto rosso che arriverà nelle mani dei bambini del pubblico… e …


Domenica 21 gennaio 2018, ore 16.30
HENSEL E GRETEL. LA STRADA NEL BOSCO
(dai 3 anni)
Prodotto da Teatro Verde
con Andrea Calabretta, Veronica Olmi, Emanuele Caiati, Andrea Maurizi, Enrico Biciocchi
scene, costumi e burattini di Emanuele Luzzati
musiche originali Marco Schiavoni
Due bambini vengono abbandonati da una matrigna cattiva e un papà troppo remissivo. Si ritrovano così da soli ad affrontare un nemico più forte di loro: la Strega pasticcera. Ma nel bosco, come nella vita, si può incontrare un po’ di tutto e l’apparenza talvolta inganna. E quando la speranza sta per svanire ecco che l’aiuto arriva da chi meno te l’aspetti. Attenzione, però: sarà soprattutto il pubblico dei bambini che dovrà aiutare i due fratellini a togliersi dai guai.


Domenica 18 febbraio 2018, ore 16.30
SE IO FOSSI TE
(dai 3 anni)
Prodotto da Coquelìcot Teatro
di Laerte Neri
con Paolo Simonelli e voce Valentina Pierotti
disegni, scenografie e disegno costumi Claudio Maestrelli
regia e video Laerte Neri
Giulia è una bambina che vuol sapere, vuole conoscere, vuole divertirsi. Luigi è un papà preso dai problemi quotidiani, che grazie alla sua bambina si ricorda di quanto è bello vivere il presente, di quanto è bello ballare. “Se io fossi te” è il racconto di una notte passata insieme, a scambiarsi i ruoli e a scoprire il significato della parola empatia: la capacità di sentire ciò che l’altro sente. Alla fine il protagonista capisce che i papà sono importanti per la crescita dei bambini, ma anche i bambini per la crescita dei papà.


Domenica 25 febbraio 2018, ore 16.30
FUORI CLASSE
(dagli 11 anni)
Prodotto da La Pulce Compagnia Teatrale
di e con Silvia Briozzo e Enzo Valeri Peruta
collaborazione alla regia Marcello Magni
C’è un malessere che batte alle tempie. Anche il cuore fa eco. La paura di sbagliare, di non fare la scelta giusta, di commettere errori. Raffaele e Miriam sono due alunni alla soglia dell’esame di terza media: lui studente dagli ottimi risultati; lei irrequieta, la scuola le sta stretta. Lo spettacolo tratta il tema del benessere a scuola, ponendo come prioritarie le relazioni tra docenti e alunni, come base per la motivazione e l’apprendimento. A completare la triade è la figura dei genitori e delle famiglie, che giocano un ruolo importantissimo nella formazione e nell’educazione dei ragazzi.


Domenica 4 marzo 2018, ore 16.30
TUTTO IN UNA BOLLA
(per tutte le età)
Prodotto da Teatro Lunatico
Con Luca Rosetti e Mara Corengia
Regia Luca Rosetti
Eleganza, poesia, divertimento, per vivere emozioni che lasceranno adulti e bambini letteralmente a bocca aperta! Spettacolo teatrale per tutta la famiglia che unisce la tecnologia di ultima generazione (costumi luminosi, luci wood, proiezioni laser) alla clownerie, alla magia e naturalmente alle bolle di sapone, con numeri veramente unici.

Mar
10
Sab
NATI PER LEGGERE – Letture animate per bambini, genitori, nonni, educatori @ Biblioteca comunale G. Carducci
Mar 10@17:00
<!--:it-->NATI PER LEGGERE - Letture animate per bambini, genitori, nonni, educatori <!--:--><!--:en-->BORN TO READ - Animated readings for children, parents, grandparents, educators<!--:--> @ Biblioteca comunale G. Carducci | Spoleto | Umbria | Italia

Prosegue il progetto NATI PER LEGGERE, incontri di lettura animata dedicati a bambini, genitori, nonni, educatori, che si tengono alla Biblioteca di Palazzo Mauri sempre alle ore 17.00

Prossimi appuntamenti:

Venerdì 9 febbraio, ore 17.00
AL PASSO, AL TROTTO, AL GALOPPO
con il cantastorie Mirko Revoyera

Le favole di tutti i tempi sono affollate di cavalli, cammelli, somarelli. Conosciamo questi protagonisti, il loro coraggio, le loro follie e la loro saggezza. Per non dimenticare che pure da un somaro, c’è sempre da imparare.

