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65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 3 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Artists on Camera: Michael Blackwood Productions
Lug 3 giorno intero

24-25-26 giugno / 1-3-10 luglio 2022
Artists on Camera: Michael Blackwood Productions

Visitando i link di seguito è possibile ottenere informazioni su ogni film e prenotare i biglietti delle proiezioni: www.mahler-lewitt.org/it/artists-on-camera-it

Nell’ambito del Festival dei Due Mondi 2022 di Spoleto, Mahler & LeWitt Studios è lieta di presentare Artists on Camera: Michael Blackwood Productions, con il supporto di Bloomberg Philanthropies.

Michael Blackwood è uno dei documentaristi d’arte più prolifici e affermati, avendo prodotto oltre 150 film dagli anni ‘60 ad oggi, e avendo raccontato le storie delle menti creative di maggior impatto dei propri tempi. Uno dei primi film di Michael Blackwood, Spoleto 1967, documenta il decimo anniversario del Festival di Spoleto (questo film sarà proiettato a Casa Menotti, centro di documentazione del Festival). Questa sarà la prima rassegna estesa del lavoro di Michael Blackwood mai realizzata; presenteremo 15 film in quattro diverse sedi, tra cui la Sala Pegasus, un cinema all’interno di una chiesa del XII secolo, e l’Arena Collicola, uno schermo cinematografico all’aperto nel cortile di Palazzo Collicola Arti Visive, la galleria d’arte moderna di Spoleto.

La serie di proiezioni Artists on Camera: Michael Blackwood Productions metterà in evidenza il lavoro storico di un gruppo eterogeneo di artisti, i quali hanno lavorato in una vasta gamma di discipline, rendendone la testimonianza a una nuova generazione di artisti e all’ampio pubblico del Festival. La serie si aprirà con il primo film di Blackwood Broadway Express, 1959, un ritratto di New York attraverso il sistema della metropolitana della città, girato nello stile realista che caratterizza tutti i suoi film. Proietteremo inoltre Sol LeWitt: 4 Decades, 2001, e Isamu Noguchi, 1972, girato in parte a Spoleto con Buckminster Fuller ed Ezra Pound. Christo and Jeanne-Claude, 1995, il quale ha realizzato i suoi imballaggi su diversi edifici a Spoleto per il festival del 1968, sarà seguito da Elizabeth Murray: 4 Decades, 2006. Due dei più importanti film di ricerca di Blackwood, The Sensual Nature of Sound: 4 Composers, Laurie Anderson, Tania Leon, Meredith Monk, Pauline Oliveros, 1993 e 4 Artists: Robert Ryman, Eva Hesse, Bruce Nauman, Susan Rothenberg, 1988, verranno seguiti dalle versioni recentemente rimasterizzate di Monk e Monk in Europe, entrambi del 1968, che costituiscono un ritratto in due parti del grande compositore e pianista jazz. L’elenco degli altri film in programma durante il festival include: Philip Guston: A Life Lived, 1981, Making Dances: Seven Post Modern Choreographers, 1980 (proiettato in concomitanza della visita a Spoleto della Trisha Brown Dance Company presso il Festival 2022), A Composer’s Notes: Philip Glass and the Making of an Opera, 1985, Butoh: Body on the Edge of Crisis, 1990, e Spoleto USA: A Festival Discovers America, 1977, che documenta il primo Festival di Spoleto negli Stati Uniti, il quale continua ancora oggi nella città di Charleston.

Sottotitoli in italiano. Ingresso gratuito

La MaMa Spoleto Open 2022 @ Cantiere Oberdan
Lug 3 giorno intero
<!--:it-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--><!--:en-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--> @ Cantiere Oberdan

Nell’ambito del 65° Festival dei Due Mondi, tornano gli eventi de La MaMa Spoleto Open, al Cantiere Oberdan dal 25 giugno al 10 luglio.

Info su costi e acquisto biglietti: https://www.boxol.it/FestivalDiSpoleto/it/advertise/festival-dei-due-mondi/303592

Programma LA MAMA SPOLETO OPEN 2022

25 GIUGNO h. 21.30 – 26 GIUGNO h. 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
CANI
Teatro

Compagnia Michele Bandini / Zoe
Scritto, diretto e interpretato da Michele Bandini
Assistente regia Carolina Balucani
Luci Emiliano Austeri
Produzione UFF 2021 / Spazio Zut

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29 e 30 GIUGNO h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
LA CORSA
Teatro

di Matteo Ciccioli, Miriam Russo, Alessia Giovanna Matrisciano
con Matteo Ciccioli, Miriam Russo
drammatrurgia Alessia Giovanna Matrisciano
Suoni Filippo Ciccioli
Luci Marco Andreoli

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2 LUGLIO h 18.30 e h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
SLICES OF REFRESHED ORANGES
Danza

Coreografia Silvia Giordano
Danzatrici Rossella Amadori, Cristina Roggerini, Erika Poletto
Musica Giorgos Gargalas
Luci Elisabetta Campanelli
Produzione La Cap | Rehub Produzione Esecutiva Compagnia Degli Istanti
Coproduzione Ass. Culturale Rosa Shocking

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5 LUGLIO h 21.30 e 6 LUGLIO h 19.00
Auditorium della Stella
COME TUTTE LE RAGAZZE LIBERE
Un tentativo di libertà in una piccola città
Teatro

Un Progetto di Paola Rota, Tanja Sljivar, Simonetta Solder
Regia Paola Rota
con Silvia Gallerano, Liliana Massari, Irene Petris, Simonetta Sofia
Celentani, Sara Mafodda, Martina Massaro, Sylvia Milton
Luci Cristian Zucaro
Suoni Angelo Elle
Produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe
Con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Lazio

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8 LUGLIO h 21.30 e 9 LUGLIO h 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
NAS MÃOS – TRA LE MANI
Installazione danza / Mostra ceramica artistica

INC – Innprogress Collective / INA – Innprogress Atelier
Coreografia e Concept Afshin Varjavandi
Artwork Elena Raugia
ĖNDIADI ceramic design

Con Giorgia Aluigi, Mattia Chiarelli, Melissa Fiorucci, Costanza Mobilia,
Chiara Morelli, Gioele Papa, Chiara Parretta, Sofia Rapastella, Elena Raugia,
Emma Viceconti
Flowers Food Design: La Terra è Bassa

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DAL 25 GIUGNO AL 10 LUGLIO
Creative Hub Cantiere Oberdan
Marco M. Lucano aka Gumbelly
BREAKING IN SPACE – APPROXIMATION

Mostra
Ingresso gratuito

Mostra aperta durante gli spettacoli in calendario e nei seguenti orari:
Vernissage: Sabato 25 Giugno dalle 18.00 alle 20.00
Orari Mostra: Mar-Ven: 17.00 – 19.30 | Weekend: 10.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30

Mostra | COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano @ Palazzo Collicola
Lug 3 giorno intero

COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano
Palazzo Collicola, Spoleto

dal 25 giugno al 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

La Collezione Attolico, frutto di decenni di acquisizioni di opere prima da parte di Tommaso Lucherini (1891-1967) poi della figlia Bianca Attolico (1931-2020), è costituita da circa 500 opere tra sculture e dipinti che vanno da artisti degli anni Venti del XX secolo (de Chirico, Balla, Sironi, Pirandello, Morandi, Mafai) passando per autori delle Neoavanguardie (Schifano, Pascali, De Dominicis, Manzoni, Mattiacci, Boetti, Mauri), dell’Arte povera (Calzolari, Kounellis), fino ad artisti concettuali (Kosuth, LeWitt, Agnetti, Mochetti), esponenti della Scuola di San Lorenzo (Ceccobelli, Bianchi, Dessì, Nunzio, Gallo) o protagonisti dei nostri giorni (Kentridge, Sierra, Vezzoli, Muniz, Cattelan, Beecroft), solo per fare alcuni nomi.

Già in passato esposta temporaneamente in spazi pubblici, in seguito alla formalizzazione di un accordo di comodato tra il Comune di Spoleto e Elena e Lorenzo Attolico (figli di Bianca e attuali responsabili della collezione, Elena essendo anche Presidente degli Amici di Palazzo Collicola), parte della collezione sarà ora ospitata a Palazzo Collicola in alcune sale lungo il percorso della Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente” di Spoleto.

Per la sua inaugurazione è stato selezionato, in accordo col Direttore del museo, Marco Tonelli e grazie agli apparati critici di Lorenzo Fiorucci e Davide Silvioli, un nucleo di opere di importanti artisti italiani non presenti nella collezione permanente del museo stesso, che tracciano un sintetico ed esemplificativo percorso dell’arte italiana dalla metà degli anni Cinquanta ai nostri giorni. Attraverso opere di 11 artisti (Burri, Castellani, Manzoni, Alviani, Agnetti, De Dominicis, Kounellis, Schifano, Vezzoli, Campanini, Arienti), si è voluto così costruire, senza ovviamente finalità filologiche ma di casi esemplari, un percorso di modernità, innovazione e sperimentazione che ha costituito la migliore ricerca italiana in ambito artistico, quasi a formare uno sguardo multiforme ma ugualmente eccentrico e visionario da parte di artisti storicizzati o, in quanto tuttora viventi, destinati senza dubbio ad esserlo.

Di ognuno degli artisti selezionati si sono scelte opere che li possano rappresentare in modo non equivoco, secondo cioè quei tratti formali e linguistici che hanno contraddistinto le loro poetiche pur a fronte di stili, materiali e periodi diversi nel corso della loro attività.

Una vera e propria collezione nella collezione quindi, che idealmente va a coprire, con opere realizzate tra 1965 e 2002, delle “mancanze” fisiologiche della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto e che permette di rivedere allo stesso tempo opere di protagonisti dell’arte moderna e contemporanea italiana, messi in una continuità storica e di confronto con le opere stesse della collezione permanente di Spoleto, tra le quali Leoncillo, Pascali, Ceroli, Accardi, Griffa, Lo Savio, Mochetti, LeWitt, Calder, Pepper, Moore, Caro, David Smith.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci @ Palazzo Collicola
Lug 3 giorno intero

EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci

Progetto di Studio Eliseo Mattiacci
a cura di Riccardo Tonti Bandini

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022

Con il progetto EM Library, Palazzo Collicola continua a porre l’attenzione verso la ricerca d’archivio ospitando alcuni nuclei di materiale bibliografico dall’archivio Eliseo Mattiacci.

EM Library è un progetto digitale concepito nel 2020 da Studio Eliseo Mattiacci – attualmente in corso nel profilo Instagram dello studio – che si configurerà in una mostra curata da Riccardo Tonti Bandini. Il libro è il veicolo che analizza l’orizzonte iconografico dell’artista, allo stesso tempo è il legame con il patrimonio bibliografico donato da Giovanni Carandente che oggi costituisce la ricca biblioteca di Palazzo Collicola.

Ogni sezione in mostra approfondisce un tema, affidato a un differente autore che veicola le libere associazioni tra libri e lavoro dello scultore. Brevi video teaser realizzati da Marco Morici, con suono composto da Edoardo Rossano, sintetizzano il caleidoscopio iconografico di ogni nucleo. La “bibliografia”, solitamente relegata ad appendice di fondo, diventa lo strumento primario di indagine del lavoro. Ogni tema, oltre ai libri, si porta dietro un nucleo di documenti, appunti, immagini trovati all’interno dei libri e “limitrofi” al tema. Generalmente il critico è invitato a scrivere di un’opera o di una mostra, e successivamente si risale ai riferimenti iconografici dell’artista. In questo progetto il senso è invertito, i libri diventano la finestra attraverso cui guardare il lavoro. Le autrici e gli autori invitati a interagire con questo processo nuovo sull’archivio d’artista sono:

#1 Sara Fontana su Culture indigene – opera Sette corpi di energia, 1973;
#2 Francesca Cattoi su Pablo Picasso – opera Scultura stratosferica, 1986;
#3 Sergio Risaliti su Rinascimento – opera Equilibri precari quasi impossibili, 1992;
#4 Ester Coen su Il mito del sole – opera Aton, 1988;
#5 Marco Tonelli su Fisica – opera Atomi e Nuclei, 2010;
#6 Vittorio Rubiu su Viaggio Brandiano – cancello di Villa Brandi, 1967;
#7 Riccardo Tonti Bandini su Giovanni Carandente – opera Cultura mummificata, 1972.

La mostra è dedicata a questo primo ciclo 2020-2022 del progetto, con l’intento di dare una forma espositiva ad una ricerca in corso. Tra le vetrine è conservata l’opera Libro – coeva a Cultura mummificata, lavoro composto di calchi in alluminio di libri, esibito alla XXXIII Biennale di Venezia del 1972 – e appartenente alla collezione della Galleria d’Arte Moderna “Giovanni Carandente”, Palazzo Collicola, Spoleto.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | ESPOSTI A FORTUITE CONSEGUENZE @ Galleria POLID'ARTE
Lug 3 giorno intero

ESPOSTI A FORTUITE CONSEGUENZE
venerdì 24 giugno – sabato 16 luglio 2022

GALLERIA POLID’ARTE
Via del Duomo, 27 – Piazza della Signoria, 5
di Annamaria Polidori

con la collaborazione di Sandro Costanzi
e l’amichevole partecipazione di Antonella Manni

Da venerdì 24 giugno a sabato 16 luglio 2022, in occasione della sessantacinquesima edizione del Festival dei Due Mondi, undici artisti di diverse nazionalità, legati da affinità artistica o personale, si incontrano a Spoleto negli spazi della Galleria Polid’arte per la mostra Esposti a fortuite conseguenze con il patrocinio del Comune di Spoleto: opere di Alì Assaf, Myriam Laplante, Virginia Ryan, Georgina Spengler, Franco Troiani, Jeffrey Isaac, Nyla Van Ingen, Gianluca Esposito, Olmo Amato e Marina Haas, Serafino Amato (coordinatore).

Vernissage: venerdì 24 giugno, ore 17:30
Apertura: da mercoledì a domenica: ore 10-13; 16:30-20
Finissage: sabato 16 luglio, ore 17:30
Ingresso libero

Presentazione

I sogni, spesso, prendono forma di allucinazione o di bizzarra rappresentazione. Uno dei miei sogni ricorrenti, vi prego, non approfondite l’argomento, è trovarmi di fronte a una tavola piena di commensali ma privo di indumenti nella parte nascosta dal tavolo. Vestito o nudo per metà. La cosa nel sogno mi produce un estremo imbarazzo. Ma questo non è quanto è accaduto in questi ultimi anni nelle riunioni in remoto? Remoto: parola che in italiano esprime una lontananza che va oltre la distanza.

L’improbabile, ciò che sembrava appartenere alla sfera del sogno è diventato realtà. Il sogno si è declassato a possibilità, fortuita casualità, riducendone le conseguenze sul piano inconscio. Perché, l’inimmaginabile, quando diventa rituale, perde di profondità.

A vedere le opere, sembra che dove il sogno non arriva, nell’artista si sviluppi fantasia e spirito di ribellione. In fondo, la ribellione è qualcosa di organico.

In questi ultimi anni, ogni forma di alchimia legata alla sopravvivenza è stata sperimentata e fra le alchimie che permettono la sopravvivenza e soprattutto la discendenza delle idee, non della specie, c’è il lavoro dell’arte.

Perché ogni artista, a modo suo, reinterpreta i propri sogni, incubi, in una chiave di accettabilità. Siamo tutti, come dice il titolo della mostra, “esposti” a fortuite non solo casualità ma conseguenze. (S.A)

Il Centro Culturale Polid’arte è nato a Spoleto nel 1995 su iniziativa della scultrice e pittrice Annamaria Polidori ed è gestito attualmente con la collaborazione di Sandro Costanzi. La mostra “Esposti a fortuite conseguenze” è stata organizzata con l’amichevole partecipazione di Antonella Manni.

Info-stampa: 3395993281

Mostra | FABRIZIO PLESSI: pagine di luce @ Palazzo Collicola
Lug 3 giorno intero

FABRIZIO PLESSI: pagine di luce
a cura di Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00


Fabrizio Plessi fin dagli anni Ottanta, anticipando in maniera sperimentale e pionieristica usi della scenografia digitale oggi ormai diffusa, ha realizzato numerose scenografie elettroniche per la televisione, il teatro, la danza contemporanea o come spettacoli autonomi, tra cui quelli della trilogia del coreografo e regista Frédéric Flamand The Fall of Icarus (1989), Titanic (1992) ed Ex machina (1994), oltre a Vestire gli ignudi di Pirandello (2010), Romeo e Giulietta di Shakespeare (2006) e Fenix DNA installata presso il Teatro La Fenice di Venezia (2017).

La mostra di Palazzo Collicola, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia (che nel marzo del 2022 ha esposto per la prima volta le scene elettroniche della trilogia presso i Magazzini del Sale), presenta una ricostruzione digitale delle 6 scenografie elettroniche più coinvolgenti e innovative tra le tante realizzate nella carriera di Plessi, attraverso filmati, foto, progetti, disegni e annotazioni dell’artista, che proiettati su altrettante ricostruzioni di monumentali libri di legno e digitali scorrono come pagine di memorie e racconti fantastici.

Se la trilogia coreografata da Flamand esprime metaforicamente le tensioni, le ansie e le catastrofi della contemporaneità, sempre più dipendente dai media e dalla strumentazione digitale, il teatro di Pirandello (trasmesso sul palco, insieme agli attori, da immagini di monitor) e Shakespeare (con costumi e caschi da alta velocità) è stato rivisitato da Plessi con installazioni sceniche altamente innovative e avveniristiche, innescando suggestioni che ne fanno vere e proprie opere d’arte totale, secondo quell’idea che l’artista ha sperimentato fin dal 1987 con la grande installazione Roma presentata a Documenta di Kassel. È Fenix DNA, un’opera immersiva, dedicata alla rinascita della Fenice, a chiudere idealmente il cerchio, mettendo in scena gli stessi elementi primari e naturali della poetica dell’artista, tra cui fuoco, acqua e fulmini. Le grandi pagine digitali proiettate sui monumentali libri di legno, con più di duecento immagini al loro interno, immerse nel buio delle sale del piano terra di Palazzo Collicola, nel loro scorrere come fossero mosse dal vento, danno il senso della progettazione delle opere teatrali, svelando il laboratorio stesso della creatività dell’artista nelle sue fasi di gestazione, ispirazione, euforia, fantasia e visionarietà, dimostrando che principio creativo dell’artista è pur sempre il segno che la mano traccia sul foglio.

Quasi a dirci che in fondo la struttura più intima dell’opera di Plessi comunica e mette romanticamente in scena, come in un sogno mai interrotto, la sua istintiva passione per la teatralità e per la spettacolare magia dell’arte.

La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Marignoli di Montecorona e Agli Amici di Palazzo Collicola.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | REZZAMASTRELLA: Euforia Carogna @ Palazzo Collicola
Lug 3 giorno intero

RezzaMastrella: Euforia Carogna
A cura di Flavia Mastrella e Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

Un habitat di sculture interattive, una mostra documentaria, un percorso evolutivo, un allestimento di scena, video e fotografie: questo è altro è Euforia Carogna, progetto appositamente pensato per gli spazi di Palazzo Collicola e realizzato anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi, a cui Antonio Rezza e Flavia Mastrella prenderanno parte con lo spettacolo Porte.