Sabato 24 febbraio, ore 17.00
E LA STORIA COMINCIÒ
lettura teatrale a cura dell’Associazione Culturale Le Onde
con Domenico Madeira e Alessia Rosi

Tutto inizia quando una volpe decide di mangiare per pranzo, un’oca grassa e succulenta. Ma l’oca è molto furba e riesce a farla franca…

Sabato 10 marzo, ore 17.00
AHAMM!! TI MANGIO
con Domenico Madera e Alessia Rosi del Teatroleonde

Una grassa e golosa pastorella semina paura fra le sue pecore, il terrore aumenta con l’arrivo di un lupo dai lunghi denti aguzzi, ma fortunatamente è un lupo diverso da tutti gli altri, non mangia le pecorelle ma…

Mar
25
Dom
APPUNTI FOTOGRAFICI. Le crisi del mondo nelle foto di Pietro Del Re @ Palazzo Mauri
Mar 25–Apr 29 giorno intero
<!--:it-->APPUNTI FOTOGRAFICI. Le crisi del mondo nelle foto di Pietro Del Re<!--:--><!--:en-->PHOTOGRAPHIC NOTES. The World's Crises in the shots by Pietro Del Re<!--:--> @ Palazzo Mauri | Spoleto | Umbria | Italia

Palazzo Mauri, dal 25 marzo al 29 aprile
APPUNTI FOTOGRAFICI. Le crisi del mondo nelle foto di Pietro Del Re
Raccolta di immagini realizzate dall’inviato di Repubblica Pietro Del Re durante i suoi viaggi

Inaugurazione: domenica 25 marzo, ore 17.00

L’evento è inserito nel programma de Le Quattro Stagioni – Primavera a Spoleto, a cura del Comune di Spoleto.

Apr
8
Dom
RITRATTI IN BIANCO E NERO. 50 anni di Spoleto negli scatti d’autore di Virgilio Massani @ Casa Modigliani - Palazzo Montani
Apr 8@16:00
<!--:it-->RITRATTI IN BIANCO E NERO. 50 anni di Spoleto negli scatti d'autore di Virgilio Massani <!--:--><!--:en-->PORTRAITS IN BLACK & WHITE. 50 years of Spoleto in the shots of author Virgilio Massani<!--:--> @ Casa Modigliani - Palazzo Montani | Spoleto | Umbria | Italia

Domenica 8 aprile, alle ore 16.00, Casa Modigliani (palazzo Montani – piazza Fontana) ospiterà la presentazione del libro fotografico RITRATTI IN BIANCO E NERO. 50 anni di Spoleto negli scatti d’autore di Virgilio Massani edito da Carta Bianca.
Verrà inoltre inaugurata la mostra 50 ANNI IN 50 SCATTI D’AUTORE.

L’evento è inserito nel programma de Le Quattro Stagioni – Primavera a Spoleto, a cura del Comune di Spoleto.

Apr
29
Dom
SPOLETO A COLORI 2018 @ Spoleto
Apr 29–Mag 1 giorno intero
<!--:it-->SPOLETO A COLORI 2018<!--:--><!--:en-->SPOLETO A COLORI 2018<!--:--> @ Spoleto

Spoleto a Colori torna dal 29 aprile al 1 maggio 2018, con un programma ricco di iniziative per tutte le età.

DOMENICA 29 APRILE
Aperitivo dalle ore 18:00 alle 21:00
presso il Chiostro di San Nicolò con musica live e dj

LUNEDÌ 30 APRILE
Arte in Strada e poi Metamorphosis.
• Laboratorio “Mettiamoci all’OPERA… Creando” dalle ore 16:00 alle ore 20:00 presso Piazza Pianciani
• Gonfiabili Auditorium della Stella dalle ore 15.30
• Artisti di strada per le vie della città dalle ore 15:30 (Corso Garibaldi, Piazzetta dell’Erba, Via Portafuga, Torre dell’Olio, Via Salaria e Via Minervio, Piazza del Mercato)
• Mega Baloon Show dalle ore 23.00 a Piazza del Mercato, un coinvolgente spettacolo con gli artisti di strada
• “METAMORPHOSIS: tra storia e tecnologia” dalle ore 23:30 alle ore 03:00 presso “Rocca Albornoziana” con “LO ZOO” di Radio 105.

MARTEDÌ 1 MAGGIO
• CREAttività presenta “L’Isola che non c’è” presso i giardinetti di Viale Trento e Trieste: laboratori per bambini da 0 a 99 anni.
• COLORbaby dalle ore 15:00 alle ore 18:30 con molte attrazioni per i più piccoli (animazione, gonfiabili, artisti di strada, sport, pony, agility dog)
• COLORmob: il primo evento in Italia di polveri colorate per ballare e divertirsi con gli amici e tutta la famiglia.
Inizio ore 18:00 fino alle 20:30 presso parcheggio “Ex ferrovia Spoleto-Norcia”

Tutte le informazioni su www.spoletoacolori.it

Lug
21
Sab
MOSTRA FOTOGRAFICA | Il teatro nascosto. Una storia per immagini @ Museo Archeologico e Teatro Romano di Spoleto
Lug 21 2018–Dic 31 2019 giorno intero
<!--:it-->MOSTRA FOTOGRAFICA | Il teatro nascosto. Una storia per immagini<!--:--><!--:en-->PHOTO EXHIBITION | The Hidden Theatre. A story in images<!--:--> @ Museo Archeologico e Teatro Romano di Spoleto | Spoleto | Umbria | Italia

La mostra Il teatro nascosto. Una storia per immagini è una raccolta di fotografie inedite risalenti agli anni del ritrovamento del Teatro Romano di Spoleto e della sua messa in luce, dal 1938 al 1960.

La mostra, promossa dal Polo Museale dell’Umbria – Museo Archeologico e Teatro Romano di Spoleto, in collaborazione con Astra onlus e con l’Archivio di Stato di Perugia, sez. di Spoleto, si avvale di materiale messo a disposizione per la maggior parte dall’Accademia Etrusca di Cortona e dall’archivio del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, che rivela aspetti inediti della scoperta del teatro romano e della trasformazione del complesso di S.Agata da carcere giudiziario (1867-1957) a museo.

La storia del monastero di S.Agata già nota grazie alle ricerche di G.Curti, S.Di Sante Coaccioli, S. Gubbiotti, sfociate nel documentatissimo libro del 2011 “Il Teatro Romano e l’ex monastero di S.Agata. Cronaca delle trasformazioni”, viene oggi arricchita dalle fotografie scattate dall’allora ispettore archeologo Umberto Ciotti, che documentò ogni passo dei lavori di demolizione e scavo.

Polo Museale dell’Umbria
Piazza Giordano Bruno 10 – Perugia – tel. 075 5759612
Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto
Via Sant’Agata 18A – tel. 0743 223277

Inaugurazione mostra fotografica: Il teatro nascosto. Una storia per immagini @ Museo Archeologico e Teatro Romano di Spoleto
Lug 21@16:30
<!--:it-->Inaugurazione mostra fotografica: Il teatro nascosto. Una storia per immagini <!--:--> @ Museo Archeologico e Teatro Romano di Spoleto | Spoleto | Umbria | Italia

Inaugurerà il 21 luglio alle ore 16.30 la mostra dal titolo Il teatro nascosto. Una storia per immagini, una raccolta di fotografie inedite risalenti agli anni del ritrovamento del Teatro Romano di Spoleto e della sua messa in luce, dal 1938 al 1960.