Un‘occasione espositiva quindi in pieno clima festivaliero, con due artisti/performer/scrittori/registi il cui linguaggio si muove tra dissacrazione e critica, parola e nevrosi, forma e sperimentazione, ibridando suono, rumore, oggetto, corpo in una continua metamorfosi portata spesso ai limiti della “crudeltà”. Come loro stessi hanno scritto per l’occasione: “Avere trentacinque anni di lavoro alle spalle e sapere che probabilmente non ce ne saranno altri e trentacinque davanti, getterebbe nello sconforto chiunque. Ma trattandosi di noi accettiamo il verdetto del tempo fiduciosi di smentirlo, perché avvertire la libertà senza la necessità di idealizzarla, è un’occasione che non teme l’incertezza del futuro”.

Euforia Carogna è in sé una mostra “monstrum” cioè prodigio, che si annuncia fin dallo scalone di ingresso del museo e che si insinua con spavalderia dentro gli spazi austeri e nobiliari di Palazzo Collicola e della sua collezione di quadri, specchi, arazzi, dipinti murari e arredi antichi, dove la storia osserva la contemporaneità attraverso gli sguardi severi o appassionati di cardinali, santi, madonne, martiri, appesi alle pareti del Salone d’onore, della Cappella e di tutte le 15 stanze in cui si snoda il percorso della mostra, che culmina in una grande installazione, filiforme e trasparente, sospesa lungo la Galleria dipinta.

La mostra in sé si presenta come una sola grande performance, in cui cicli di sculture di scena utilizzate in Fotofinish, gigantografie tratte da alcuni spettacoli teatrali, libri a rotelle e fatti a mano, Quadri di luce, Quadri di scena, Carte da Giogo, Visi…Goti, strumenti musicali, sculture di stoffa su fogli specchianti animano lo spazio come fragili e impertinenti intrusi, mentre in alcune sale vengono proiettati video, frammenti di film, azioni teatrali e voci come Il pianto del centauro. Una sorta di festa vanitosa di opere e immagini, costumi e piccoli habitat, che invitano lo spettatore a partecipare, a toccare, a giocare al gioco creativo e disinibito a cui Rezza dà voce e corpo e Mastrella sostegno e struttura. Equilibrio perfetto tra ordine e caos, rigore e improvvisazione, l’habitat e la macchina scenica di RezzaMastrella sono capaci di invadere lo spazio e farsi invadere dal pubblico, di sollecitare ed essere sollecitati dalle nostre reazioni. Dentro il museo di Palazzo Collicola, le loro opere assumono così le fattezze di una vera e propria forma di vita autonoma, di un organo pulsante, di un’anarchia creativa progettata fin nei minimi dettagli.

La mostra è stata resa possibile anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi e della Sardegna Film Commission.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | TRICROMIA A tribute to eyes @ Via del Mercato 19
Lug 3 giorno intero

A TRIBUTE TO EYES
Una selezione dell’illustrazione italiana in 100 opere
e 20 libri d’artista
edizioni Tricromia

sabato 9 luglio ore 18
presentazione del libro La Cosa Rossa con l’artista Manù Fiori
e Maura Picciau storica d’arte
in collaborazione con l’handmade concept store A mano armata

Spoleto / Via del Mercato 19

La Cosa Rossa è un esperimento iniziato il primo gennaio 2018 a partire dal concetto di limite. Più di duecento disegni per una ricerca autobiografica che prosegue nell’esplorazione di formati diversi, avventurandosi poi in un taccuino destinato a diventare un libro, editato da Tricromia.
Il libro/taccuino, La Cosa Rossa riprende la vocazione originaria del diario visivo con cui è nato il progetto. Un quaderno intimo e privato in cui non sono ammessi strappi di pagine, ma solo errori che aprono la strada a nuove soluzioni visive. Uno sketchbook prezioso, dispiegato come un racconto silenzioso, si svela, lascia intuire i sogni onirici imbrigliati in un taccuino.

In mostra i disegni della La Cosa Rossa  disegnate su fogli A5, con penna Pilot 4, pantone rosso, “quasi un diario visivo con pause e assenze”, dice l’autrice. “Un esercizio quotidiano altalenante di umori, pensieri e stati d’animo governati dal gioco della variante sul tema e da molte domande.

Scrive Maura Picciau nella presentazione: “Da subito La Cosa Rossa si dichiara nello stile e nell’impianto: segni sintetici che saltano fuori come da un piano di gioco, tratteggi decisi a china, tesi a racchiudere il colore rosso che anima ogni scena, profondamente vitale come il sangue. In oltre duecento disegni l’autrice si rivela tenacemente coerente dal punto di vista formale: l’equilibrio dell’immagine, il bilanciamento tra forme e segni – minuti, ossessivi, ripetuti, spirituali – parte dal bianco della carta per poi indagare con mano delicata i temi del groviglio dei giorni, fatti di parole e passi, e domande e distanze. E poi amore e dialoghi”.

TRICROMIA ILLUSTRATOR’S INTERNATIONAL ART GALLERY

Fogli e colori. Soltanto carta si direbbe… eppure una musica, un mondo. La passione di Giuseppina Frassino per la carta e i colori ha compiuto trent’anni. Sulle pareti di Tricromia hanno scritto i migliori artisti, disegnatori e illustratori, portando ognuno i propri respiri e la propria armonia. Mattotti, Loustal, Igort, Luzzati, Gipi, Pericoli, Altan, Ricci, Toppi… La galleria ospita, scopre, promuove illustratori e disegnatori, artisti e scultori con l’amore per l’arte “semplice” del disegno e anche con spirito giocoso (è anche questo l’arte). Non si accontenta dell’evanescenza di una mostra, degli eventi che accoglie, tutti “a tempo determinato” – così è la caducità di una esposizione – e mette in atto una cura per fermare il movimento di quei colori che vanno e vengono, che periodicamente si posano sulle pareti bianche della galleria per poi volare altrove.
Tricromia diventa anche editore d’arte. Insieme agli artisti decide di “fissare” la bellezza di quei disegni in una pubblicazione. Che vuol dire un libro d’arte, certo, ma anche una scatola, carte, taccuini, persino un teatrino. Nasce una vera e propria collana editoriale dedicata ai maggiori artisti internazionali. Il connubio comincia con una mostra di Chiara Rapaccini e il libro “Cose da guardare cose da leggere”. Seguiranno una serie di pubblicazioni “da esposizione”. L’avventura con Lorenzo Mattotti, artista molto presente a Tricromia, si trasferisce sulle pagine di un libro, “Il fantasma nella stanza”, al quale seguiranno “La stanza”, “Al finire della notte” e “Appunti sul paesaggio”. Il primo contrassegnato da Tricromia, firmato “t”, è “L’arte della necessità”, meraviglioso libro di Josè Munoz. Dei tanti da ricordare, “L’arte della città” di Jacques de Loustal, “Sketchbook” di Stefano Ricci, “La citta sirena“ di Sergio Toppi,  “Quaderno da notte” di Mannelli, “Un giorno smarrito”, libro pop up di Tommaso Cascella,  ” A. parlando proprio di corpo” sempre  di Riccardo Mannelli, “Il Dettaglio ignoto” di Franco Matticchio, “Bacinema”, i  disegnatori coinvolti in questa antologia hanno disegnato da innamorati il lampo cinematografico che ha baciato la loro mente, e ancora “di Segni e di Sogni” con disegni inediti di Fellini.

MANU’ FIORI
 
Nasce a Cagliari e compie otto anni nel 1973. Vent’anni fa, dopo essere rimasta sola nella casa in cui è nata, prende in mano i pennelli senza più paura di sporcare i divani. Nel 2011 inizia ad assemblare e dipingere pezzi di legno creando i “Quadri da passeggio”. “Repertorio dei Misteri della Mia Infanzia” è la sua prima installazione, che debutta a Roma nel giugno 2015 alla Galleria B17 e alle Officine Farneto per poi viaggiare fra vari festival. Partecipa alle mostre collettive “Immobiliare fiaba”, “In fuga”, “Slègami”, “Tratti illustri. Illustrazione contemporanea in Sardegna” ed è una delle autrici di “Me-X”, autoproduzione del gruppo Illustratori Timidi. Dal 2018 lavora ad un progetto intitolato “La Cosa Rossa”, in mostra fra dicembre 2021 e gennaio 2022 alla Home Gallery Tricromia di Roma. Nella vita parallela cerca di dimenticare una laurea in giurisprudenza facendo la giornalista, l’organizzatrice teatrale e l’animatrice culturale. Con Cristina Fiori e Claudia Urgu fonda a Cagliari nel 2000 la Libreria per Ragazzi Tuttestorie e nel 2006 il Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi.

Programmazione CINEMA a Spoleto @ Sala Pegasus e Sala Frau
Lug 3 giorno intero

Cinéma Sala Pegasus
Piazza Bovio
Sito web: www.cinemasalapegasus.it

Facebook: Cinéma Sala Pegasus
cinemasalapegasus@gmail.com
Tel. 0743 522620

Cinema Sala Frau
Vicolo San Filippo 16
Sito web: www.spoletocinemaalcentro.it
Facebook: Cinema Sala Frau
cinemasalafrau@gmail.com
Tel. 0743/522177

Per ricevere la NEWSLETTER invia una e-mail all’indirizzo cinemasalapegasus@gmail.com

Sagra degli gnocchi, suino e trebbiano spoletino @ Loc. San Brizio
Lug 3 giorno intero

Loc. San Brizio, dal 24 giugno al 3 luglio 2022
34° Sagra degli gnocchi, suino e Trebbiano spoletino
Taverna, stand gastronomici, serate danzanti, animazione

Organizzazione: Pro Loco San Brizio
Info: Pro Loco San Brizio

Lug
4
Lun
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 4 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

Mostra | COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano @ Palazzo Collicola
Lug 4 giorno intero

COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano
Palazzo Collicola, Spoleto

dal 25 giugno al 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

La Collezione Attolico, frutto di decenni di acquisizioni di opere prima da parte di Tommaso Lucherini (1891-1967) poi della figlia Bianca Attolico (1931-2020), è costituita da circa 500 opere tra sculture e dipinti che vanno da artisti degli anni Venti del XX secolo (de Chirico, Balla, Sironi, Pirandello, Morandi, Mafai) passando per autori delle Neoavanguardie (Schifano, Pascali, De Dominicis, Manzoni, Mattiacci, Boetti, Mauri), dell’Arte povera (Calzolari, Kounellis), fino ad artisti concettuali (Kosuth, LeWitt, Agnetti, Mochetti), esponenti della Scuola di San Lorenzo (Ceccobelli, Bianchi, Dessì, Nunzio, Gallo) o protagonisti dei nostri giorni (Kentridge, Sierra, Vezzoli, Muniz, Cattelan, Beecroft), solo per fare alcuni nomi.

Già in passato esposta temporaneamente in spazi pubblici, in seguito alla formalizzazione di un accordo di comodato tra il Comune di Spoleto e Elena e Lorenzo Attolico (figli di Bianca e attuali responsabili della collezione, Elena essendo anche Presidente degli Amici di Palazzo Collicola), parte della collezione sarà ora ospitata a Palazzo Collicola in alcune sale lungo il percorso della Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente” di Spoleto.

Per la sua inaugurazione è stato selezionato, in accordo col Direttore del museo, Marco Tonelli e grazie agli apparati critici di Lorenzo Fiorucci e Davide Silvioli, un nucleo di opere di importanti artisti italiani non presenti nella collezione permanente del museo stesso, che tracciano un sintetico ed esemplificativo percorso dell’arte italiana dalla metà degli anni Cinquanta ai nostri giorni. Attraverso opere di 11 artisti (Burri, Castellani, Manzoni, Alviani, Agnetti, De Dominicis, Kounellis, Schifano, Vezzoli, Campanini, Arienti), si è voluto così costruire, senza ovviamente finalità filologiche ma di casi esemplari, un percorso di modernità, innovazione e sperimentazione che ha costituito la migliore ricerca italiana in ambito artistico, quasi a formare uno sguardo multiforme ma ugualmente eccentrico e visionario da parte di artisti storicizzati o, in quanto tuttora viventi, destinati senza dubbio ad esserlo.

Di ognuno degli artisti selezionati si sono scelte opere che li possano rappresentare in modo non equivoco, secondo cioè quei tratti formali e linguistici che hanno contraddistinto le loro poetiche pur a fronte di stili, materiali e periodi diversi nel corso della loro attività.

Una vera e propria collezione nella collezione quindi, che idealmente va a coprire, con opere realizzate tra 1965 e 2002, delle “mancanze” fisiologiche della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto e che permette di rivedere allo stesso tempo opere di protagonisti dell’arte moderna e contemporanea italiana, messi in una continuità storica e di confronto con le opere stesse della collezione permanente di Spoleto, tra le quali Leoncillo, Pascali, Ceroli, Accardi, Griffa, Lo Savio, Mochetti, LeWitt, Calder, Pepper, Moore, Caro, David Smith.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci @ Palazzo Collicola
Lug 4 giorno intero

EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci

Progetto di Studio Eliseo Mattiacci
a cura di Riccardo Tonti Bandini

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022

Con il progetto EM Library, Palazzo Collicola continua a porre l’attenzione verso la ricerca d’archivio ospitando alcuni nuclei di materiale bibliografico dall’archivio Eliseo Mattiacci.

EM Library è un progetto digitale concepito nel 2020 da Studio Eliseo Mattiacci – attualmente in corso nel profilo Instagram dello studio – che si configurerà in una mostra curata da Riccardo Tonti Bandini. Il libro è il veicolo che analizza l’orizzonte iconografico dell’artista, allo stesso tempo è il legame con il patrimonio bibliografico donato da Giovanni Carandente che oggi costituisce la ricca biblioteca di Palazzo Collicola.

Ogni sezione in mostra approfondisce un tema, affidato a un differente autore che veicola le libere associazioni tra libri e lavoro dello scultore. Brevi video teaser realizzati da Marco Morici, con suono composto da Edoardo Rossano, sintetizzano il caleidoscopio iconografico di ogni nucleo. La “bibliografia”, solitamente relegata ad appendice di fondo, diventa lo strumento primario di indagine del lavoro. Ogni tema, oltre ai libri, si porta dietro un nucleo di documenti, appunti, immagini trovati all’interno dei libri e “limitrofi” al tema. Generalmente il critico è invitato a scrivere di un’opera o di una mostra, e successivamente si risale ai riferimenti iconografici dell’artista. In questo progetto il senso è invertito, i libri diventano la finestra attraverso cui guardare il lavoro. Le autrici e gli autori invitati a interagire con questo processo nuovo sull’archivio d’artista sono:

#1 Sara Fontana su Culture indigene – opera Sette corpi di energia, 1973;
#2 Francesca Cattoi su Pablo Picasso – opera Scultura stratosferica, 1986;
#3 Sergio Risaliti su Rinascimento – opera Equilibri precari quasi impossibili, 1992;
#4 Ester Coen su Il mito del sole – opera Aton, 1988;
#5 Marco Tonelli su Fisica – opera Atomi e Nuclei, 2010;
#6 Vittorio Rubiu su Viaggio Brandiano – cancello di Villa Brandi, 1967;
#7 Riccardo Tonti Bandini su Giovanni Carandente – opera Cultura mummificata, 1972.

La mostra è dedicata a questo primo ciclo 2020-2022 del progetto, con l’intento di dare una forma espositiva ad una ricerca in corso. Tra le vetrine è conservata l’opera Libro – coeva a Cultura mummificata, lavoro composto di calchi in alluminio di libri, esibito alla XXXIII Biennale di Venezia del 1972 – e appartenente alla collezione della Galleria d’Arte Moderna “Giovanni Carandente”, Palazzo Collicola, Spoleto.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | FABRIZIO PLESSI: pagine di luce @ Palazzo Collicola
Lug 4 giorno intero

FABRIZIO PLESSI: pagine di luce
a cura di Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00


Fabrizio Plessi fin dagli anni Ottanta, anticipando in maniera sperimentale e pionieristica usi della scenografia digitale oggi ormai diffusa, ha realizzato numerose scenografie elettroniche per la televisione, il teatro, la danza contemporanea o come spettacoli autonomi, tra cui quelli della trilogia del coreografo e regista Frédéric Flamand The Fall of Icarus (1989), Titanic (1992) ed Ex machina (1994), oltre a Vestire gli ignudi di Pirandello (2010), Romeo e Giulietta di Shakespeare (2006) e Fenix DNA installata presso il Teatro La Fenice di Venezia (2017).

La mostra di Palazzo Collicola, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia (che nel marzo del 2022 ha esposto per la prima volta le scene elettroniche della trilogia presso i Magazzini del Sale), presenta una ricostruzione digitale delle 6 scenografie elettroniche più coinvolgenti e innovative tra le tante realizzate nella carriera di Plessi, attraverso filmati, foto, progetti, disegni e annotazioni dell’artista, che proiettati su altrettante ricostruzioni di monumentali libri di legno e digitali scorrono come pagine di memorie e racconti fantastici.

Se la trilogia coreografata da Flamand esprime metaforicamente le tensioni, le ansie e le catastrofi della contemporaneità, sempre più dipendente dai media e dalla strumentazione digitale, il teatro di Pirandello (trasmesso sul palco, insieme agli attori, da immagini di monitor) e Shakespeare (con costumi e caschi da alta velocità) è stato rivisitato da Plessi con installazioni sceniche altamente innovative e avveniristiche, innescando suggestioni che ne fanno vere e proprie opere d’arte totale, secondo quell’idea che l’artista ha sperimentato fin dal 1987 con la grande installazione Roma presentata a Documenta di Kassel. È Fenix DNA, un’opera immersiva, dedicata alla rinascita della Fenice, a chiudere idealmente il cerchio, mettendo in scena gli stessi elementi primari e naturali della poetica dell’artista, tra cui fuoco, acqua e fulmini. Le grandi pagine digitali proiettate sui monumentali libri di legno, con più di duecento immagini al loro interno, immerse nel buio delle sale del piano terra di Palazzo Collicola, nel loro scorrere come fossero mosse dal vento, danno il senso della progettazione delle opere teatrali, svelando il laboratorio stesso della creatività dell’artista nelle sue fasi di gestazione, ispirazione, euforia, fantasia e visionarietà, dimostrando che principio creativo dell’artista è pur sempre il segno che la mano traccia sul foglio.

Quasi a dirci che in fondo la struttura più intima dell’opera di Plessi comunica e mette romanticamente in scena, come in un sogno mai interrotto, la sua istintiva passione per la teatralità e per la spettacolare magia dell’arte.

La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Marignoli di Montecorona e Agli Amici di Palazzo Collicola.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | REZZAMASTRELLA: Euforia Carogna @ Palazzo Collicola
Lug 4 giorno intero

RezzaMastrella: Euforia Carogna
A cura di Flavia Mastrella e Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

Un habitat di sculture interattive, una mostra documentaria, un percorso evolutivo, un allestimento di scena, video e fotografie: questo è altro è Euforia Carogna, progetto appositamente pensato per gli spazi di Palazzo Collicola e realizzato anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi, a cui Antonio Rezza e Flavia Mastrella prenderanno parte con lo spettacolo Porte.