La mostra, promossa dal Polo Museale dell’Umbria – Museo Archeologico e Teatro Romano di Spoleto, in collaborazione con Astra onlus e con l’Archivio di Stato di Perugia, sez. di Spoleto, si avvale di materiale messo a disposizione per la maggior parte dall’Accademia Etrusca di Cortona e dall’archivio del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, che rivela aspetti inediti della scoperta del teatro romano e della trasformazione del complesso di S.Agata da carcere giudiziario (1867-1957) a museo.

La storia del monastero di S.Agata già nota grazie alle ricerche di G.Curti, S.Di Sante Coaccioli, S. Gubbiotti, sfociate nel documentatissimo libro del 2011 “Il Teatro Romano e l’ex monastero di S.Agata. Cronaca delle trasformazioni”, viene oggi arricchita dalle fotografie scattate dall’allora ispettore archeologo Umberto Ciotti, che documentò ogni passo dei lavori di demolizione e scavo.

La mostra sarà introdotta da una conferenza di Luigi Rambotti, direttore dell’Archivio di Stato di Perugia, che tratteggerà la storia del Complesso e ne illustrerà il passaggio da monastero a carcere, in seguito alla legge per la soppressione degli Ordini e Corporazioni religiose del 1866.

Seguirà un intervento del professor Pietro Emidio Rindinella in qualità di testimone oculare degli ultimi anni di utilizzo della struttura come carcere giudiziario femminile.

Polo Museale dell’Umbria
Piazza Giordano Bruno 10 – Perugia – tel. 075 5759612
Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto
Via Sant’Agata 18A – tel. 0743 223277

Ott
14
Dom
PER NON DIMENTICARE… La Grande Guerra in Valnerina e nello Spoletino – Mostra documentaria @ Archivio di Stato - Sez. Spoleto
Ott 14–Dic 31 giorno intero
<!--:it-->PER NON DIMENTICARE... La Grande Guerra in Valnerina e nello Spoletino - Mostra documentaria<!--:--> @ Archivio di Stato - Sez. Spoleto | Spoleto | Umbria | Italia

La sezione dell’Archivio di Stato di Spoleto, nell’ambito dell’iniziativa Domeniche di Carta, ospita la mostra documentaria PER NON DIMENTICARE… La Grande Guerra in Valnerina e nello Spoletino.

La mostra, che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2018 per consentire la visita alle scuole e articolata in quattro sezioni (fronte interno, fronte di guerra, monumenti e Caduti), è legata alle celebrazioni del Centenario del conflitto. L’esposizione ha come filo conduttore i documenti dell’archivio storico dei Comuni di Spoleto, Sellano, Norcia e Preci ed evidenzia come la Valnerina e lo Spoletino, seppur lontani dalla linea del fronte, hanno partecipato direttamente al conflitto con l’invio di uomini, mezzi e risorse.

All’interno della mostra sono ricordati i Caduti e i dispersi sui campi di battaglia e sono evidenziate le emergenze sociali che i Comuni si trovarono ad affrontare in quei giorni drammatici: le difficoltà di approvvigionamento alimentare; la crisi economica; l’emergenza dei profughi provenienti dal Trentino e dal Friuli Venezia Giulia dopo la rotta di Caporetto; la presenza di prigionieri austro-ungarici utilizzati per lo svolgimento dei lavori agricoli più pesanti, le sofferenze degli orfani di guerra.

L’allestimento è arricchito dall’esposizione di ‘memorie di famiglia’ di provenienza locale che sono preziose rarità poiché le medaglie al valore, i cimeli, le fotografie, i diari, le lettere consentono di intrecciare le storie individuali con gli eventi nazionali e le vicende socio.economico della Valnerina e di Spoleto nei primi anni del Novecento.

All’organizzazione della mostra ha collaborato anche il consorzio BIM Cascia che attraverso un progetto pluriennale da anni sta cercando di recuperare la memoria storica di questo particolare periodo storico coinvolgendo le famiglie e le scuole del territorio. Il BIM ha creato anche un ‘archivio virtuale’ visibile sul sito www.pernondimenticarelagrandeguerra.it nel quale stanno confluendo le ricerche storiche, le memorie di famiglia, la documentazione delle varie iniziative e le pubblicazioni realizzate in questi anni.

Oltre a ciò, gli eventi del Centenario della Grande Guerra organizzati dalla sezione di Archivio di Stato di Spoleto e dal Consorzio BIM – Cascia, prevedono anche la presentazione di una pubblicazione specifica il 7 dicembre 2018 con la partecipazione di Egildo Spada, presidente del BIM, Luigi Rambotti, direttore dell’Archivio di Stato di Perugia e di altre autorità, docenti universitari ed esperti del Primo conflitto mondiale.

Ott
21
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: OUVERTURES DES SAPONETTES @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Ott 21@16:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: OUVERTURES DES SAPONETTES<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Family Theatre: OUVERTURES DES SAPONETTES<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia
Ideata da Vincenzo Cerami

Domenica 21 ottobre 2018
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, ore 16.30

OUVERTURES DES SAPONETTES
Studio TA-DAA!

di e con Michele Cafaggi
vincitore premio Franco Enriquez 2016
regia Davide Fossati

Un eccentrico direttore d’orchestra vi porterà nel mondo fragile e rotondo delle bolle di sapone per un “concerto” dove l’imprevisto è sempre in agguato: da strani strumenti nascono bolle giganti, rimbalzine, da passeggio e a grappoli! Un racconto visuale senza parola che trae ispirazione dalle atmosferi circensi e del varietà, un magico spettacolo di clownerie, pantomima e musica che, nato per i più piccoli, finisce per incantare il pubblico di qualsiasi età.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino a 18 anni gratis
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)

Durata spettacoli: 60 minuti circa

Botteghino: il giorno dello spettacolo 15.45-16.30

Per informazioni e prenotazioni:
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Tel. 0743 218615 – scuola.musicadanza@comune.spoleto.pg.it

La Biblioteca va a teatro! – Ogni domenica presso il teatro, libri in prestito ai ragazzi
A cura della Biblioteca comunale di Spoleto

Nov
18
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: TEATRO RIDENS @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Nov 18@16:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: TEATRO RIDENS<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Family Theatre: TEATRO RIDENS<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia
Ideata da Vincenzo Cerami

Domenica 18 novembre 2018
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, ore 16.30

TEATRO RIDENS
Fontemaggiore – Donati & Olesen
di e con Giorgio Donati e Jacob Olesen

Un corso comico sul comico: quattro lezioni e un esame nel tempo di un solo spettacolo. L’intento è mostrare al pubblico più giovane gli aspetti essenziali dell’antica arte del far ridere, svelandone regole, trucchi e qualche segreto. Stralunati e scatenati professori Giorgio Donati, l’umbro, e Jacob Olesen, il danese, che nell’impresa mettono a frutto un’esperienza teatrale di vent’anni e più. Una seria didattica tutta da ridere.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino a 18 anni gratis
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)

Durata spettacoli: 60 minuti circa

Botteghino: il giorno dello spettacolo 15.45-16.30

Per informazioni e prenotazioni:
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Tel. 0743 218615 – scuola.musicadanza@comune.spoleto.pg.it

La Biblioteca va a teatro! – Ogni domenica presso il teatro, libri in prestito ai ragazzi
A cura della Biblioteca comunale di Spoleto

Dic
16
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: LA BOTTEGA DEI GIOCATTOLI @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Dic 16@16:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: LA BOTTEGA DEI GIOCATTOLI<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Family Theatre: THE TOY SHOP<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia
Ideata da Vincenzo Cerami