Un‘occasione espositiva quindi in pieno clima festivaliero, con due artisti/performer/scrittori/registi il cui linguaggio si muove tra dissacrazione e critica, parola e nevrosi, forma e sperimentazione, ibridando suono, rumore, oggetto, corpo in una continua metamorfosi portata spesso ai limiti della “crudeltà”. Come loro stessi hanno scritto per l’occasione: “Avere trentacinque anni di lavoro alle spalle e sapere che probabilmente non ce ne saranno altri e trentacinque davanti, getterebbe nello sconforto chiunque. Ma trattandosi di noi accettiamo il verdetto del tempo fiduciosi di smentirlo, perché avvertire la libertà senza la necessità di idealizzarla, è un’occasione che non teme l’incertezza del futuro”.

Euforia Carogna è in sé una mostra “monstrum” cioè prodigio, che si annuncia fin dallo scalone di ingresso del museo e che si insinua con spavalderia dentro gli spazi austeri e nobiliari di Palazzo Collicola e della sua collezione di quadri, specchi, arazzi, dipinti murari e arredi antichi, dove la storia osserva la contemporaneità attraverso gli sguardi severi o appassionati di cardinali, santi, madonne, martiri, appesi alle pareti del Salone d’onore, della Cappella e di tutte le 15 stanze in cui si snoda il percorso della mostra, che culmina in una grande installazione, filiforme e trasparente, sospesa lungo la Galleria dipinta.

La mostra in sé si presenta come una sola grande performance, in cui cicli di sculture di scena utilizzate in Fotofinish, gigantografie tratte da alcuni spettacoli teatrali, libri a rotelle e fatti a mano, Quadri di luce, Quadri di scena, Carte da Giogo, Visi…Goti, strumenti musicali, sculture di stoffa su fogli specchianti animano lo spazio come fragili e impertinenti intrusi, mentre in alcune sale vengono proiettati video, frammenti di film, azioni teatrali e voci come Il pianto del centauro. Una sorta di festa vanitosa di opere e immagini, costumi e piccoli habitat, che invitano lo spettatore a partecipare, a toccare, a giocare al gioco creativo e disinibito a cui Rezza dà voce e corpo e Mastrella sostegno e struttura. Equilibrio perfetto tra ordine e caos, rigore e improvvisazione, l’habitat e la macchina scenica di RezzaMastrella sono capaci di invadere lo spazio e farsi invadere dal pubblico, di sollecitare ed essere sollecitati dalle nostre reazioni. Dentro il museo di Palazzo Collicola, le loro opere assumono così le fattezze di una vera e propria forma di vita autonoma, di un organo pulsante, di un’anarchia creativa progettata fin nei minimi dettagli.

La mostra è stata resa possibile anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi e della Sardegna Film Commission.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | TRICROMIA A tribute to eyes @ Via del Mercato 19
Lug 4 giorno intero

A TRIBUTE TO EYES
Una selezione dell’illustrazione italiana in 100 opere
e 20 libri d’artista
edizioni Tricromia

sabato 9 luglio ore 18
presentazione del libro La Cosa Rossa con l’artista Manù Fiori
e Maura Picciau storica d’arte
in collaborazione con l’handmade concept store A mano armata

Spoleto / Via del Mercato 19

La Cosa Rossa è un esperimento iniziato il primo gennaio 2018 a partire dal concetto di limite. Più di duecento disegni per una ricerca autobiografica che prosegue nell’esplorazione di formati diversi, avventurandosi poi in un taccuino destinato a diventare un libro, editato da Tricromia.
Il libro/taccuino, La Cosa Rossa riprende la vocazione originaria del diario visivo con cui è nato il progetto. Un quaderno intimo e privato in cui non sono ammessi strappi di pagine, ma solo errori che aprono la strada a nuove soluzioni visive. Uno sketchbook prezioso, dispiegato come un racconto silenzioso, si svela, lascia intuire i sogni onirici imbrigliati in un taccuino.

In mostra i disegni della La Cosa Rossa  disegnate su fogli A5, con penna Pilot 4, pantone rosso, “quasi un diario visivo con pause e assenze”, dice l’autrice. “Un esercizio quotidiano altalenante di umori, pensieri e stati d’animo governati dal gioco della variante sul tema e da molte domande.

Scrive Maura Picciau nella presentazione: “Da subito La Cosa Rossa si dichiara nello stile e nell’impianto: segni sintetici che saltano fuori come da un piano di gioco, tratteggi decisi a china, tesi a racchiudere il colore rosso che anima ogni scena, profondamente vitale come il sangue. In oltre duecento disegni l’autrice si rivela tenacemente coerente dal punto di vista formale: l’equilibrio dell’immagine, il bilanciamento tra forme e segni – minuti, ossessivi, ripetuti, spirituali – parte dal bianco della carta per poi indagare con mano delicata i temi del groviglio dei giorni, fatti di parole e passi, e domande e distanze. E poi amore e dialoghi”.

TRICROMIA ILLUSTRATOR’S INTERNATIONAL ART GALLERY

Fogli e colori. Soltanto carta si direbbe… eppure una musica, un mondo. La passione di Giuseppina Frassino per la carta e i colori ha compiuto trent’anni. Sulle pareti di Tricromia hanno scritto i migliori artisti, disegnatori e illustratori, portando ognuno i propri respiri e la propria armonia. Mattotti, Loustal, Igort, Luzzati, Gipi, Pericoli, Altan, Ricci, Toppi… La galleria ospita, scopre, promuove illustratori e disegnatori, artisti e scultori con l’amore per l’arte “semplice” del disegno e anche con spirito giocoso (è anche questo l’arte). Non si accontenta dell’evanescenza di una mostra, degli eventi che accoglie, tutti “a tempo determinato” – così è la caducità di una esposizione – e mette in atto una cura per fermare il movimento di quei colori che vanno e vengono, che periodicamente si posano sulle pareti bianche della galleria per poi volare altrove.
Tricromia diventa anche editore d’arte. Insieme agli artisti decide di “fissare” la bellezza di quei disegni in una pubblicazione. Che vuol dire un libro d’arte, certo, ma anche una scatola, carte, taccuini, persino un teatrino. Nasce una vera e propria collana editoriale dedicata ai maggiori artisti internazionali. Il connubio comincia con una mostra di Chiara Rapaccini e il libro “Cose da guardare cose da leggere”. Seguiranno una serie di pubblicazioni “da esposizione”. L’avventura con Lorenzo Mattotti, artista molto presente a Tricromia, si trasferisce sulle pagine di un libro, “Il fantasma nella stanza”, al quale seguiranno “La stanza”, “Al finire della notte” e “Appunti sul paesaggio”. Il primo contrassegnato da Tricromia, firmato “t”, è “L’arte della necessità”, meraviglioso libro di Josè Munoz. Dei tanti da ricordare, “L’arte della città” di Jacques de Loustal, “Sketchbook” di Stefano Ricci, “La citta sirena“ di Sergio Toppi,  “Quaderno da notte” di Mannelli, “Un giorno smarrito”, libro pop up di Tommaso Cascella,  ” A. parlando proprio di corpo” sempre  di Riccardo Mannelli, “Il Dettaglio ignoto” di Franco Matticchio, “Bacinema”, i  disegnatori coinvolti in questa antologia hanno disegnato da innamorati il lampo cinematografico che ha baciato la loro mente, e ancora “di Segni e di Sogni” con disegni inediti di Fellini.

MANU’ FIORI
 
Nasce a Cagliari e compie otto anni nel 1973. Vent’anni fa, dopo essere rimasta sola nella casa in cui è nata, prende in mano i pennelli senza più paura di sporcare i divani. Nel 2011 inizia ad assemblare e dipingere pezzi di legno creando i “Quadri da passeggio”. “Repertorio dei Misteri della Mia Infanzia” è la sua prima installazione, che debutta a Roma nel giugno 2015 alla Galleria B17 e alle Officine Farneto per poi viaggiare fra vari festival. Partecipa alle mostre collettive “Immobiliare fiaba”, “In fuga”, “Slègami”, “Tratti illustri. Illustrazione contemporanea in Sardegna” ed è una delle autrici di “Me-X”, autoproduzione del gruppo Illustratori Timidi. Dal 2018 lavora ad un progetto intitolato “La Cosa Rossa”, in mostra fra dicembre 2021 e gennaio 2022 alla Home Gallery Tricromia di Roma. Nella vita parallela cerca di dimenticare una laurea in giurisprudenza facendo la giornalista, l’organizzatrice teatrale e l’animatrice culturale. Con Cristina Fiori e Claudia Urgu fonda a Cagliari nel 2000 la Libreria per Ragazzi Tuttestorie e nel 2006 il Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi.

Programmazione CINEMA a Spoleto @ Sala Pegasus e Sala Frau
Lug 4 giorno intero

Cinéma Sala Pegasus
Piazza Bovio
Sito web: www.cinemasalapegasus.it

Facebook: Cinéma Sala Pegasus
cinemasalapegasus@gmail.com
Tel. 0743 522620

Cinema Sala Frau
Vicolo San Filippo 16
Sito web: www.spoletocinemaalcentro.it
Facebook: Cinema Sala Frau
cinemasalafrau@gmail.com
Tel. 0743/522177

Per ricevere la NEWSLETTER invia una e-mail all’indirizzo cinemasalapegasus@gmail.com

SPOLIA 5. “BESTIARIO Post-atomico”
Lug 4 giorno intero

SPOLIA 5.
“BESTIARIO Post-atomico”

Censimento di Bestiari antichi e contemporanei nello spoletano

Esposizioni di libri e opere “post-atomiche” a cura di Studio ’87

Palazzo Mauri. Fino al 31 agosto 2022
ingresso libero

lunedì dalle 15.00 alle 19.00
martedì dalle 9.00 alle 13.00 e 15.00 alle 19.00
mercoledì dalle 9.00 alle 13.00
giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
venerdì dalle 9.00 alle 13.00

Lug
5
Mar
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 5 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

La MaMa Spoleto Open 2022 @ Cantiere Oberdan
Lug 5 giorno intero
<!--:it-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--><!--:en-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--> @ Cantiere Oberdan

Nell’ambito del 65° Festival dei Due Mondi, tornano gli eventi de La MaMa Spoleto Open, al Cantiere Oberdan dal 25 giugno al 10 luglio.

Info su costi e acquisto biglietti: https://www.boxol.it/FestivalDiSpoleto/it/advertise/festival-dei-due-mondi/303592

Programma LA MAMA SPOLETO OPEN 2022

25 GIUGNO h. 21.30 – 26 GIUGNO h. 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
CANI
Teatro

Compagnia Michele Bandini / Zoe
Scritto, diretto e interpretato da Michele Bandini
Assistente regia Carolina Balucani
Luci Emiliano Austeri
Produzione UFF 2021 / Spazio Zut

__________________________________

29 e 30 GIUGNO h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
LA CORSA
Teatro

di Matteo Ciccioli, Miriam Russo, Alessia Giovanna Matrisciano
con Matteo Ciccioli, Miriam Russo
drammatrurgia Alessia Giovanna Matrisciano
Suoni Filippo Ciccioli
Luci Marco Andreoli

__________________________________

2 LUGLIO h 18.30 e h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
SLICES OF REFRESHED ORANGES
Danza

Coreografia Silvia Giordano
Danzatrici Rossella Amadori, Cristina Roggerini, Erika Poletto
Musica Giorgos Gargalas
Luci Elisabetta Campanelli
Produzione La Cap | Rehub Produzione Esecutiva Compagnia Degli Istanti
Coproduzione Ass. Culturale Rosa Shocking

__________________________________

5 LUGLIO h 21.30 e 6 LUGLIO h 19.00
Auditorium della Stella
COME TUTTE LE RAGAZZE LIBERE
Un tentativo di libertà in una piccola città
Teatro

Un Progetto di Paola Rota, Tanja Sljivar, Simonetta Solder
Regia Paola Rota
con Silvia Gallerano, Liliana Massari, Irene Petris, Simonetta Sofia
Celentani, Sara Mafodda, Martina Massaro, Sylvia Milton
Luci Cristian Zucaro
Suoni Angelo Elle
Produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe
Con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Lazio

__________________________________

8 LUGLIO h 21.30 e 9 LUGLIO h 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
NAS MÃOS – TRA LE MANI
Installazione danza / Mostra ceramica artistica

INC – Innprogress Collective / INA – Innprogress Atelier
Coreografia e Concept Afshin Varjavandi
Artwork Elena Raugia
ĖNDIADI ceramic design

Con Giorgia Aluigi, Mattia Chiarelli, Melissa Fiorucci, Costanza Mobilia,
Chiara Morelli, Gioele Papa, Chiara Parretta, Sofia Rapastella, Elena Raugia,
Emma Viceconti
Flowers Food Design: La Terra è Bassa

__________________________________

DAL 25 GIUGNO AL 10 LUGLIO
Creative Hub Cantiere Oberdan
Marco M. Lucano aka Gumbelly
BREAKING IN SPACE – APPROXIMATION

Mostra
Ingresso gratuito

Mostra aperta durante gli spettacoli in calendario e nei seguenti orari:
Vernissage: Sabato 25 Giugno dalle 18.00 alle 20.00
Orari Mostra: Mar-Ven: 17.00 – 19.30 | Weekend: 10.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30

Mostra | TRICROMIA A tribute to eyes @ Via del Mercato 19
Lug 5 giorno intero

A TRIBUTE TO EYES
Una selezione dell’illustrazione italiana in 100 opere
e 20 libri d’artista
edizioni Tricromia

sabato 9 luglio ore 18
presentazione del libro La Cosa Rossa con l’artista Manù Fiori
e Maura Picciau storica d’arte
in collaborazione con l’handmade concept store A mano armata

Spoleto / Via del Mercato 19

La Cosa Rossa è un esperimento iniziato il primo gennaio 2018 a partire dal concetto di limite. Più di duecento disegni per una ricerca autobiografica che prosegue nell’esplorazione di formati diversi, avventurandosi poi in un taccuino destinato a diventare un libro, editato da Tricromia.
Il libro/taccuino, La Cosa Rossa riprende la vocazione originaria del diario visivo con cui è nato il progetto. Un quaderno intimo e privato in cui non sono ammessi strappi di pagine, ma solo errori che aprono la strada a nuove soluzioni visive. Uno sketchbook prezioso, dispiegato come un racconto silenzioso, si svela, lascia intuire i sogni onirici imbrigliati in un taccuino.

In mostra i disegni della La Cosa Rossa  disegnate su fogli A5, con penna Pilot 4, pantone rosso, “quasi un diario visivo con pause e assenze”, dice l’autrice. “Un esercizio quotidiano altalenante di umori, pensieri e stati d’animo governati dal gioco della variante sul tema e da molte domande.

Scrive Maura Picciau nella presentazione: “Da subito La Cosa Rossa si dichiara nello stile e nell’impianto: segni sintetici che saltano fuori come da un piano di gioco, tratteggi decisi a china, tesi a racchiudere il colore rosso che anima ogni scena, profondamente vitale come il sangue. In oltre duecento disegni l’autrice si rivela tenacemente coerente dal punto di vista formale: l’equilibrio dell’immagine, il bilanciamento tra forme e segni – minuti, ossessivi, ripetuti, spirituali – parte dal bianco della carta per poi indagare con mano delicata i temi del groviglio dei giorni, fatti di parole e passi, e domande e distanze. E poi amore e dialoghi”.

TRICROMIA ILLUSTRATOR’S INTERNATIONAL ART GALLERY

Fogli e colori. Soltanto carta si direbbe… eppure una musica, un mondo. La passione di Giuseppina Frassino per la carta e i colori ha compiuto trent’anni. Sulle pareti di Tricromia hanno scritto i migliori artisti, disegnatori e illustratori, portando ognuno i propri respiri e la propria armonia. Mattotti, Loustal, Igort, Luzzati, Gipi, Pericoli, Altan, Ricci, Toppi… La galleria ospita, scopre, promuove illustratori e disegnatori, artisti e scultori con l’amore per l’arte “semplice” del disegno e anche con spirito giocoso (è anche questo l’arte). Non si accontenta dell’evanescenza di una mostra, degli eventi che accoglie, tutti “a tempo determinato” – così è la caducità di una esposizione – e mette in atto una cura per fermare il movimento di quei colori che vanno e vengono, che periodicamente si posano sulle pareti bianche della galleria per poi volare altrove.
Tricromia diventa anche editore d’arte. Insieme agli artisti decide di “fissare” la bellezza di quei disegni in una pubblicazione. Che vuol dire un libro d’arte, certo, ma anche una scatola, carte, taccuini, persino un teatrino. Nasce una vera e propria collana editoriale dedicata ai maggiori artisti internazionali. Il connubio comincia con una mostra di Chiara Rapaccini e il libro “Cose da guardare cose da leggere”. Seguiranno una serie di pubblicazioni “da esposizione”. L’avventura con Lorenzo Mattotti, artista molto presente a Tricromia, si trasferisce sulle pagine di un libro, “Il fantasma nella stanza”, al quale seguiranno “La stanza”, “Al finire della notte” e “Appunti sul paesaggio”. Il primo contrassegnato da Tricromia, firmato “t”, è “L’arte della necessità”, meraviglioso libro di Josè Munoz. Dei tanti da ricordare, “L’arte della città” di Jacques de Loustal, “Sketchbook” di Stefano Ricci, “La citta sirena“ di Sergio Toppi,  “Quaderno da notte” di Mannelli, “Un giorno smarrito”, libro pop up di Tommaso Cascella,  ” A. parlando proprio di corpo” sempre  di Riccardo Mannelli, “Il Dettaglio ignoto” di Franco Matticchio, “Bacinema”, i  disegnatori coinvolti in questa antologia hanno disegnato da innamorati il lampo cinematografico che ha baciato la loro mente, e ancora “di Segni e di Sogni” con disegni inediti di Fellini.

MANU’ FIORI
 
Nasce a Cagliari e compie otto anni nel 1973. Vent’anni fa, dopo essere rimasta sola nella casa in cui è nata, prende in mano i pennelli senza più paura di sporcare i divani. Nel 2011 inizia ad assemblare e dipingere pezzi di legno creando i “Quadri da passeggio”. “Repertorio dei Misteri della Mia Infanzia” è la sua prima installazione, che debutta a Roma nel giugno 2015 alla Galleria B17 e alle Officine Farneto per poi viaggiare fra vari festival. Partecipa alle mostre collettive “Immobiliare fiaba”, “In fuga”, “Slègami”, “Tratti illustri. Illustrazione contemporanea in Sardegna” ed è una delle autrici di “Me-X”, autoproduzione del gruppo Illustratori Timidi. Dal 2018 lavora ad un progetto intitolato “La Cosa Rossa”, in mostra fra dicembre 2021 e gennaio 2022 alla Home Gallery Tricromia di Roma. Nella vita parallela cerca di dimenticare una laurea in giurisprudenza facendo la giornalista, l’organizzatrice teatrale e l’animatrice culturale. Con Cristina Fiori e Claudia Urgu fonda a Cagliari nel 2000 la Libreria per Ragazzi Tuttestorie e nel 2006 il Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi.