Domenica 16 dicembre 2018
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, ore 16.30

LA BOTTEGA DEI GIOCATTOLI
CREST – Coop. teatrale

con Delia De Marco, Valentina Elia, Giuseppe Marzio
testo e regia Sandra Novellino e Delia De Marco

La storia accade in una bottega di giocattoli che, come nella fantasia dei bambini, si animano e prendono vita. E come nella vita ci sono sempre una bambola più bella, una invidiosa, un orsacchiotto che si innamora e un soldatino geloso, giostre e macchinine che non si stancano di girare! Un mondo parallelo che aiuta i bambini a fare esperienza di emozioni, passando dalla gioia alla delusione, dalla malinconia all’allegria, dall’amore al risentimento. Lo spettacolo è destinato ai bambini più piccoli dopo un pluriennale lavoro svolto, nelle scuole materne, intorno al linguaggio teatrale più efficace rispetto ad un’utenza così particolare e impegnativa.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino a 18 anni gratis
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)

Durata spettacoli: 60 minuti circa

Botteghino: il giorno dello spettacolo 15.45-16.30

Per informazioni e prenotazioni:
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Tel. 0743 218615 – scuola.musicadanza@comune.spoleto.pg.it

La Biblioteca va a teatro! – Ogni domenica presso il teatro, libri in prestito ai ragazzi
A cura della Biblioteca comunale di Spoleto

Gen
13
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: L’ISOLA CHE NON C’È… ADESSO C’È @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Gen 13@16:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: L'ISOLA CHE NON C'È... ADESSO C'È<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Family Theatre: THE ISLAND OF NEVERLAND... IS NOW A FOREVERLAND<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia
Ideata da Vincenzo Cerami

Domenica 13 gennaio 2019
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, ore 16.30

L’ISOLA CHE NON C’È… ADESSO C’È
Ass. Culturale Tieffeu

di e con Francesca Prete e Riccardo Toccacielo
regia, scenografie e pupazzi di Mario Mirabassi

Questa è una storia vera, o quasi, che potrebbe svolgersi in un posto qualsiasi, in una città qualsiasi della nostra Itaila. È la storia di un gruppo di ragazzi e di uno spazio verde abbandonato e incolto, l’unico rimasto tra i palazzi e il cemento, l’ultimo punto di incontro dei bambini del quartiere. Ma un giorno lo spazio gli viene sottratto per edificare un grande centro per giochi d’azzardo di proprietà del boss locale che domina l’intera città. Da qui la storia si sviluppa con l’entrata in campo dei genitori e di LIBERA, che appoggiano l’azione dei bambini.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino a 18 anni gratis
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)

Durata spettacoli: 60 minuti circa

Botteghino: il giorno dello spettacolo 15.45-16.30

Per informazioni e prenotazioni:
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Tel. 0743 218615 – scuola.musicadanza@comune.spoleto.pg.it

La Biblioteca va a teatro! – Ogni domenica presso il teatro, libri in prestito ai ragazzi
A cura della Biblioteca comunale di Spoleto

Gen
27
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: IL MAGNIFICO IMPOSTORE @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Gen 27@16:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: IL MAGNIFICO IMPOSTORE<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Family Theatre: THE MAGNIFICENT IMPOSTOR<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia
Ideata da Vincenzo Cerami

Domenica 27 gennaio 2019
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, ore 16.30

IL MAGNIFICO IMPOSTORE
Teatro Laboratorio Brescia

di e con Alessandra Domeneghini
regia Sergio Mascherpa

“Che cosa avrebbe fatto lei al mio posto?” È questa la domanda che Giorgio Perlasca rivolge al suo interlocutore, per sollevare molte altre domande… Sarei capace di oppormi ai fatti orribili cui sto assistendo? Metterei a rischio la mia vita per salvare persone sconosciute? Saprei attingere a quella parte di me che cerca di combattere l’ingiustizia? È proprio per le molte riflessioni che la sua storia riesce a generare che vogliamo parlare ancora di lui, del “magnifico impostore”: e vorremmo farlo perché il tempo in cui viviamo è un tempo difficile, e richiede spesso anche a noi di fare appello alla forza morale che ci portiamo dentro.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino a 18 anni gratis
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)

Durata spettacoli: 60 minuti circa

Botteghino: il giorno dello spettacolo 15.45-16.30

Per informazioni e prenotazioni:
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Tel. 0743 218615 – scuola.musicadanza@comune.spoleto.pg.it

La Biblioteca va a teatro! – Ogni domenica presso il teatro, libri in prestito ai ragazzi
A cura della Biblioteca comunale di Spoleto

Feb
10
Dom
LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: FIABA LUPA @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Feb 10@16:30
<!--:it-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia: FIABA LUPA<!--:--><!--:en-->LA DOMENICA DEI SOGNI – Family Theatre: FIABA LUPA<!--:--> @ Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti | Spoleto | Umbria | Italia

LA DOMENICA DEI SOGNI – Teatro Famiglia
Ideata da Vincenzo Cerami

Domenica 10 febbraio 2019
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, ore 16.30

FIABA LUPA
Compagnia Anfiteatro

Sesto appuntamento con la rassegna di teatro famiglia La Domenica dei Sogni: domenica 10 febbraio alle ore 16.30 va in scena, al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, lo spettacolo Fiaba Lupa, scritto da Giampiero Pizzol e per la regia di Piero Lenardon della Compagnia Anfiteatro, indicato ai bambini dai 4 ai 10 anni.

Il lupo è forse il personaggio che più compare nelle fiabe tradizionali, sempre nella parte del cattivo. Il cattivo per eccellenza che fa paura e nello stesso tempo affascina. Nello spettacolo Fiaba Lupa è di scena una coppia comica, due clown, il signor Circo Lupesco e la Signorina Musica Fiaba (interpretati da Bano Ferrari e Naya Dedemailan). Entrambi i protagonisti cercano di realizzare il proprio sogno, fare il domatore di circo o esibirsi in concerto con un grande assolo di tromba, …nessuno dei due protagonisti vuole concedere spazio all’altro e soltanto con l’aiuto del signor Bella Idea riescono ad appianare i loro dissidi e a mettere in scena a modo loro, una serie di fiabe in cui il protagonista assoluto è il lupo. E’ l’eterno scontro/incontro tra il clown Bianco e l’Augusto, di cui i protagonisti del nostro spettacolo vestono i panni, anche a parti invertite. E’ il gioco del teatro… la poesia del clown… una stralunata messa in scena che si ispira alla serietà dei giochi dei bambini … è il bambino che c’è in noi. Le fiabe a cui lo spettacolo si ispira sono: cappuccetto rosso, il lupo e l’agnello e infine il lupo e i sette capretti.

Biglietti e abbonamenti
bambini e ragazzi fino a 18 anni gratis
ingresso singolo € 6,00 (solo gli adulti)

Durata spettacoli: 60 minuti circa

Botteghino: il giorno dello spettacolo 15.45-16.30

Per informazioni e prenotazioni:
Comune di Spoleto – Direzione Sviluppo – Assessorato alla Cultura
Tel. 0743 218615 – scuola.musicadanza@comune.spoleto.pg.it

La Biblioteca va a teatro! – Ogni domenica presso il teatro, libri in prestito ai ragazzi
A cura della Biblioteca comunale di Spoleto

Giu
25
Ven
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 25 giorno intero
<!--:it-->64° FESTIVAL DEI DUE MONDI<!--:--><!--:en-->64th FESTIVAL OF TWO WORLDS<!--:--> @ Spoleto

64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
www.festivaldispoleto.com

Dal sito ufficiale www.festivaldispoleto.com:

S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

Per maggiori informazioni: www.festivaldispoleto.com
E-mail: info@festivaldispoleto.com