Programmazione CINEMA a Spoleto @ Sala Pegasus e Sala Frau
Lug 5 giorno intero

Cinéma Sala Pegasus
Piazza Bovio
Sito web: www.cinemasalapegasus.it

Facebook: Cinéma Sala Pegasus
cinemasalapegasus@gmail.com
Tel. 0743 522620

Cinema Sala Frau
Vicolo San Filippo 16
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Tel. 0743/522177

Per ricevere la NEWSLETTER invia una e-mail all’indirizzo cinemasalapegasus@gmail.com

SPOLIA 5. “BESTIARIO Post-atomico”
Lug 5 giorno intero

SPOLIA 5.
“BESTIARIO Post-atomico”

Censimento di Bestiari antichi e contemporanei nello spoletano

Esposizioni di libri e opere “post-atomiche” a cura di Studio ’87

Palazzo Mauri. Fino al 31 agosto 2022
ingresso libero

lunedì dalle 15.00 alle 19.00
martedì dalle 9.00 alle 13.00 e 15.00 alle 19.00
mercoledì dalle 9.00 alle 13.00
giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
venerdì dalle 9.00 alle 13.00

LETTURE AL PARCO | Racconti ad alta voce per famiglie e bambini fino a 10 anni @ Parco Chico Mendes
Lug 5@18:00
Lug
6
Mer
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 6 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

La MaMa Spoleto Open 2022 @ Cantiere Oberdan
Lug 6 giorno intero
<!--:it-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--><!--:en-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--> @ Cantiere Oberdan

Nell’ambito del 65° Festival dei Due Mondi, tornano gli eventi de La MaMa Spoleto Open, al Cantiere Oberdan dal 25 giugno al 10 luglio.

Info su costi e acquisto biglietti: https://www.boxol.it/FestivalDiSpoleto/it/advertise/festival-dei-due-mondi/303592

Programma LA MAMA SPOLETO OPEN 2022

25 GIUGNO h. 21.30 – 26 GIUGNO h. 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
CANI
Teatro

Compagnia Michele Bandini / Zoe
Scritto, diretto e interpretato da Michele Bandini
Assistente regia Carolina Balucani
Luci Emiliano Austeri
Produzione UFF 2021 / Spazio Zut

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29 e 30 GIUGNO h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
LA CORSA
Teatro

di Matteo Ciccioli, Miriam Russo, Alessia Giovanna Matrisciano
con Matteo Ciccioli, Miriam Russo
drammatrurgia Alessia Giovanna Matrisciano
Suoni Filippo Ciccioli
Luci Marco Andreoli

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2 LUGLIO h 18.30 e h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
SLICES OF REFRESHED ORANGES
Danza

Coreografia Silvia Giordano
Danzatrici Rossella Amadori, Cristina Roggerini, Erika Poletto
Musica Giorgos Gargalas
Luci Elisabetta Campanelli
Produzione La Cap | Rehub Produzione Esecutiva Compagnia Degli Istanti
Coproduzione Ass. Culturale Rosa Shocking

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5 LUGLIO h 21.30 e 6 LUGLIO h 19.00
Auditorium della Stella
COME TUTTE LE RAGAZZE LIBERE
Un tentativo di libertà in una piccola città
Teatro

Un Progetto di Paola Rota, Tanja Sljivar, Simonetta Solder
Regia Paola Rota
con Silvia Gallerano, Liliana Massari, Irene Petris, Simonetta Sofia
Celentani, Sara Mafodda, Martina Massaro, Sylvia Milton
Luci Cristian Zucaro
Suoni Angelo Elle
Produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe
Con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Lazio

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8 LUGLIO h 21.30 e 9 LUGLIO h 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
NAS MÃOS – TRA LE MANI
Installazione danza / Mostra ceramica artistica

INC – Innprogress Collective / INA – Innprogress Atelier
Coreografia e Concept Afshin Varjavandi
Artwork Elena Raugia
ĖNDIADI ceramic design

Con Giorgia Aluigi, Mattia Chiarelli, Melissa Fiorucci, Costanza Mobilia,
Chiara Morelli, Gioele Papa, Chiara Parretta, Sofia Rapastella, Elena Raugia,
Emma Viceconti
Flowers Food Design: La Terra è Bassa

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DAL 25 GIUGNO AL 10 LUGLIO
Creative Hub Cantiere Oberdan
Marco M. Lucano aka Gumbelly
BREAKING IN SPACE – APPROXIMATION

Mostra
Ingresso gratuito

Mostra aperta durante gli spettacoli in calendario e nei seguenti orari:
Vernissage: Sabato 25 Giugno dalle 18.00 alle 20.00
Orari Mostra: Mar-Ven: 17.00 – 19.30 | Weekend: 10.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30

Mostra | COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano @ Palazzo Collicola
Lug 6 giorno intero

COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano
Palazzo Collicola, Spoleto

dal 25 giugno al 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

La Collezione Attolico, frutto di decenni di acquisizioni di opere prima da parte di Tommaso Lucherini (1891-1967) poi della figlia Bianca Attolico (1931-2020), è costituita da circa 500 opere tra sculture e dipinti che vanno da artisti degli anni Venti del XX secolo (de Chirico, Balla, Sironi, Pirandello, Morandi, Mafai) passando per autori delle Neoavanguardie (Schifano, Pascali, De Dominicis, Manzoni, Mattiacci, Boetti, Mauri), dell’Arte povera (Calzolari, Kounellis), fino ad artisti concettuali (Kosuth, LeWitt, Agnetti, Mochetti), esponenti della Scuola di San Lorenzo (Ceccobelli, Bianchi, Dessì, Nunzio, Gallo) o protagonisti dei nostri giorni (Kentridge, Sierra, Vezzoli, Muniz, Cattelan, Beecroft), solo per fare alcuni nomi.

Già in passato esposta temporaneamente in spazi pubblici, in seguito alla formalizzazione di un accordo di comodato tra il Comune di Spoleto e Elena e Lorenzo Attolico (figli di Bianca e attuali responsabili della collezione, Elena essendo anche Presidente degli Amici di Palazzo Collicola), parte della collezione sarà ora ospitata a Palazzo Collicola in alcune sale lungo il percorso della Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente” di Spoleto.

Per la sua inaugurazione è stato selezionato, in accordo col Direttore del museo, Marco Tonelli e grazie agli apparati critici di Lorenzo Fiorucci e Davide Silvioli, un nucleo di opere di importanti artisti italiani non presenti nella collezione permanente del museo stesso, che tracciano un sintetico ed esemplificativo percorso dell’arte italiana dalla metà degli anni Cinquanta ai nostri giorni. Attraverso opere di 11 artisti (Burri, Castellani, Manzoni, Alviani, Agnetti, De Dominicis, Kounellis, Schifano, Vezzoli, Campanini, Arienti), si è voluto così costruire, senza ovviamente finalità filologiche ma di casi esemplari, un percorso di modernità, innovazione e sperimentazione che ha costituito la migliore ricerca italiana in ambito artistico, quasi a formare uno sguardo multiforme ma ugualmente eccentrico e visionario da parte di artisti storicizzati o, in quanto tuttora viventi, destinati senza dubbio ad esserlo.

Di ognuno degli artisti selezionati si sono scelte opere che li possano rappresentare in modo non equivoco, secondo cioè quei tratti formali e linguistici che hanno contraddistinto le loro poetiche pur a fronte di stili, materiali e periodi diversi nel corso della loro attività.

Una vera e propria collezione nella collezione quindi, che idealmente va a coprire, con opere realizzate tra 1965 e 2002, delle “mancanze” fisiologiche della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto e che permette di rivedere allo stesso tempo opere di protagonisti dell’arte moderna e contemporanea italiana, messi in una continuità storica e di confronto con le opere stesse della collezione permanente di Spoleto, tra le quali Leoncillo, Pascali, Ceroli, Accardi, Griffa, Lo Savio, Mochetti, LeWitt, Calder, Pepper, Moore, Caro, David Smith.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci @ Palazzo Collicola
Lug 6 giorno intero

EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci

Progetto di Studio Eliseo Mattiacci
a cura di Riccardo Tonti Bandini

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022

Con il progetto EM Library, Palazzo Collicola continua a porre l’attenzione verso la ricerca d’archivio ospitando alcuni nuclei di materiale bibliografico dall’archivio Eliseo Mattiacci.

EM Library è un progetto digitale concepito nel 2020 da Studio Eliseo Mattiacci – attualmente in corso nel profilo Instagram dello studio – che si configurerà in una mostra curata da Riccardo Tonti Bandini. Il libro è il veicolo che analizza l’orizzonte iconografico dell’artista, allo stesso tempo è il legame con il patrimonio bibliografico donato da Giovanni Carandente che oggi costituisce la ricca biblioteca di Palazzo Collicola.

Ogni sezione in mostra approfondisce un tema, affidato a un differente autore che veicola le libere associazioni tra libri e lavoro dello scultore. Brevi video teaser realizzati da Marco Morici, con suono composto da Edoardo Rossano, sintetizzano il caleidoscopio iconografico di ogni nucleo. La “bibliografia”, solitamente relegata ad appendice di fondo, diventa lo strumento primario di indagine del lavoro. Ogni tema, oltre ai libri, si porta dietro un nucleo di documenti, appunti, immagini trovati all’interno dei libri e “limitrofi” al tema. Generalmente il critico è invitato a scrivere di un’opera o di una mostra, e successivamente si risale ai riferimenti iconografici dell’artista. In questo progetto il senso è invertito, i libri diventano la finestra attraverso cui guardare il lavoro. Le autrici e gli autori invitati a interagire con questo processo nuovo sull’archivio d’artista sono:

#1 Sara Fontana su Culture indigene – opera Sette corpi di energia, 1973;
#2 Francesca Cattoi su Pablo Picasso – opera Scultura stratosferica, 1986;
#3 Sergio Risaliti su Rinascimento – opera Equilibri precari quasi impossibili, 1992;
#4 Ester Coen su Il mito del sole – opera Aton, 1988;
#5 Marco Tonelli su Fisica – opera Atomi e Nuclei, 2010;
#6 Vittorio Rubiu su Viaggio Brandiano – cancello di Villa Brandi, 1967;
#7 Riccardo Tonti Bandini su Giovanni Carandente – opera Cultura mummificata, 1972.

La mostra è dedicata a questo primo ciclo 2020-2022 del progetto, con l’intento di dare una forma espositiva ad una ricerca in corso. Tra le vetrine è conservata l’opera Libro – coeva a Cultura mummificata, lavoro composto di calchi in alluminio di libri, esibito alla XXXIII Biennale di Venezia del 1972 – e appartenente alla collezione della Galleria d’Arte Moderna “Giovanni Carandente”, Palazzo Collicola, Spoleto.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | ESPOSTI A FORTUITE CONSEGUENZE @ Galleria POLID'ARTE
Lug 6 giorno intero

ESPOSTI A FORTUITE CONSEGUENZE
venerdì 24 giugno – sabato 16 luglio 2022

GALLERIA POLID’ARTE
Via del Duomo, 27 – Piazza della Signoria, 5
di Annamaria Polidori

con la collaborazione di Sandro Costanzi
e l’amichevole partecipazione di Antonella Manni

Da venerdì 24 giugno a sabato 16 luglio 2022, in occasione della sessantacinquesima edizione del Festival dei Due Mondi, undici artisti di diverse nazionalità, legati da affinità artistica o personale, si incontrano a Spoleto negli spazi della Galleria Polid’arte per la mostra Esposti a fortuite conseguenze con il patrocinio del Comune di Spoleto: opere di Alì Assaf, Myriam Laplante, Virginia Ryan, Georgina Spengler, Franco Troiani, Jeffrey Isaac, Nyla Van Ingen, Gianluca Esposito, Olmo Amato e Marina Haas, Serafino Amato (coordinatore).

Vernissage: venerdì 24 giugno, ore 17:30
Apertura: da mercoledì a domenica: ore 10-13; 16:30-20
Finissage: sabato 16 luglio, ore 17:30
Ingresso libero

Presentazione

I sogni, spesso, prendono forma di allucinazione o di bizzarra rappresentazione. Uno dei miei sogni ricorrenti, vi prego, non approfondite l’argomento, è trovarmi di fronte a una tavola piena di commensali ma privo di indumenti nella parte nascosta dal tavolo. Vestito o nudo per metà. La cosa nel sogno mi produce un estremo imbarazzo. Ma questo non è quanto è accaduto in questi ultimi anni nelle riunioni in remoto? Remoto: parola che in italiano esprime una lontananza che va oltre la distanza.

L’improbabile, ciò che sembrava appartenere alla sfera del sogno è diventato realtà. Il sogno si è declassato a possibilità, fortuita casualità, riducendone le conseguenze sul piano inconscio. Perché, l’inimmaginabile, quando diventa rituale, perde di profondità.

A vedere le opere, sembra che dove il sogno non arriva, nell’artista si sviluppi fantasia e spirito di ribellione. In fondo, la ribellione è qualcosa di organico.

In questi ultimi anni, ogni forma di alchimia legata alla sopravvivenza è stata sperimentata e fra le alchimie che permettono la sopravvivenza e soprattutto la discendenza delle idee, non della specie, c’è il lavoro dell’arte.

Perché ogni artista, a modo suo, reinterpreta i propri sogni, incubi, in una chiave di accettabilità. Siamo tutti, come dice il titolo della mostra, “esposti” a fortuite non solo casualità ma conseguenze. (S.A)

Il Centro Culturale Polid’arte è nato a Spoleto nel 1995 su iniziativa della scultrice e pittrice Annamaria Polidori ed è gestito attualmente con la collaborazione di Sandro Costanzi. La mostra “Esposti a fortuite conseguenze” è stata organizzata con l’amichevole partecipazione di Antonella Manni.

Info-stampa: 3395993281

Mostra | FABRIZIO PLESSI: pagine di luce @ Palazzo Collicola
Lug 6 giorno intero

FABRIZIO PLESSI: pagine di luce
a cura di Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00


Fabrizio Plessi fin dagli anni Ottanta, anticipando in maniera sperimentale e pionieristica usi della scenografia digitale oggi ormai diffusa, ha realizzato numerose scenografie elettroniche per la televisione, il teatro, la danza contemporanea o come spettacoli autonomi, tra cui quelli della trilogia del coreografo e regista Frédéric Flamand The Fall of Icarus (1989), Titanic (1992) ed Ex machina (1994), oltre a Vestire gli ignudi di Pirandello (2010), Romeo e Giulietta di Shakespeare (2006) e Fenix DNA installata presso il Teatro La Fenice di Venezia (2017).

La mostra di Palazzo Collicola, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia (che nel marzo del 2022 ha esposto per la prima volta le scene elettroniche della trilogia presso i Magazzini del Sale), presenta una ricostruzione digitale delle 6 scenografie elettroniche più coinvolgenti e innovative tra le tante realizzate nella carriera di Plessi, attraverso filmati, foto, progetti, disegni e annotazioni dell’artista, che proiettati su altrettante ricostruzioni di monumentali libri di legno e digitali scorrono come pagine di memorie e racconti fantastici.

Se la trilogia coreografata da Flamand esprime metaforicamente le tensioni, le ansie e le catastrofi della contemporaneità, sempre più dipendente dai media e dalla strumentazione digitale, il teatro di Pirandello (trasmesso sul palco, insieme agli attori, da immagini di monitor) e Shakespeare (con costumi e caschi da alta velocità) è stato rivisitato da Plessi con installazioni sceniche altamente innovative e avveniristiche, innescando suggestioni che ne fanno vere e proprie opere d’arte totale, secondo quell’idea che l’artista ha sperimentato fin dal 1987 con la grande installazione Roma presentata a Documenta di Kassel. È Fenix DNA, un’opera immersiva, dedicata alla rinascita della Fenice, a chiudere idealmente il cerchio, mettendo in scena gli stessi elementi primari e naturali della poetica dell’artista, tra cui fuoco, acqua e fulmini. Le grandi pagine digitali proiettate sui monumentali libri di legno, con più di duecento immagini al loro interno, immerse nel buio delle sale del piano terra di Palazzo Collicola, nel loro scorrere come fossero mosse dal vento, danno il senso della progettazione delle opere teatrali, svelando il laboratorio stesso della creatività dell’artista nelle sue fasi di gestazione, ispirazione, euforia, fantasia e visionarietà, dimostrando che principio creativo dell’artista è pur sempre il segno che la mano traccia sul foglio.

Quasi a dirci che in fondo la struttura più intima dell’opera di Plessi comunica e mette romanticamente in scena, come in un sogno mai interrotto, la sua istintiva passione per la teatralità e per la spettacolare magia dell’arte.

La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Marignoli di Montecorona e Agli Amici di Palazzo Collicola.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | REZZAMASTRELLA: Euforia Carogna @ Palazzo Collicola
Lug 6 giorno intero

RezzaMastrella: Euforia Carogna
A cura di Flavia Mastrella e Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

Un habitat di sculture interattive, una mostra documentaria, un percorso evolutivo, un allestimento di scena, video e fotografie: questo è altro è Euforia Carogna, progetto appositamente pensato per gli spazi di Palazzo Collicola e realizzato anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi, a cui Antonio Rezza e Flavia Mastrella prenderanno parte con lo spettacolo Porte.

Un‘occasione espositiva quindi in pieno clima festivaliero, con due artisti/performer/scrittori/registi il cui linguaggio si muove tra dissacrazione e critica, parola e nevrosi, forma e sperimentazione, ibridando suono, rumore, oggetto, corpo in una continua metamorfosi portata spesso ai limiti della “crudeltà”. Come loro stessi hanno scritto per l’occasione: “Avere trentacinque anni di lavoro alle spalle e sapere che probabilmente non ce ne saranno altri e trentacinque davanti, getterebbe nello sconforto chiunque. Ma trattandosi di noi accettiamo il verdetto del tempo fiduciosi di smentirlo, perché avvertire la libertà senza la necessità di idealizzarla, è un’occasione che non teme l’incertezza del futuro”.

Euforia Carogna è in sé una mostra “monstrum” cioè prodigio, che si annuncia fin dallo scalone di ingresso del museo e che si insinua con spavalderia dentro gli spazi austeri e nobiliari di Palazzo Collicola e della sua collezione di quadri, specchi, arazzi, dipinti murari e arredi antichi, dove la storia osserva la contemporaneità attraverso gli sguardi severi o appassionati di cardinali, santi, madonne, martiri, appesi alle pareti del Salone d’onore, della Cappella e di tutte le 15 stanze in cui si snoda il percorso della mostra, che culmina in una grande installazione, filiforme e trasparente, sospesa lungo la Galleria dipinta.

La mostra in sé si presenta come una sola grande performance, in cui cicli di sculture di scena utilizzate in Fotofinish, gigantografie tratte da alcuni spettacoli teatrali, libri a rotelle e fatti a mano, Quadri di luce, Quadri di scena, Carte da Giogo, Visi…Goti, strumenti musicali, sculture di stoffa su fogli specchianti animano lo spazio come fragili e impertinenti intrusi, mentre in alcune sale vengono proiettati video, frammenti di film, azioni teatrali e voci come Il pianto del centauro. Una sorta di festa vanitosa di opere e immagini, costumi e piccoli habitat, che invitano lo spettatore a partecipare, a toccare, a giocare al gioco creativo e disinibito a cui Rezza dà voce e corpo e Mastrella sostegno e struttura. Equilibrio perfetto tra ordine e caos, rigore e improvvisazione, l’habitat e la macchina scenica di RezzaMastrella sono capaci di invadere lo spazio e farsi invadere dal pubblico, di sollecitare ed essere sollecitati dalle nostre reazioni. Dentro il museo di Palazzo Collicola, le loro opere assumono così le fattezze di una vera e propria forma di vita autonoma, di un organo pulsante, di un’anarchia creativa progettata fin nei minimi dettagli.

La mostra è stata resa possibile anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi e della Sardegna Film Commission.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | TRICROMIA A tribute to eyes @ Via del Mercato 19
Lug 6 giorno intero

A TRIBUTE TO EYES
Una selezione dell’illustrazione italiana in 100 opere
e 20 libri d’artista
edizioni Tricromia

sabato 9 luglio ore 18
presentazione del libro La Cosa Rossa con l’artista Manù Fiori
e Maura Picciau storica d’arte
in collaborazione con l’handmade concept store A mano armata

Spoleto / Via del Mercato 19

La Cosa Rossa è un esperimento iniziato il primo gennaio 2018 a partire dal concetto di limite. Più di duecento disegni per una ricerca autobiografica che prosegue nell’esplorazione di formati diversi, avventurandosi poi in un taccuino destinato a diventare un libro, editato da Tricromia.
Il libro/taccuino, La Cosa Rossa riprende la vocazione originaria del diario visivo con cui è nato il progetto. Un quaderno intimo e privato in cui non sono ammessi strappi di pagine, ma solo errori che aprono la strada a nuove soluzioni visive. Uno sketchbook prezioso, dispiegato come un racconto silenzioso, si svela, lascia intuire i sogni onirici imbrigliati in un taccuino.

In mostra i disegni della La Cosa Rossa  disegnate su fogli A5, con penna Pilot 4, pantone rosso, “quasi un diario visivo con pause e assenze”, dice l’autrice. “Un esercizio quotidiano altalenante di umori, pensieri e stati d’animo governati dal gioco della variante sul tema e da molte domande.

Scrive Maura Picciau nella presentazione: “Da subito La Cosa Rossa si dichiara nello stile e nell’impianto: segni sintetici che saltano fuori come da un piano di gioco, tratteggi decisi a china, tesi a racchiudere il colore rosso che anima ogni scena, profondamente vitale come il sangue. In oltre duecento disegni l’autrice si rivela tenacemente coerente dal punto di vista formale: l’equilibrio dell’immagine, il bilanciamento tra forme e segni – minuti, ossessivi, ripetuti, spirituali – parte dal bianco della carta per poi indagare con mano delicata i temi del groviglio dei giorni, fatti di parole e passi, e domande e distanze. E poi amore e dialoghi”.

TRICROMIA ILLUSTRATOR’S INTERNATIONAL ART GALLERY

Fogli e colori. Soltanto carta si direbbe… eppure una musica, un mondo. La passione di Giuseppina Frassino per la carta e i colori ha compiuto trent’anni. Sulle pareti di Tricromia hanno scritto i migliori artisti, disegnatori e illustratori, portando ognuno i propri respiri e la propria armonia. Mattotti, Loustal, Igort, Luzzati, Gipi, Pericoli, Altan, Ricci, Toppi… La galleria ospita, scopre, promuove illustratori e disegnatori, artisti e scultori con l’amore per l’arte “semplice” del disegno e anche con spirito giocoso (è anche questo l’arte). Non si accontenta dell’evanescenza di una mostra, degli eventi che accoglie, tutti “a tempo determinato” – così è la caducità di una esposizione – e mette in atto una cura per fermare il movimento di quei colori che vanno e vengono, che periodicamente si posano sulle pareti bianche della galleria per poi volare altrove.
Tricromia diventa anche editore d’arte. Insieme agli artisti decide di “fissare” la bellezza di quei disegni in una pubblicazione. Che vuol dire un libro d’arte, certo, ma anche una scatola, carte, taccuini, persino un teatrino. Nasce una vera e propria collana editoriale dedicata ai maggiori artisti internazionali. Il connubio comincia con una mostra di Chiara Rapaccini e il libro “Cose da guardare cose da leggere”. Seguiranno una serie di pubblicazioni “da esposizione”. L’avventura con Lorenzo Mattotti, artista molto presente a Tricromia, si trasferisce sulle pagine di un libro, “Il fantasma nella stanza”, al quale seguiranno “La stanza”, “Al finire della notte” e “Appunti sul paesaggio”. Il primo contrassegnato da Tricromia, firmato “t”, è “L’arte della necessità”, meraviglioso libro di Josè Munoz. Dei tanti da ricordare, “L’arte della città” di Jacques de Loustal, “Sketchbook” di Stefano Ricci, “La citta sirena“ di Sergio Toppi,  “Quaderno da notte” di Mannelli, “Un giorno smarrito”, libro pop up di Tommaso Cascella,  ” A. parlando proprio di corpo” sempre  di Riccardo Mannelli, “Il Dettaglio ignoto” di Franco Matticchio, “Bacinema”, i  disegnatori coinvolti in questa antologia hanno disegnato da innamorati il lampo cinematografico che ha baciato la loro mente, e ancora “di Segni e di Sogni” con disegni inediti di Fellini.

MANU’ FIORI
 
Nasce a Cagliari e compie otto anni nel 1973. Vent’anni fa, dopo essere rimasta sola nella casa in cui è nata, prende in mano i pennelli senza più paura di sporcare i divani. Nel 2011 inizia ad assemblare e dipingere pezzi di legno creando i “Quadri da passeggio”. “Repertorio dei Misteri della Mia Infanzia” è la sua prima installazione, che debutta a Roma nel giugno 2015 alla Galleria B17 e alle Officine Farneto per poi viaggiare fra vari festival. Partecipa alle mostre collettive “Immobiliare fiaba”, “In fuga”, “Slègami”, “Tratti illustri. Illustrazione contemporanea in Sardegna” ed è una delle autrici di “Me-X”, autoproduzione del gruppo Illustratori Timidi. Dal 2018 lavora ad un progetto intitolato “La Cosa Rossa”, in mostra fra dicembre 2021 e gennaio 2022 alla Home Gallery Tricromia di Roma. Nella vita parallela cerca di dimenticare una laurea in giurisprudenza facendo la giornalista, l’organizzatrice teatrale e l’animatrice culturale. Con Cristina Fiori e Claudia Urgu fonda a Cagliari nel 2000 la Libreria per Ragazzi Tuttestorie e nel 2006 il Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi.

Programmazione CINEMA a Spoleto @ Sala Pegasus e Sala Frau
Lug 6 giorno intero

Cinéma Sala Pegasus
Piazza Bovio
Sito web: www.cinemasalapegasus.it

Facebook: Cinéma Sala Pegasus
cinemasalapegasus@gmail.com
Tel. 0743 522620

Cinema Sala Frau
Vicolo San Filippo 16
Sito web: www.spoletocinemaalcentro.it
Facebook: Cinema Sala Frau
cinemasalafrau@gmail.com
Tel. 0743/522177

Per ricevere la NEWSLETTER invia una e-mail all’indirizzo cinemasalapegasus@gmail.com

SPOLIA 5. “BESTIARIO Post-atomico”
Lug 6 giorno intero

SPOLIA 5.
“BESTIARIO Post-atomico”

Censimento di Bestiari antichi e contemporanei nello spoletano

Esposizioni di libri e opere “post-atomiche” a cura di Studio ’87

Palazzo Mauri. Fino al 31 agosto 2022
ingresso libero

lunedì dalle 15.00 alle 19.00
martedì dalle 9.00 alle 13.00 e 15.00 alle 19.00
mercoledì dalle 9.00 alle 13.00
giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
venerdì dalle 9.00 alle 13.00

LA VALCHIRIA DELLA PACE. Bertha Von Suttner @ Cinema Sala Frau
Lug 6@18:30

LA VALCHIRIA DELLA PACE.
La storia di BERTHA VON SUTTNER, Nobel per la pace nel 1905

Mercoledì 6 luglio alle ore 18.30 al Cinema Sala Frau la presentazione del libro di Carla Romanelli Crowther.

Interverranno Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace e il giornalista Rai Massimo Solani

Fu chiamata “La Strega” e “Furia della Pace”. Odiatissima dalla stampa militare e maschilista, fu ammirata ed ascoltata dai più illustri personaggi dell’epoca: da Theodore Roosevelt ad Alfred Nobel; dallo Zar Nicola II di Russia fino a Lev Tolstoj.

Bertha von Suttner, insignita del Nobel per la Pace nel 1905, è la protagonista dell’ultimo libro di Carla Romanelli Crowther ‘La valchiria della pace’, edito da Croce Libreria, che verrà presentato a Spoleto in occasione del 65° Festival dei Due Mondi.

Insieme all’autrice, mercoledì 6 luglio alle ore 18.30 al Cinema Sala Frau, interverranno alla presentazione interverranno il sindaco Andrea Sisti, l’assessore Danilo Chiodetti, Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace e il giornalista Rai Massimo Solani.

La Contessina Bertha von Kinski, cresciuta in ambienti militari, divenne la pioniera del Movimento Internazionale della Pace e lottò con tutte le sue forze per evitare lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Era uno spirito libero e rifiutò di sposarsi se non per amore. S’innamorò del figlio dei Baroni von Suttner, Artur, di 7 anni più giovane di lei. Fu uno scandalo. Bertha, costretta a lavorare come istitutrice delle loro figlie per coprire i debiti contratti al gioco dalla pur amatissima madre, fu cacciata dal palazzo. In cerca di lavoro, rispose ad un annuncio e si trasferì a Parigi come segretaria di Alfred Nobel, l’inventore della dinamite. I due rimasero legati da eterna amicizia, al servizio di una causa superiore: quella di far risplendere, inestinguibile, la torcia della verità, per un mondo senza più fame né guerra. Per un mondo di Pace.

Lug
7
Gio
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 7 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

La MaMa Spoleto Open 2022 @ Cantiere Oberdan
Lug 7 giorno intero
<!--:it-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--><!--:en-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--> @ Cantiere Oberdan

Nell’ambito del 65° Festival dei Due Mondi, tornano gli eventi de La MaMa Spoleto Open, al Cantiere Oberdan dal 25 giugno al 10 luglio.

Info su costi e acquisto biglietti: https://www.boxol.it/FestivalDiSpoleto/it/advertise/festival-dei-due-mondi/303592

Programma LA MAMA SPOLETO OPEN 2022

25 GIUGNO h. 21.30 – 26 GIUGNO h. 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
CANI
Teatro

Compagnia Michele Bandini / Zoe
Scritto, diretto e interpretato da Michele Bandini
Assistente regia Carolina Balucani
Luci Emiliano Austeri
Produzione UFF 2021 / Spazio Zut

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29 e 30 GIUGNO h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
LA CORSA
Teatro

di Matteo Ciccioli, Miriam Russo, Alessia Giovanna Matrisciano
con Matteo Ciccioli, Miriam Russo
drammatrurgia Alessia Giovanna Matrisciano
Suoni Filippo Ciccioli
Luci Marco Andreoli

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2 LUGLIO h 18.30 e h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
SLICES OF REFRESHED ORANGES
Danza

Coreografia Silvia Giordano
Danzatrici Rossella Amadori, Cristina Roggerini, Erika Poletto
Musica Giorgos Gargalas
Luci Elisabetta Campanelli
Produzione La Cap | Rehub Produzione Esecutiva Compagnia Degli Istanti
Coproduzione Ass. Culturale Rosa Shocking

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5 LUGLIO h 21.30 e 6 LUGLIO h 19.00
Auditorium della Stella
COME TUTTE LE RAGAZZE LIBERE
Un tentativo di libertà in una piccola città
Teatro

Un Progetto di Paola Rota, Tanja Sljivar, Simonetta Solder
Regia Paola Rota
con Silvia Gallerano, Liliana Massari, Irene Petris, Simonetta Sofia
Celentani, Sara Mafodda, Martina Massaro, Sylvia Milton
Luci Cristian Zucaro
Suoni Angelo Elle
Produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe
Con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Lazio

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8 LUGLIO h 21.30 e 9 LUGLIO h 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
NAS MÃOS – TRA LE MANI
Installazione danza / Mostra ceramica artistica

INC – Innprogress Collective / INA – Innprogress Atelier
Coreografia e Concept Afshin Varjavandi
Artwork Elena Raugia
ĖNDIADI ceramic design

Con Giorgia Aluigi, Mattia Chiarelli, Melissa Fiorucci, Costanza Mobilia,
Chiara Morelli, Gioele Papa, Chiara Parretta, Sofia Rapastella, Elena Raugia,
Emma Viceconti
Flowers Food Design: La Terra è Bassa

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DAL 25 GIUGNO AL 10 LUGLIO
Creative Hub Cantiere Oberdan
Marco M. Lucano aka Gumbelly
BREAKING IN SPACE – APPROXIMATION

Mostra
Ingresso gratuito

Mostra aperta durante gli spettacoli in calendario e nei seguenti orari:
Vernissage: Sabato 25 Giugno dalle 18.00 alle 20.00
Orari Mostra: Mar-Ven: 17.00 – 19.30 | Weekend: 10.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30

Mostra | COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano @ Palazzo Collicola
Lug 7 giorno intero

COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano
Palazzo Collicola, Spoleto

dal 25 giugno al 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

La Collezione Attolico, frutto di decenni di acquisizioni di opere prima da parte di Tommaso Lucherini (1891-1967) poi della figlia Bianca Attolico (1931-2020), è costituita da circa 500 opere tra sculture e dipinti che vanno da artisti degli anni Venti del XX secolo (de Chirico, Balla, Sironi, Pirandello, Morandi, Mafai) passando per autori delle Neoavanguardie (Schifano, Pascali, De Dominicis, Manzoni, Mattiacci, Boetti, Mauri), dell’Arte povera (Calzolari, Kounellis), fino ad artisti concettuali (Kosuth, LeWitt, Agnetti, Mochetti), esponenti della Scuola di San Lorenzo (Ceccobelli, Bianchi, Dessì, Nunzio, Gallo) o protagonisti dei nostri giorni (Kentridge, Sierra, Vezzoli, Muniz, Cattelan, Beecroft), solo per fare alcuni nomi.

Già in passato esposta temporaneamente in spazi pubblici, in seguito alla formalizzazione di un accordo di comodato tra il Comune di Spoleto e Elena e Lorenzo Attolico (figli di Bianca e attuali responsabili della collezione, Elena essendo anche Presidente degli Amici di Palazzo Collicola), parte della collezione sarà ora ospitata a Palazzo Collicola in alcune sale lungo il percorso della Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente” di Spoleto.

Per la sua inaugurazione è stato selezionato, in accordo col Direttore del museo, Marco Tonelli e grazie agli apparati critici di Lorenzo Fiorucci e Davide Silvioli, un nucleo di opere di importanti artisti italiani non presenti nella collezione permanente del museo stesso, che tracciano un sintetico ed esemplificativo percorso dell’arte italiana dalla metà degli anni Cinquanta ai nostri giorni. Attraverso opere di 11 artisti (Burri, Castellani, Manzoni, Alviani, Agnetti, De Dominicis, Kounellis, Schifano, Vezzoli, Campanini, Arienti), si è voluto così costruire, senza ovviamente finalità filologiche ma di casi esemplari, un percorso di modernità, innovazione e sperimentazione che ha costituito la migliore ricerca italiana in ambito artistico, quasi a formare uno sguardo multiforme ma ugualmente eccentrico e visionario da parte di artisti storicizzati o, in quanto tuttora viventi, destinati senza dubbio ad esserlo.

Di ognuno degli artisti selezionati si sono scelte opere che li possano rappresentare in modo non equivoco, secondo cioè quei tratti formali e linguistici che hanno contraddistinto le loro poetiche pur a fronte di stili, materiali e periodi diversi nel corso della loro attività.

Una vera e propria collezione nella collezione quindi, che idealmente va a coprire, con opere realizzate tra 1965 e 2002, delle “mancanze” fisiologiche della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto e che permette di rivedere allo stesso tempo opere di protagonisti dell’arte moderna e contemporanea italiana, messi in una continuità storica e di confronto con le opere stesse della collezione permanente di Spoleto, tra le quali Leoncillo, Pascali, Ceroli, Accardi, Griffa, Lo Savio, Mochetti, LeWitt, Calder, Pepper, Moore, Caro, David Smith.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci @ Palazzo Collicola
Lug 7 giorno intero

EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci

Progetto di Studio Eliseo Mattiacci
a cura di Riccardo Tonti Bandini

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022

Con il progetto EM Library, Palazzo Collicola continua a porre l’attenzione verso la ricerca d’archivio ospitando alcuni nuclei di materiale bibliografico dall’archivio Eliseo Mattiacci.

EM Library è un progetto digitale concepito nel 2020 da Studio Eliseo Mattiacci – attualmente in corso nel profilo Instagram dello studio – che si configurerà in una mostra curata da Riccardo Tonti Bandini. Il libro è il veicolo che analizza l’orizzonte iconografico dell’artista, allo stesso tempo è il legame con il patrimonio bibliografico donato da Giovanni Carandente che oggi costituisce la ricca biblioteca di Palazzo Collicola.

Ogni sezione in mostra approfondisce un tema, affidato a un differente autore che veicola le libere associazioni tra libri e lavoro dello scultore. Brevi video teaser realizzati da Marco Morici, con suono composto da Edoardo Rossano, sintetizzano il caleidoscopio iconografico di ogni nucleo. La “bibliografia”, solitamente relegata ad appendice di fondo, diventa lo strumento primario di indagine del lavoro. Ogni tema, oltre ai libri, si porta dietro un nucleo di documenti, appunti, immagini trovati all’interno dei libri e “limitrofi” al tema. Generalmente il critico è invitato a scrivere di un’opera o di una mostra, e successivamente si risale ai riferimenti iconografici dell’artista. In questo progetto il senso è invertito, i libri diventano la finestra attraverso cui guardare il lavoro. Le autrici e gli autori invitati a interagire con questo processo nuovo sull’archivio d’artista sono:

#1 Sara Fontana su Culture indigene – opera Sette corpi di energia, 1973;
#2 Francesca Cattoi su Pablo Picasso – opera Scultura stratosferica, 1986;
#3 Sergio Risaliti su Rinascimento – opera Equilibri precari quasi impossibili, 1992;
#4 Ester Coen su Il mito del sole – opera Aton, 1988;
#5 Marco Tonelli su Fisica – opera Atomi e Nuclei, 2010;
#6 Vittorio Rubiu su Viaggio Brandiano – cancello di Villa Brandi, 1967;
#7 Riccardo Tonti Bandini su Giovanni Carandente – opera Cultura mummificata, 1972.