Giu
26
Sab
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 26 giorno intero
<!--:it-->64° FESTIVAL DEI DUE MONDI<!--:--><!--:en-->64th FESTIVAL OF TWO WORLDS<!--:--> @ Spoleto

64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
www.festivaldispoleto.com

Dal sito ufficiale www.festivaldispoleto.com:

S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Giu
27
Dom
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 27 giorno intero
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64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
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S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

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Giu
28
Lun
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 28 giorno intero
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64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
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S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Giu
29
Mar
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 29 giorno intero
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Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Giu
30
Mer
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 30 giorno intero
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64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
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Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Lug
1
Gio
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 1 giorno intero
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64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
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Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

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Lug
2
Ven
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Lug 2 giorno intero
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Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Lug
3
Sab
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Lug 3 giorno intero
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25 giugno – 11 luglio 2021
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S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

Per maggiori informazioni: www.festivaldispoleto.com
E-mail: info@festivaldispoleto.com

Lug
4
Dom
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 4 giorno intero
<!--:it-->64° FESTIVAL DEI DUE MONDI<!--:--><!--:en-->64th FESTIVAL OF TWO WORLDS<!--:--> @ Spoleto

64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
www.festivaldispoleto.com

Dal sito ufficiale www.festivaldispoleto.com:

S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

Per maggiori informazioni: www.festivaldispoleto.com
E-mail: info@festivaldispoleto.com

Lug
5
Lun
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 5 giorno intero
<!--:it-->64° FESTIVAL DEI DUE MONDI<!--:--><!--:en-->64th FESTIVAL OF TWO WORLDS<!--:--> @ Spoleto

64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
www.festivaldispoleto.com

Dal sito ufficiale www.festivaldispoleto.com:

S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Lug
6
Mar
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 6 giorno intero
<!--:it-->64° FESTIVAL DEI DUE MONDI<!--:--><!--:en-->64th FESTIVAL OF TWO WORLDS<!--:--> @ Spoleto

64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
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S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Lug
7
Mer
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 7 giorno intero
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64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
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S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Lug
8
Gio
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 8 giorno intero
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64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
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Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Lug
9
Ven
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 9 giorno intero
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64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
www.festivaldispoleto.com

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Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Lug
10
Sab
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 10 giorno intero
<!--:it-->64° FESTIVAL DEI DUE MONDI<!--:--><!--:en-->64th FESTIVAL OF TWO WORLDS<!--:--> @ Spoleto

64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
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Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Lug
11
Dom
64° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 11 giorno intero
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64° Festival dei Due Mondi
25 giugno – 11 luglio 2021
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S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute. Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria.

Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch così come i grandi classici sono il ponte tra passato e futuro, proiettati in avanti dalla visione artistica dei grandi nomi che compongono il cartellone: da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

L’artista Daniel Buren firma il Manifesto della 64° Edizione mentre le mostre a Palazzo Collicola e in città completano la proposta d’arte. Sullo sfondo, gli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi, i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali sono finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città.

Il 64° Festival dei Due Mondi segna il ritorno alla socialità in assoluta sicurezza e affianca alla proposta dal vivo, offline, anche un calendario di appuntamenti online sul Digital Stage, per permettere di assistere agli spettacoli già programmati che non possono andare in scena per le limitazioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria.

Un festival che torna a dialogare con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, un festival che torna a far dialogare il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro.

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Giu
24
Ven
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 24 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Giu
25
Sab
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 25 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Giu
26
Dom
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 26 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Giu
27
Lun
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 27 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Giu
28
Mar
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 28 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Giu
29
Mer
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 29 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Giu
30
Gio
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Giu 30 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Lug
1
Ven
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 1 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

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Sab
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 2 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

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65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 3 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Lug
4
Lun
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 4 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Lug
5
Mar
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 5 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

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65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 6 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Lug
7
Gio
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 7 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Lug
8
Ven
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 8 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Lug
9
Sab
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 9 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Lug
10
Dom
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 10 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

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