La mostra è dedicata a questo primo ciclo 2020-2022 del progetto, con l’intento di dare una forma espositiva ad una ricerca in corso. Tra le vetrine è conservata l’opera Libro – coeva a Cultura mummificata, lavoro composto di calchi in alluminio di libri, esibito alla XXXIII Biennale di Venezia del 1972 – e appartenente alla collezione della Galleria d’Arte Moderna “Giovanni Carandente”, Palazzo Collicola, Spoleto.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | ESPOSTI A FORTUITE CONSEGUENZE @ Galleria POLID'ARTE
Lug 7 giorno intero

ESPOSTI A FORTUITE CONSEGUENZE
venerdì 24 giugno – sabato 16 luglio 2022

GALLERIA POLID’ARTE
Via del Duomo, 27 – Piazza della Signoria, 5
di Annamaria Polidori

con la collaborazione di Sandro Costanzi
e l’amichevole partecipazione di Antonella Manni

Da venerdì 24 giugno a sabato 16 luglio 2022, in occasione della sessantacinquesima edizione del Festival dei Due Mondi, undici artisti di diverse nazionalità, legati da affinità artistica o personale, si incontrano a Spoleto negli spazi della Galleria Polid’arte per la mostra Esposti a fortuite conseguenze con il patrocinio del Comune di Spoleto: opere di Alì Assaf, Myriam Laplante, Virginia Ryan, Georgina Spengler, Franco Troiani, Jeffrey Isaac, Nyla Van Ingen, Gianluca Esposito, Olmo Amato e Marina Haas, Serafino Amato (coordinatore).

Vernissage: venerdì 24 giugno, ore 17:30
Apertura: da mercoledì a domenica: ore 10-13; 16:30-20
Finissage: sabato 16 luglio, ore 17:30
Ingresso libero

Presentazione

I sogni, spesso, prendono forma di allucinazione o di bizzarra rappresentazione. Uno dei miei sogni ricorrenti, vi prego, non approfondite l’argomento, è trovarmi di fronte a una tavola piena di commensali ma privo di indumenti nella parte nascosta dal tavolo. Vestito o nudo per metà. La cosa nel sogno mi produce un estremo imbarazzo. Ma questo non è quanto è accaduto in questi ultimi anni nelle riunioni in remoto? Remoto: parola che in italiano esprime una lontananza che va oltre la distanza.

L’improbabile, ciò che sembrava appartenere alla sfera del sogno è diventato realtà. Il sogno si è declassato a possibilità, fortuita casualità, riducendone le conseguenze sul piano inconscio. Perché, l’inimmaginabile, quando diventa rituale, perde di profondità.

A vedere le opere, sembra che dove il sogno non arriva, nell’artista si sviluppi fantasia e spirito di ribellione. In fondo, la ribellione è qualcosa di organico.

In questi ultimi anni, ogni forma di alchimia legata alla sopravvivenza è stata sperimentata e fra le alchimie che permettono la sopravvivenza e soprattutto la discendenza delle idee, non della specie, c’è il lavoro dell’arte.

Perché ogni artista, a modo suo, reinterpreta i propri sogni, incubi, in una chiave di accettabilità. Siamo tutti, come dice il titolo della mostra, “esposti” a fortuite non solo casualità ma conseguenze. (S.A)

Il Centro Culturale Polid’arte è nato a Spoleto nel 1995 su iniziativa della scultrice e pittrice Annamaria Polidori ed è gestito attualmente con la collaborazione di Sandro Costanzi. La mostra “Esposti a fortuite conseguenze” è stata organizzata con l’amichevole partecipazione di Antonella Manni.

Info-stampa: 3395993281

Mostra | FABRIZIO PLESSI: pagine di luce @ Palazzo Collicola
Lug 7 giorno intero

FABRIZIO PLESSI: pagine di luce
a cura di Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00


Fabrizio Plessi fin dagli anni Ottanta, anticipando in maniera sperimentale e pionieristica usi della scenografia digitale oggi ormai diffusa, ha realizzato numerose scenografie elettroniche per la televisione, il teatro, la danza contemporanea o come spettacoli autonomi, tra cui quelli della trilogia del coreografo e regista Frédéric Flamand The Fall of Icarus (1989), Titanic (1992) ed Ex machina (1994), oltre a Vestire gli ignudi di Pirandello (2010), Romeo e Giulietta di Shakespeare (2006) e Fenix DNA installata presso il Teatro La Fenice di Venezia (2017).

La mostra di Palazzo Collicola, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia (che nel marzo del 2022 ha esposto per la prima volta le scene elettroniche della trilogia presso i Magazzini del Sale), presenta una ricostruzione digitale delle 6 scenografie elettroniche più coinvolgenti e innovative tra le tante realizzate nella carriera di Plessi, attraverso filmati, foto, progetti, disegni e annotazioni dell’artista, che proiettati su altrettante ricostruzioni di monumentali libri di legno e digitali scorrono come pagine di memorie e racconti fantastici.

Se la trilogia coreografata da Flamand esprime metaforicamente le tensioni, le ansie e le catastrofi della contemporaneità, sempre più dipendente dai media e dalla strumentazione digitale, il teatro di Pirandello (trasmesso sul palco, insieme agli attori, da immagini di monitor) e Shakespeare (con costumi e caschi da alta velocità) è stato rivisitato da Plessi con installazioni sceniche altamente innovative e avveniristiche, innescando suggestioni che ne fanno vere e proprie opere d’arte totale, secondo quell’idea che l’artista ha sperimentato fin dal 1987 con la grande installazione Roma presentata a Documenta di Kassel. È Fenix DNA, un’opera immersiva, dedicata alla rinascita della Fenice, a chiudere idealmente il cerchio, mettendo in scena gli stessi elementi primari e naturali della poetica dell’artista, tra cui fuoco, acqua e fulmini. Le grandi pagine digitali proiettate sui monumentali libri di legno, con più di duecento immagini al loro interno, immerse nel buio delle sale del piano terra di Palazzo Collicola, nel loro scorrere come fossero mosse dal vento, danno il senso della progettazione delle opere teatrali, svelando il laboratorio stesso della creatività dell’artista nelle sue fasi di gestazione, ispirazione, euforia, fantasia e visionarietà, dimostrando che principio creativo dell’artista è pur sempre il segno che la mano traccia sul foglio.

Quasi a dirci che in fondo la struttura più intima dell’opera di Plessi comunica e mette romanticamente in scena, come in un sogno mai interrotto, la sua istintiva passione per la teatralità e per la spettacolare magia dell’arte.

La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Marignoli di Montecorona e Agli Amici di Palazzo Collicola.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | REZZAMASTRELLA: Euforia Carogna @ Palazzo Collicola
Lug 7 giorno intero

RezzaMastrella: Euforia Carogna
A cura di Flavia Mastrella e Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

Un habitat di sculture interattive, una mostra documentaria, un percorso evolutivo, un allestimento di scena, video e fotografie: questo è altro è Euforia Carogna, progetto appositamente pensato per gli spazi di Palazzo Collicola e realizzato anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi, a cui Antonio Rezza e Flavia Mastrella prenderanno parte con lo spettacolo Porte.

Un‘occasione espositiva quindi in pieno clima festivaliero, con due artisti/performer/scrittori/registi il cui linguaggio si muove tra dissacrazione e critica, parola e nevrosi, forma e sperimentazione, ibridando suono, rumore, oggetto, corpo in una continua metamorfosi portata spesso ai limiti della “crudeltà”. Come loro stessi hanno scritto per l’occasione: “Avere trentacinque anni di lavoro alle spalle e sapere che probabilmente non ce ne saranno altri e trentacinque davanti, getterebbe nello sconforto chiunque. Ma trattandosi di noi accettiamo il verdetto del tempo fiduciosi di smentirlo, perché avvertire la libertà senza la necessità di idealizzarla, è un’occasione che non teme l’incertezza del futuro”.

Euforia Carogna è in sé una mostra “monstrum” cioè prodigio, che si annuncia fin dallo scalone di ingresso del museo e che si insinua con spavalderia dentro gli spazi austeri e nobiliari di Palazzo Collicola e della sua collezione di quadri, specchi, arazzi, dipinti murari e arredi antichi, dove la storia osserva la contemporaneità attraverso gli sguardi severi o appassionati di cardinali, santi, madonne, martiri, appesi alle pareti del Salone d’onore, della Cappella e di tutte le 15 stanze in cui si snoda il percorso della mostra, che culmina in una grande installazione, filiforme e trasparente, sospesa lungo la Galleria dipinta.

La mostra in sé si presenta come una sola grande performance, in cui cicli di sculture di scena utilizzate in Fotofinish, gigantografie tratte da alcuni spettacoli teatrali, libri a rotelle e fatti a mano, Quadri di luce, Quadri di scena, Carte da Giogo, Visi…Goti, strumenti musicali, sculture di stoffa su fogli specchianti animano lo spazio come fragili e impertinenti intrusi, mentre in alcune sale vengono proiettati video, frammenti di film, azioni teatrali e voci come Il pianto del centauro. Una sorta di festa vanitosa di opere e immagini, costumi e piccoli habitat, che invitano lo spettatore a partecipare, a toccare, a giocare al gioco creativo e disinibito a cui Rezza dà voce e corpo e Mastrella sostegno e struttura. Equilibrio perfetto tra ordine e caos, rigore e improvvisazione, l’habitat e la macchina scenica di RezzaMastrella sono capaci di invadere lo spazio e farsi invadere dal pubblico, di sollecitare ed essere sollecitati dalle nostre reazioni. Dentro il museo di Palazzo Collicola, le loro opere assumono così le fattezze di una vera e propria forma di vita autonoma, di un organo pulsante, di un’anarchia creativa progettata fin nei minimi dettagli.

La mostra è stata resa possibile anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi e della Sardegna Film Commission.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | TRICROMIA A tribute to eyes @ Via del Mercato 19
Lug 7 giorno intero

A TRIBUTE TO EYES
Una selezione dell’illustrazione italiana in 100 opere
e 20 libri d’artista
edizioni Tricromia

sabato 9 luglio ore 18
presentazione del libro La Cosa Rossa con l’artista Manù Fiori
e Maura Picciau storica d’arte
in collaborazione con l’handmade concept store A mano armata

Spoleto / Via del Mercato 19

La Cosa Rossa è un esperimento iniziato il primo gennaio 2018 a partire dal concetto di limite. Più di duecento disegni per una ricerca autobiografica che prosegue nell’esplorazione di formati diversi, avventurandosi poi in un taccuino destinato a diventare un libro, editato da Tricromia.
Il libro/taccuino, La Cosa Rossa riprende la vocazione originaria del diario visivo con cui è nato il progetto. Un quaderno intimo e privato in cui non sono ammessi strappi di pagine, ma solo errori che aprono la strada a nuove soluzioni visive. Uno sketchbook prezioso, dispiegato come un racconto silenzioso, si svela, lascia intuire i sogni onirici imbrigliati in un taccuino.

In mostra i disegni della La Cosa Rossa  disegnate su fogli A5, con penna Pilot 4, pantone rosso, “quasi un diario visivo con pause e assenze”, dice l’autrice. “Un esercizio quotidiano altalenante di umori, pensieri e stati d’animo governati dal gioco della variante sul tema e da molte domande.

Scrive Maura Picciau nella presentazione: “Da subito La Cosa Rossa si dichiara nello stile e nell’impianto: segni sintetici che saltano fuori come da un piano di gioco, tratteggi decisi a china, tesi a racchiudere il colore rosso che anima ogni scena, profondamente vitale come il sangue. In oltre duecento disegni l’autrice si rivela tenacemente coerente dal punto di vista formale: l’equilibrio dell’immagine, il bilanciamento tra forme e segni – minuti, ossessivi, ripetuti, spirituali – parte dal bianco della carta per poi indagare con mano delicata i temi del groviglio dei giorni, fatti di parole e passi, e domande e distanze. E poi amore e dialoghi”.

TRICROMIA ILLUSTRATOR’S INTERNATIONAL ART GALLERY

Fogli e colori. Soltanto carta si direbbe… eppure una musica, un mondo. La passione di Giuseppina Frassino per la carta e i colori ha compiuto trent’anni. Sulle pareti di Tricromia hanno scritto i migliori artisti, disegnatori e illustratori, portando ognuno i propri respiri e la propria armonia. Mattotti, Loustal, Igort, Luzzati, Gipi, Pericoli, Altan, Ricci, Toppi… La galleria ospita, scopre, promuove illustratori e disegnatori, artisti e scultori con l’amore per l’arte “semplice” del disegno e anche con spirito giocoso (è anche questo l’arte). Non si accontenta dell’evanescenza di una mostra, degli eventi che accoglie, tutti “a tempo determinato” – così è la caducità di una esposizione – e mette in atto una cura per fermare il movimento di quei colori che vanno e vengono, che periodicamente si posano sulle pareti bianche della galleria per poi volare altrove.
Tricromia diventa anche editore d’arte. Insieme agli artisti decide di “fissare” la bellezza di quei disegni in una pubblicazione. Che vuol dire un libro d’arte, certo, ma anche una scatola, carte, taccuini, persino un teatrino. Nasce una vera e propria collana editoriale dedicata ai maggiori artisti internazionali. Il connubio comincia con una mostra di Chiara Rapaccini e il libro “Cose da guardare cose da leggere”. Seguiranno una serie di pubblicazioni “da esposizione”. L’avventura con Lorenzo Mattotti, artista molto presente a Tricromia, si trasferisce sulle pagine di un libro, “Il fantasma nella stanza”, al quale seguiranno “La stanza”, “Al finire della notte” e “Appunti sul paesaggio”. Il primo contrassegnato da Tricromia, firmato “t”, è “L’arte della necessità”, meraviglioso libro di Josè Munoz. Dei tanti da ricordare, “L’arte della città” di Jacques de Loustal, “Sketchbook” di Stefano Ricci, “La citta sirena“ di Sergio Toppi,  “Quaderno da notte” di Mannelli, “Un giorno smarrito”, libro pop up di Tommaso Cascella,  ” A. parlando proprio di corpo” sempre  di Riccardo Mannelli, “Il Dettaglio ignoto” di Franco Matticchio, “Bacinema”, i  disegnatori coinvolti in questa antologia hanno disegnato da innamorati il lampo cinematografico che ha baciato la loro mente, e ancora “di Segni e di Sogni” con disegni inediti di Fellini.

MANU’ FIORI
 
Nasce a Cagliari e compie otto anni nel 1973. Vent’anni fa, dopo essere rimasta sola nella casa in cui è nata, prende in mano i pennelli senza più paura di sporcare i divani. Nel 2011 inizia ad assemblare e dipingere pezzi di legno creando i “Quadri da passeggio”. “Repertorio dei Misteri della Mia Infanzia” è la sua prima installazione, che debutta a Roma nel giugno 2015 alla Galleria B17 e alle Officine Farneto per poi viaggiare fra vari festival. Partecipa alle mostre collettive “Immobiliare fiaba”, “In fuga”, “Slègami”, “Tratti illustri. Illustrazione contemporanea in Sardegna” ed è una delle autrici di “Me-X”, autoproduzione del gruppo Illustratori Timidi. Dal 2018 lavora ad un progetto intitolato “La Cosa Rossa”, in mostra fra dicembre 2021 e gennaio 2022 alla Home Gallery Tricromia di Roma. Nella vita parallela cerca di dimenticare una laurea in giurisprudenza facendo la giornalista, l’organizzatrice teatrale e l’animatrice culturale. Con Cristina Fiori e Claudia Urgu fonda a Cagliari nel 2000 la Libreria per Ragazzi Tuttestorie e nel 2006 il Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi.

MUSICA DA CASA MENOTTI | Rassegna di concerti @ Casa Menotti - via dell'Arringo
Lug 7 giorno intero

Casa Menotti
Via dell’Arringo / piazza Duomo
MUSICA DA CASA MENOTTI 2022

Giovedì 7 luglio

ore 11.00
Saygun, Bartók E Sibelius E Il Loro Uso Delle Canzoni Popolari
Ida Pelliccioli, pianoforte

J. Sibelius: Sei improvvisi, op.5
A.A. Saygun: Inci’s Book, op.10/a – prima italiana
A.A. Saygun: Sonatina, op.15 – prima italiana
A.A. Saygun: Anadolu’dan (“Dall’Anatolia”), op.25 – prima italiana
B. Bartók: Sei danze in ritmo bulgaro, da “Mikrokosmos” Vol.6/148-153

Un’artista a tutto tondo, non solo diplomata in pianoforte nelle migliori scuole di musica, ma anche laureata in letteratura italiana e in storia greca antica alla Sorbona. Lo si vede nella sua cura attenta per i programmi, sempre originali, ricchi e coerenti. Come quello che ci propone a MdCM.

ore 17.00
Concerto In Occasione Del Compleanno Del Maestro Gian Carlo Menotti
Tshenolo Batshogile, soprano
Luca Ciammarughi, pianoforte

B. Britten: Tell me Truth about Love da “Cabaret Songs”
G.C. Menotti: While I Waste These Precious Hours da “Amelia al ballo”
G.C. Menotti: Canti della Lontananza
L. Bernstein: La bonne cuisine
F. Poulenc: Deux poèmes de Louis Aragon
F. Poulenc: C’est ainsi que tu es
G. Gershwin: My Man is Gone Now
G. Gershwin: Summertime

Concerto curato e presentato da Luca Ciammarughi. Presentazione del suo libro “Non tocchiamo questo tasto” (edizioni Curci, 2021)

Quando la fama di una cantante trascende i continenti e la porta fino a noi, quando ad accompagnarla al pianoforte è un noto critico e divulgatore musicale, quando a chiudere il cerchio è una riflessione sui compositori marginalizzati della storia. Quale modo migliore per celebrare il compleanno del Maestro Menotti?

Gentilmente offerto da De Beers

Info e prenotazioni:
Casa Menotti
Via dell’Arringo, I 06049 Spoleto (PG)
Tel. +39 0743 46620
info@casamenotti.it
segreteria@casamenotti.it

Programmazione CINEMA a Spoleto @ Sala Pegasus e Sala Frau
Lug 7 giorno intero

Cinéma Sala Pegasus
Piazza Bovio
Sito web: www.cinemasalapegasus.it

Facebook: Cinéma Sala Pegasus
cinemasalapegasus@gmail.com
Tel. 0743 522620

Cinema Sala Frau
Vicolo San Filippo 16
Sito web: www.spoletocinemaalcentro.it
Facebook: Cinema Sala Frau
cinemasalafrau@gmail.com
Tel. 0743/522177

Per ricevere la NEWSLETTER invia una e-mail all’indirizzo cinemasalapegasus@gmail.com

SPOLIA 5. “BESTIARIO Post-atomico”
Lug 7 giorno intero

SPOLIA 5.
“BESTIARIO Post-atomico”

Censimento di Bestiari antichi e contemporanei nello spoletano

Esposizioni di libri e opere “post-atomiche” a cura di Studio ’87

Palazzo Mauri. Fino al 31 agosto 2022
ingresso libero

lunedì dalle 15.00 alle 19.00
martedì dalle 9.00 alle 13.00 e 15.00 alle 19.00
mercoledì dalle 9.00 alle 13.00
giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
venerdì dalle 9.00 alle 13.00

Lug
8
Ven
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 8 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

La MaMa Spoleto Open 2022 @ Cantiere Oberdan
Lug 8 giorno intero
<!--:it-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--><!--:en-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--> @ Cantiere Oberdan

Nell’ambito del 65° Festival dei Due Mondi, tornano gli eventi de La MaMa Spoleto Open, al Cantiere Oberdan dal 25 giugno al 10 luglio.

Info su costi e acquisto biglietti: https://www.boxol.it/FestivalDiSpoleto/it/advertise/festival-dei-due-mondi/303592

Programma LA MAMA SPOLETO OPEN 2022

25 GIUGNO h. 21.30 – 26 GIUGNO h. 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
CANI
Teatro

Compagnia Michele Bandini / Zoe
Scritto, diretto e interpretato da Michele Bandini
Assistente regia Carolina Balucani
Luci Emiliano Austeri
Produzione UFF 2021 / Spazio Zut

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29 e 30 GIUGNO h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
LA CORSA
Teatro

di Matteo Ciccioli, Miriam Russo, Alessia Giovanna Matrisciano
con Matteo Ciccioli, Miriam Russo
drammatrurgia Alessia Giovanna Matrisciano
Suoni Filippo Ciccioli
Luci Marco Andreoli

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2 LUGLIO h 18.30 e h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
SLICES OF REFRESHED ORANGES
Danza

Coreografia Silvia Giordano
Danzatrici Rossella Amadori, Cristina Roggerini, Erika Poletto
Musica Giorgos Gargalas
Luci Elisabetta Campanelli
Produzione La Cap | Rehub Produzione Esecutiva Compagnia Degli Istanti
Coproduzione Ass. Culturale Rosa Shocking

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5 LUGLIO h 21.30 e 6 LUGLIO h 19.00
Auditorium della Stella
COME TUTTE LE RAGAZZE LIBERE
Un tentativo di libertà in una piccola città
Teatro

Un Progetto di Paola Rota, Tanja Sljivar, Simonetta Solder
Regia Paola Rota
con Silvia Gallerano, Liliana Massari, Irene Petris, Simonetta Sofia
Celentani, Sara Mafodda, Martina Massaro, Sylvia Milton
Luci Cristian Zucaro
Suoni Angelo Elle
Produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe
Con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Lazio

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8 LUGLIO h 21.30 e 9 LUGLIO h 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
NAS MÃOS – TRA LE MANI
Installazione danza / Mostra ceramica artistica

INC – Innprogress Collective / INA – Innprogress Atelier
Coreografia e Concept Afshin Varjavandi
Artwork Elena Raugia
ĖNDIADI ceramic design

Con Giorgia Aluigi, Mattia Chiarelli, Melissa Fiorucci, Costanza Mobilia,
Chiara Morelli, Gioele Papa, Chiara Parretta, Sofia Rapastella, Elena Raugia,
Emma Viceconti
Flowers Food Design: La Terra è Bassa

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DAL 25 GIUGNO AL 10 LUGLIO
Creative Hub Cantiere Oberdan
Marco M. Lucano aka Gumbelly
BREAKING IN SPACE – APPROXIMATION

Mostra
Ingresso gratuito

Mostra aperta durante gli spettacoli in calendario e nei seguenti orari:
Vernissage: Sabato 25 Giugno dalle 18.00 alle 20.00
Orari Mostra: Mar-Ven: 17.00 – 19.30 | Weekend: 10.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30

Mostra | COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano @ Palazzo Collicola
Lug 8 giorno intero

COLLEZIONE ATTOLICO: uno sguardo italiano
Palazzo Collicola, Spoleto

dal 25 giugno al 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

La Collezione Attolico, frutto di decenni di acquisizioni di opere prima da parte di Tommaso Lucherini (1891-1967) poi della figlia Bianca Attolico (1931-2020), è costituita da circa 500 opere tra sculture e dipinti che vanno da artisti degli anni Venti del XX secolo (de Chirico, Balla, Sironi, Pirandello, Morandi, Mafai) passando per autori delle Neoavanguardie (Schifano, Pascali, De Dominicis, Manzoni, Mattiacci, Boetti, Mauri), dell’Arte povera (Calzolari, Kounellis), fino ad artisti concettuali (Kosuth, LeWitt, Agnetti, Mochetti), esponenti della Scuola di San Lorenzo (Ceccobelli, Bianchi, Dessì, Nunzio, Gallo) o protagonisti dei nostri giorni (Kentridge, Sierra, Vezzoli, Muniz, Cattelan, Beecroft), solo per fare alcuni nomi.

Già in passato esposta temporaneamente in spazi pubblici, in seguito alla formalizzazione di un accordo di comodato tra il Comune di Spoleto e Elena e Lorenzo Attolico (figli di Bianca e attuali responsabili della collezione, Elena essendo anche Presidente degli Amici di Palazzo Collicola), parte della collezione sarà ora ospitata a Palazzo Collicola in alcune sale lungo il percorso della Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente” di Spoleto.

Per la sua inaugurazione è stato selezionato, in accordo col Direttore del museo, Marco Tonelli e grazie agli apparati critici di Lorenzo Fiorucci e Davide Silvioli, un nucleo di opere di importanti artisti italiani non presenti nella collezione permanente del museo stesso, che tracciano un sintetico ed esemplificativo percorso dell’arte italiana dalla metà degli anni Cinquanta ai nostri giorni. Attraverso opere di 11 artisti (Burri, Castellani, Manzoni, Alviani, Agnetti, De Dominicis, Kounellis, Schifano, Vezzoli, Campanini, Arienti), si è voluto così costruire, senza ovviamente finalità filologiche ma di casi esemplari, un percorso di modernità, innovazione e sperimentazione che ha costituito la migliore ricerca italiana in ambito artistico, quasi a formare uno sguardo multiforme ma ugualmente eccentrico e visionario da parte di artisti storicizzati o, in quanto tuttora viventi, destinati senza dubbio ad esserlo.

Di ognuno degli artisti selezionati si sono scelte opere che li possano rappresentare in modo non equivoco, secondo cioè quei tratti formali e linguistici che hanno contraddistinto le loro poetiche pur a fronte di stili, materiali e periodi diversi nel corso della loro attività.

Una vera e propria collezione nella collezione quindi, che idealmente va a coprire, con opere realizzate tra 1965 e 2002, delle “mancanze” fisiologiche della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto e che permette di rivedere allo stesso tempo opere di protagonisti dell’arte moderna e contemporanea italiana, messi in una continuità storica e di confronto con le opere stesse della collezione permanente di Spoleto, tra le quali Leoncillo, Pascali, Ceroli, Accardi, Griffa, Lo Savio, Mochetti, LeWitt, Calder, Pepper, Moore, Caro, David Smith.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci @ Palazzo Collicola
Lug 8 giorno intero

EM Library. Libri e documenti dallo studio Eliseo Mattiacci

Progetto di Studio Eliseo Mattiacci
a cura di Riccardo Tonti Bandini

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022

Con il progetto EM Library, Palazzo Collicola continua a porre l’attenzione verso la ricerca d’archivio ospitando alcuni nuclei di materiale bibliografico dall’archivio Eliseo Mattiacci.

EM Library è un progetto digitale concepito nel 2020 da Studio Eliseo Mattiacci – attualmente in corso nel profilo Instagram dello studio – che si configurerà in una mostra curata da Riccardo Tonti Bandini. Il libro è il veicolo che analizza l’orizzonte iconografico dell’artista, allo stesso tempo è il legame con il patrimonio bibliografico donato da Giovanni Carandente che oggi costituisce la ricca biblioteca di Palazzo Collicola.

Ogni sezione in mostra approfondisce un tema, affidato a un differente autore che veicola le libere associazioni tra libri e lavoro dello scultore. Brevi video teaser realizzati da Marco Morici, con suono composto da Edoardo Rossano, sintetizzano il caleidoscopio iconografico di ogni nucleo. La “bibliografia”, solitamente relegata ad appendice di fondo, diventa lo strumento primario di indagine del lavoro. Ogni tema, oltre ai libri, si porta dietro un nucleo di documenti, appunti, immagini trovati all’interno dei libri e “limitrofi” al tema. Generalmente il critico è invitato a scrivere di un’opera o di una mostra, e successivamente si risale ai riferimenti iconografici dell’artista. In questo progetto il senso è invertito, i libri diventano la finestra attraverso cui guardare il lavoro. Le autrici e gli autori invitati a interagire con questo processo nuovo sull’archivio d’artista sono:

#1 Sara Fontana su Culture indigene – opera Sette corpi di energia, 1973;
#2 Francesca Cattoi su Pablo Picasso – opera Scultura stratosferica, 1986;
#3 Sergio Risaliti su Rinascimento – opera Equilibri precari quasi impossibili, 1992;
#4 Ester Coen su Il mito del sole – opera Aton, 1988;
#5 Marco Tonelli su Fisica – opera Atomi e Nuclei, 2010;
#6 Vittorio Rubiu su Viaggio Brandiano – cancello di Villa Brandi, 1967;
#7 Riccardo Tonti Bandini su Giovanni Carandente – opera Cultura mummificata, 1972.

La mostra è dedicata a questo primo ciclo 2020-2022 del progetto, con l’intento di dare una forma espositiva ad una ricerca in corso. Tra le vetrine è conservata l’opera Libro – coeva a Cultura mummificata, lavoro composto di calchi in alluminio di libri, esibito alla XXXIII Biennale di Venezia del 1972 – e appartenente alla collezione della Galleria d’Arte Moderna “Giovanni Carandente”, Palazzo Collicola, Spoleto.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | ESPOSTI A FORTUITE CONSEGUENZE @ Galleria POLID'ARTE
Lug 8 giorno intero

ESPOSTI A FORTUITE CONSEGUENZE
venerdì 24 giugno – sabato 16 luglio 2022

GALLERIA POLID’ARTE
Via del Duomo, 27 – Piazza della Signoria, 5
di Annamaria Polidori

con la collaborazione di Sandro Costanzi
e l’amichevole partecipazione di Antonella Manni

Da venerdì 24 giugno a sabato 16 luglio 2022, in occasione della sessantacinquesima edizione del Festival dei Due Mondi, undici artisti di diverse nazionalità, legati da affinità artistica o personale, si incontrano a Spoleto negli spazi della Galleria Polid’arte per la mostra Esposti a fortuite conseguenze con il patrocinio del Comune di Spoleto: opere di Alì Assaf, Myriam Laplante, Virginia Ryan, Georgina Spengler, Franco Troiani, Jeffrey Isaac, Nyla Van Ingen, Gianluca Esposito, Olmo Amato e Marina Haas, Serafino Amato (coordinatore).

Vernissage: venerdì 24 giugno, ore 17:30
Apertura: da mercoledì a domenica: ore 10-13; 16:30-20
Finissage: sabato 16 luglio, ore 17:30
Ingresso libero

Presentazione

I sogni, spesso, prendono forma di allucinazione o di bizzarra rappresentazione. Uno dei miei sogni ricorrenti, vi prego, non approfondite l’argomento, è trovarmi di fronte a una tavola piena di commensali ma privo di indumenti nella parte nascosta dal tavolo. Vestito o nudo per metà. La cosa nel sogno mi produce un estremo imbarazzo. Ma questo non è quanto è accaduto in questi ultimi anni nelle riunioni in remoto? Remoto: parola che in italiano esprime una lontananza che va oltre la distanza.

L’improbabile, ciò che sembrava appartenere alla sfera del sogno è diventato realtà. Il sogno si è declassato a possibilità, fortuita casualità, riducendone le conseguenze sul piano inconscio. Perché, l’inimmaginabile, quando diventa rituale, perde di profondità.

A vedere le opere, sembra che dove il sogno non arriva, nell’artista si sviluppi fantasia e spirito di ribellione. In fondo, la ribellione è qualcosa di organico.

In questi ultimi anni, ogni forma di alchimia legata alla sopravvivenza è stata sperimentata e fra le alchimie che permettono la sopravvivenza e soprattutto la discendenza delle idee, non della specie, c’è il lavoro dell’arte.

Perché ogni artista, a modo suo, reinterpreta i propri sogni, incubi, in una chiave di accettabilità. Siamo tutti, come dice il titolo della mostra, “esposti” a fortuite non solo casualità ma conseguenze. (S.A)

Il Centro Culturale Polid’arte è nato a Spoleto nel 1995 su iniziativa della scultrice e pittrice Annamaria Polidori ed è gestito attualmente con la collaborazione di Sandro Costanzi. La mostra “Esposti a fortuite conseguenze” è stata organizzata con l’amichevole partecipazione di Antonella Manni.

Info-stampa: 3395993281

Mostra | FABRIZIO PLESSI: pagine di luce @ Palazzo Collicola
Lug 8 giorno intero

FABRIZIO PLESSI: pagine di luce
a cura di Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00


Fabrizio Plessi fin dagli anni Ottanta, anticipando in maniera sperimentale e pionieristica usi della scenografia digitale oggi ormai diffusa, ha realizzato numerose scenografie elettroniche per la televisione, il teatro, la danza contemporanea o come spettacoli autonomi, tra cui quelli della trilogia del coreografo e regista Frédéric Flamand The Fall of Icarus (1989), Titanic (1992) ed Ex machina (1994), oltre a Vestire gli ignudi di Pirandello (2010), Romeo e Giulietta di Shakespeare (2006) e Fenix DNA installata presso il Teatro La Fenice di Venezia (2017).

La mostra di Palazzo Collicola, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia (che nel marzo del 2022 ha esposto per la prima volta le scene elettroniche della trilogia presso i Magazzini del Sale), presenta una ricostruzione digitale delle 6 scenografie elettroniche più coinvolgenti e innovative tra le tante realizzate nella carriera di Plessi, attraverso filmati, foto, progetti, disegni e annotazioni dell’artista, che proiettati su altrettante ricostruzioni di monumentali libri di legno e digitali scorrono come pagine di memorie e racconti fantastici.

Se la trilogia coreografata da Flamand esprime metaforicamente le tensioni, le ansie e le catastrofi della contemporaneità, sempre più dipendente dai media e dalla strumentazione digitale, il teatro di Pirandello (trasmesso sul palco, insieme agli attori, da immagini di monitor) e Shakespeare (con costumi e caschi da alta velocità) è stato rivisitato da Plessi con installazioni sceniche altamente innovative e avveniristiche, innescando suggestioni che ne fanno vere e proprie opere d’arte totale, secondo quell’idea che l’artista ha sperimentato fin dal 1987 con la grande installazione Roma presentata a Documenta di Kassel. È Fenix DNA, un’opera immersiva, dedicata alla rinascita della Fenice, a chiudere idealmente il cerchio, mettendo in scena gli stessi elementi primari e naturali della poetica dell’artista, tra cui fuoco, acqua e fulmini. Le grandi pagine digitali proiettate sui monumentali libri di legno, con più di duecento immagini al loro interno, immerse nel buio delle sale del piano terra di Palazzo Collicola, nel loro scorrere come fossero mosse dal vento, danno il senso della progettazione delle opere teatrali, svelando il laboratorio stesso della creatività dell’artista nelle sue fasi di gestazione, ispirazione, euforia, fantasia e visionarietà, dimostrando che principio creativo dell’artista è pur sempre il segno che la mano traccia sul foglio.

Quasi a dirci che in fondo la struttura più intima dell’opera di Plessi comunica e mette romanticamente in scena, come in un sogno mai interrotto, la sua istintiva passione per la teatralità e per la spettacolare magia dell’arte.

La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Marignoli di Montecorona e Agli Amici di Palazzo Collicola.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | REZZAMASTRELLA: Euforia Carogna @ Palazzo Collicola
Lug 8 giorno intero

RezzaMastrella: Euforia Carogna
A cura di Flavia Mastrella e Marco Tonelli

Palazzo Collicola, Spoleto
25 giugno– 25 settembre 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 17,00

Un habitat di sculture interattive, una mostra documentaria, un percorso evolutivo, un allestimento di scena, video e fotografie: questo è altro è Euforia Carogna, progetto appositamente pensato per gli spazi di Palazzo Collicola e realizzato anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi, a cui Antonio Rezza e Flavia Mastrella prenderanno parte con lo spettacolo Porte.

Un‘occasione espositiva quindi in pieno clima festivaliero, con due artisti/performer/scrittori/registi il cui linguaggio si muove tra dissacrazione e critica, parola e nevrosi, forma e sperimentazione, ibridando suono, rumore, oggetto, corpo in una continua metamorfosi portata spesso ai limiti della “crudeltà”. Come loro stessi hanno scritto per l’occasione: “Avere trentacinque anni di lavoro alle spalle e sapere che probabilmente non ce ne saranno altri e trentacinque davanti, getterebbe nello sconforto chiunque. Ma trattandosi di noi accettiamo il verdetto del tempo fiduciosi di smentirlo, perché avvertire la libertà senza la necessità di idealizzarla, è un’occasione che non teme l’incertezza del futuro”.

Euforia Carogna è in sé una mostra “monstrum” cioè prodigio, che si annuncia fin dallo scalone di ingresso del museo e che si insinua con spavalderia dentro gli spazi austeri e nobiliari di Palazzo Collicola e della sua collezione di quadri, specchi, arazzi, dipinti murari e arredi antichi, dove la storia osserva la contemporaneità attraverso gli sguardi severi o appassionati di cardinali, santi, madonne, martiri, appesi alle pareti del Salone d’onore, della Cappella e di tutte le 15 stanze in cui si snoda il percorso della mostra, che culmina in una grande installazione, filiforme e trasparente, sospesa lungo la Galleria dipinta.

La mostra in sé si presenta come una sola grande performance, in cui cicli di sculture di scena utilizzate in Fotofinish, gigantografie tratte da alcuni spettacoli teatrali, libri a rotelle e fatti a mano, Quadri di luce, Quadri di scena, Carte da Giogo, Visi…Goti, strumenti musicali, sculture di stoffa su fogli specchianti animano lo spazio come fragili e impertinenti intrusi, mentre in alcune sale vengono proiettati video, frammenti di film, azioni teatrali e voci come Il pianto del centauro. Una sorta di festa vanitosa di opere e immagini, costumi e piccoli habitat, che invitano lo spettatore a partecipare, a toccare, a giocare al gioco creativo e disinibito a cui Rezza dà voce e corpo e Mastrella sostegno e struttura. Equilibrio perfetto tra ordine e caos, rigore e improvvisazione, l’habitat e la macchina scenica di RezzaMastrella sono capaci di invadere lo spazio e farsi invadere dal pubblico, di sollecitare ed essere sollecitati dalle nostre reazioni. Dentro il museo di Palazzo Collicola, le loro opere assumono così le fattezze di una vera e propria forma di vita autonoma, di un organo pulsante, di un’anarchia creativa progettata fin nei minimi dettagli.

La mostra è stata resa possibile anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi e della Sardegna Film Commission.

Orario Palazzo Collicola:
dal mercoledì al lunedì 10.30-13.00 / 15.30-19.00

Mostra | TRICROMIA A tribute to eyes @ Via del Mercato 19
Lug 8 giorno intero

A TRIBUTE TO EYES
Una selezione dell’illustrazione italiana in 100 opere
e 20 libri d’artista
edizioni Tricromia

sabato 9 luglio ore 18
presentazione del libro La Cosa Rossa con l’artista Manù Fiori
e Maura Picciau storica d’arte
in collaborazione con l’handmade concept store A mano armata

Spoleto / Via del Mercato 19

La Cosa Rossa è un esperimento iniziato il primo gennaio 2018 a partire dal concetto di limite. Più di duecento disegni per una ricerca autobiografica che prosegue nell’esplorazione di formati diversi, avventurandosi poi in un taccuino destinato a diventare un libro, editato da Tricromia.
Il libro/taccuino, La Cosa Rossa riprende la vocazione originaria del diario visivo con cui è nato il progetto. Un quaderno intimo e privato in cui non sono ammessi strappi di pagine, ma solo errori che aprono la strada a nuove soluzioni visive. Uno sketchbook prezioso, dispiegato come un racconto silenzioso, si svela, lascia intuire i sogni onirici imbrigliati in un taccuino.

In mostra i disegni della La Cosa Rossa  disegnate su fogli A5, con penna Pilot 4, pantone rosso, “quasi un diario visivo con pause e assenze”, dice l’autrice. “Un esercizio quotidiano altalenante di umori, pensieri e stati d’animo governati dal gioco della variante sul tema e da molte domande.

Scrive Maura Picciau nella presentazione: “Da subito La Cosa Rossa si dichiara nello stile e nell’impianto: segni sintetici che saltano fuori come da un piano di gioco, tratteggi decisi a china, tesi a racchiudere il colore rosso che anima ogni scena, profondamente vitale come il sangue. In oltre duecento disegni l’autrice si rivela tenacemente coerente dal punto di vista formale: l’equilibrio dell’immagine, il bilanciamento tra forme e segni – minuti, ossessivi, ripetuti, spirituali – parte dal bianco della carta per poi indagare con mano delicata i temi del groviglio dei giorni, fatti di parole e passi, e domande e distanze. E poi amore e dialoghi”.

TRICROMIA ILLUSTRATOR’S INTERNATIONAL ART GALLERY

Fogli e colori. Soltanto carta si direbbe… eppure una musica, un mondo. La passione di Giuseppina Frassino per la carta e i colori ha compiuto trent’anni. Sulle pareti di Tricromia hanno scritto i migliori artisti, disegnatori e illustratori, portando ognuno i propri respiri e la propria armonia. Mattotti, Loustal, Igort, Luzzati, Gipi, Pericoli, Altan, Ricci, Toppi… La galleria ospita, scopre, promuove illustratori e disegnatori, artisti e scultori con l’amore per l’arte “semplice” del disegno e anche con spirito giocoso (è anche questo l’arte). Non si accontenta dell’evanescenza di una mostra, degli eventi che accoglie, tutti “a tempo determinato” – così è la caducità di una esposizione – e mette in atto una cura per fermare il movimento di quei colori che vanno e vengono, che periodicamente si posano sulle pareti bianche della galleria per poi volare altrove.
Tricromia diventa anche editore d’arte. Insieme agli artisti decide di “fissare” la bellezza di quei disegni in una pubblicazione. Che vuol dire un libro d’arte, certo, ma anche una scatola, carte, taccuini, persino un teatrino. Nasce una vera e propria collana editoriale dedicata ai maggiori artisti internazionali. Il connubio comincia con una mostra di Chiara Rapaccini e il libro “Cose da guardare cose da leggere”. Seguiranno una serie di pubblicazioni “da esposizione”. L’avventura con Lorenzo Mattotti, artista molto presente a Tricromia, si trasferisce sulle pagine di un libro, “Il fantasma nella stanza”, al quale seguiranno “La stanza”, “Al finire della notte” e “Appunti sul paesaggio”. Il primo contrassegnato da Tricromia, firmato “t”, è “L’arte della necessità”, meraviglioso libro di Josè Munoz. Dei tanti da ricordare, “L’arte della città” di Jacques de Loustal, “Sketchbook” di Stefano Ricci, “La citta sirena“ di Sergio Toppi,  “Quaderno da notte” di Mannelli, “Un giorno smarrito”, libro pop up di Tommaso Cascella,  ” A. parlando proprio di corpo” sempre  di Riccardo Mannelli, “Il Dettaglio ignoto” di Franco Matticchio, “Bacinema”, i  disegnatori coinvolti in questa antologia hanno disegnato da innamorati il lampo cinematografico che ha baciato la loro mente, e ancora “di Segni e di Sogni” con disegni inediti di Fellini.

MANU’ FIORI
 
Nasce a Cagliari e compie otto anni nel 1973. Vent’anni fa, dopo essere rimasta sola nella casa in cui è nata, prende in mano i pennelli senza più paura di sporcare i divani. Nel 2011 inizia ad assemblare e dipingere pezzi di legno creando i “Quadri da passeggio”. “Repertorio dei Misteri della Mia Infanzia” è la sua prima installazione, che debutta a Roma nel giugno 2015 alla Galleria B17 e alle Officine Farneto per poi viaggiare fra vari festival. Partecipa alle mostre collettive “Immobiliare fiaba”, “In fuga”, “Slègami”, “Tratti illustri. Illustrazione contemporanea in Sardegna” ed è una delle autrici di “Me-X”, autoproduzione del gruppo Illustratori Timidi. Dal 2018 lavora ad un progetto intitolato “La Cosa Rossa”, in mostra fra dicembre 2021 e gennaio 2022 alla Home Gallery Tricromia di Roma. Nella vita parallela cerca di dimenticare una laurea in giurisprudenza facendo la giornalista, l’organizzatrice teatrale e l’animatrice culturale. Con Cristina Fiori e Claudia Urgu fonda a Cagliari nel 2000 la Libreria per Ragazzi Tuttestorie e nel 2006 il Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi.

MUSICA DA CASA MENOTTI | Rassegna di concerti @ Casa Menotti - via dell'Arringo
Lug 8 giorno intero

Casa Menotti
Via dell’Arringo / piazza Duomo
MUSICA DA CASA MENOTTI 2022

Venerdì 8 luglio

ore 11.00
Trio Hermes
Ginevra Bassetti, violino
Francesca Giglio, violoncello
Marianna Pulsoni, pianoforte

J. Haydn: Trio in mib maggiore XV:10
F. Schubert: Trio in mib maggiore “Notturno” D897
R. Schumann: Trio in re minore op.63

Due habitué di MdCM, quest’anno affiancate da una violoncellista, tutte e tre coronate da un blasone di eccellenza per il mondo della musica da camera. Una crescita squisita che ci onora testimoniare.

In collaborazione con Le Dimore del Quartetto

ore 17.00
(Dis)Sacro Della Primavera Prima Mondiale
Giordano Carnevale, clarinetto
Stanislav Makovsky, elettronica

Improvvisazioni per clarinetto ed elettronica su temi tratti della Sagra della Primavera di I. Stravinsky

Quando un nostro clarinettista veterano incontra un compositore (e che compositore!) di musica elettronica in un noto bar chic parigino. Preparatevi ad un’esperienza primitiva, elettrizzante, dissacrante.

In collaborazione con Tetracordo Jazz Summit

Info e prenotazioni:
Casa Menotti
Via dell’Arringo, I 06049 Spoleto (PG)
Tel. +39 0743 46620
info@casamenotti.it
segreteria@casamenotti.it

Programmazione CINEMA a Spoleto @ Sala Pegasus e Sala Frau
Lug 8 giorno intero

Cinéma Sala Pegasus
Piazza Bovio
Sito web: www.cinemasalapegasus.it

Facebook: Cinéma Sala Pegasus
cinemasalapegasus@gmail.com
Tel. 0743 522620

Cinema Sala Frau
Vicolo San Filippo 16
Sito web: www.spoletocinemaalcentro.it
Facebook: Cinema Sala Frau
cinemasalafrau@gmail.com
Tel. 0743/522177

Per ricevere la NEWSLETTER invia una e-mail all’indirizzo cinemasalapegasus@gmail.com

SPOLIA 5. “BESTIARIO Post-atomico”
Lug 8 giorno intero

SPOLIA 5.
“BESTIARIO Post-atomico”

Censimento di Bestiari antichi e contemporanei nello spoletano

Esposizioni di libri e opere “post-atomiche” a cura di Studio ’87

Palazzo Mauri. Fino al 31 agosto 2022
ingresso libero

lunedì dalle 15.00 alle 19.00
martedì dalle 9.00 alle 13.00 e 15.00 alle 19.00
mercoledì dalle 9.00 alle 13.00
giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
venerdì dalle 9.00 alle 13.00

Lug
9
Sab
65° FESTIVAL DEI DUE MONDI @ Spoleto
Lug 9 giorno intero

La 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto si terrà dal 24 giugno al 10 luglio 2022

Per il secondo anno alla direzione artistica, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale e tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensano intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.festivaldispoleto.com


Musica dei Due Mondi

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e lo fa con una proposta artistica che abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra, accompagnata dal direttore principale Iván Fischer (24–26 giugno, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano (2 e 10 luglio, Piazza Duomo e Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Al centro del cartellone musicale c’è sicuramente il soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, a Spoleto per tre concerti: in Piazza Duomo (2 luglio) è protagonista, nel suo duplice ruolo, della Voix Humaine di Francis Poulenc, che dirige insieme a Metamorphosen di Strauss con la compagine di Santa Cecilia. Al Teatro Romano (3 luglio) il soprano che ha dato voce a oltre cento nuove “premiere” del repertorio contemporaneo, molte delle quali scritte appositamente per lei, spinge ancora oltre il limite della sua maestria come interprete del ciclo Jumalattaret del prolifico musicista John Zorn, accompagnata dal pianista Stephen Gosling. Infine, nel concerto sinfonico finale (10 luglio, Piazza Duomo) diretto da Sir Antonio Pappano, interpreta Knoxville: Summer of 1915, brano per voce e orchestra di Samuel Barber, compositore americano legato da un profondo sodalizio di amicizia con Menotti. Nel concerto di apertura, Iván Fischer dirige un programma bipartito in cui accosta la musica di Bach a quella di Philip Glass, capofila dei compositori minimalisti dallo stile più propriamente volto al sinfonismo americano. Di Glass Fischer dirige il grande oratorio The Passion of Ramakrishna (per la prima volta eseguito in Italia). Pappano chiude il Festival con la Sinfonia n. 3 di Aaron Copland. I programmi completi, i cast e tutti gli altri appuntamenti musicali saranno annunciati prossimamente con una conferenza stampa dedicata.


La voce delle donne

La presenza di Barbara Hannigan al Festival si inserisce pienamente nel percorso che la sessantacinquesima edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative, lavorando al confine tra danza, musica e teatro, per trovare in esso soluzioni artistiche sempre innovative. Alle inesauribili possibilità della caleidoscopica voce di Barbara Hannigan fa eco la passione e la voce carica di vibrazioni che ha permesso alla cantante portoghese Mariza (30 giugno, Piazza Duomo)di portare il fado da fenomeno locale al grande pubblico. A Spoleto, l’artista che ha raccolto l’eredità della “regina del Fado” Amália Rodrigues festeggia i suoi venti anni di carriera con un concerto speciale e celebra orgoglio e malinconia di un genere musicale che è patrimonio intangibile dell’umanità.

La coreografa Germaine Acogny reinterpreta The Rite of Spring, opera cardine dell’estetica di Pina Bausch (24–27 giugno, Teatro Romano), concepita nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal, divenuta rivoluzionaria anche per la dura invettiva sulla condizione della donna nella società. La fondatrice dell’École des Sables, Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2021, nota per essere la “madre della danza africana contemporanea”, porta in scena trentotto ballerini africani, selezionati in un processo di audizione senza precedenti, provenienti da quattordici nazioni di tutto il continente.

Ginnasta, ballerina, coreografa e regista, oggi la spagnola Blanca Li incarna come poche l’incontro di esperienze artistiche diverse e la capacità di indirizzare il cambiamento. Lo dimostra con l’ultima creazione in cui coesistono l’universo reale e quello virtuale: il suo Le Bal de Paris (24 giugno–10 luglio, Sala XVII Settembre, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) è lo spettacolo immersivo in realtà aumentata la cui anticipazione alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro nella sezione “Venice VR Expanded”. Un’esperienza di trentacinque vertiginosi minuti che conduce lo spettatore a vivere fisicamente e virtualmente la storia ideata dalla stessa coreografa.

A cinque anni dalla scomparsa, il Festival dei Due Mondi rende omaggio alla coreografa newyorkese Trisha Brown, icona della post-modern dance. Il côté intellettuale era tutt’uno con l’evidenza fisica del corpo per la capofila di una generazione di artisti che ha dato un notevole impulso ai sommovimenti in grado di cambiare il corso del Novecento. La creatività di Trisha Brown ha frequentato sperimentazione e avanguardia e, fin dagli esordi, “luoghi alternativi” al palcoscenico. A Spoleto, la Trisha Brown Dance Company riporta in scena Astral Converted e Working Title (1–2 luglio, Teatro Romano) insieme con gli abbacinanti Early Works (3 luglio, Palazzo Collicola).


Nuovi modi di raccontare la musica

Sempre più artisti si confrontano con l’esperienza musical-teatrale in un modo che ben difficilmente potrebbe essere considerato melodramma. Eppure il loro approccio sembra affermare che l’Opera vada cercata dappertutto. Mystery Sonatas / for Rosa (7–9 luglio, Teatro Romano) è il nuovo spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker coprodotto dal Festival di Spoleto con Rosas, De Munt/La Monnaie (Brussels), Concertgebouw (Bruges) e Dance Reflections by Van Cleef&Arpels. La rivoluzionaria coreografasi addentra nella ricchezza mistica e geometrica delle Sonate del Rosario del compositore Heinrich Ignaz Franz vonBiber – eseguite dall’ensemble barocco Gli Incogniti con la direzione musicale di Amandine Beyer – come era già successo con le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach o agli esordi di carriera con Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Tratto dall’opera barocca Dido and Aeneas di Henry Purcell, lo spettacolo Le Crocodile trompeur (24–26 giugno, San Simone) dei registi Jeanne Candel e Samuel Achache intreccia il teatro shakespeariano e il dramma musicale; gli attori, che sono anche ottimi cantanti e musicisti di cultura jazz, passano continuamente da un genere all’altro. Lo spazio scenico, liberamente ispirato al dipinto di Brueghel L’allegoria dell’udito, è al contempo simbolico e reale, mentre la musica di Purcell è volontariamente destrutturata, eseguita con la direzione musicale di Florent Hubert che nel prologo-ouverture disvela, a guisa di personaggio menandreo, i temi sotterranei della rappresentazione.

Con la stessa attenzione per la musica, Jeanne Candel, con Caroline Darchen e Lionel Dra e la compagnia La vie brève, firma anche lo spettacolo Demi-Véronique(30 giugno–3 luglio, Auditorium della Stella), un’epopea musicale a partire dalla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, attratta dalla umanità sconfinata e al tempo stesso dalla amara ironia che la pervadono. Mahler usa elementi appartenenti alla memoria collettiva come echi che evocano le profondità dell’anima. Tutto può rapidamente trasformarsi, come accade ai toreri con la figura della mezza veronica che dà il titolo allo spettacolo. Così, da una distruzione, un altro mondo in gestazione si ricompone.


Il Teatro

Del regista tedesco Thomas Ostermeier il Festival dei Due Mondi presenta lo spettacolo History of Violence (8–10 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), adattamento fatto con l’autore dell’autobiografico racconto di Édouard Louis. Un tentativo di comprensione delle forze sociali e politiche che plasmano e trasformano le biografie di coloro ai quali la società non dà spazio, da parte di uno dei massimi protagonisti teatrali del nuovo secolo che da sempre rifiuta l’omologazione culturale del teatro con la consapevolezza che del teatro non si possa fare a meno.

Lo sguardo sulla nuova generazione di drammaturghi italiani riporta Leonardo Lidi al Festival di Spoleto, dopo il successo della sua Signorina Giulia. Il regista mette in scena Il gabbiano di Anton Čechov (7–9 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e si confronta con un grande classico con la sensibilità volta al presente che da sempre contraddistingue i suoi lavori.

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia ha vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo per L’Abisso, spettacolo che ha contato centinaia di rappresentazioni. A Spoleto Enia arriva con Italia-Brasile 3 a 2 Il ritorno (1–3 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) e festeggia venti anni di carriera con il monologo del suo debutto teatrale avvenuto nel 2002.

Il programma completo della 65a edizione del Festival dei due mondi è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione: www.festivaldispoleto.com


PROMOZIONI E INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

È possibile prenotare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso i punti vendita autorizzati.

Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate ai giovani, agli ospiti delle strutture ricettive convenzionate e ai Residenti del Comune di Spoleto. Le modalità di acquisto, i prezzi e le riduzioni dei biglietti degli spettacoli sono consultabili sul sito del Festival.

Con la 65a edizione il Festival intende rendere sempre più stretti e interattivi i rapporti con la propria community. Quest’anno sarà disponibile la Due Mondi Card, che darà diritto ai suoi possessori di godere di sconti e di altre esperienze esclusive. Per gli iscritti alla newsletter, per i nuovi iscritti e per chi acquisterà un biglietto entro il 31 marzo, la Due Mondi Card sarà gratuita. Per scoprire e partecipare a tutte le iniziative riservate è possibile registrarsi alla newsletter del Festival sul sito www.festivaldispoleto.com

Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio e molti altri partner e sponsor tecnici.

La MaMa Spoleto Open 2022 @ Cantiere Oberdan
Lug 9 giorno intero
<!--:it-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--><!--:en-->La MaMa Spoleto Open 2022<!--:--> @ Cantiere Oberdan

Nell’ambito del 65° Festival dei Due Mondi, tornano gli eventi de La MaMa Spoleto Open, al Cantiere Oberdan dal 25 giugno al 10 luglio.

Info su costi e acquisto biglietti: https://www.boxol.it/FestivalDiSpoleto/it/advertise/festival-dei-due-mondi/303592

Programma LA MAMA SPOLETO OPEN 2022

25 GIUGNO h. 21.30 – 26 GIUGNO h. 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
CANI
Teatro

Compagnia Michele Bandini / Zoe
Scritto, diretto e interpretato da Michele Bandini
Assistente regia Carolina Balucani
Luci Emiliano Austeri
Produzione UFF 2021 / Spazio Zut

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29 e 30 GIUGNO h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
LA CORSA
Teatro

di Matteo Ciccioli, Miriam Russo, Alessia Giovanna Matrisciano
con Matteo Ciccioli, Miriam Russo
drammatrurgia Alessia Giovanna Matrisciano
Suoni Filippo Ciccioli
Luci Marco Andreoli

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2 LUGLIO h 18.30 e h 21.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
SLICES OF REFRESHED ORANGES
Danza

Coreografia Silvia Giordano
Danzatrici Rossella Amadori, Cristina Roggerini, Erika Poletto
Musica Giorgos Gargalas
Luci Elisabetta Campanelli
Produzione La Cap | Rehub Produzione Esecutiva Compagnia Degli Istanti
Coproduzione Ass. Culturale Rosa Shocking

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5 LUGLIO h 21.30 e 6 LUGLIO h 19.00
Auditorium della Stella
COME TUTTE LE RAGAZZE LIBERE
Un tentativo di libertà in una piccola città
Teatro

Un Progetto di Paola Rota, Tanja Sljivar, Simonetta Solder
Regia Paola Rota
con Silvia Gallerano, Liliana Massari, Irene Petris, Simonetta Sofia
Celentani, Sara Mafodda, Martina Massaro, Sylvia Milton
Luci Cristian Zucaro
Suoni Angelo Elle
Produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe
Con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Lazio

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8 LUGLIO h 21.30 e 9 LUGLIO h 18.30
Creative Hub Cantiere Oberdan
NAS MÃOS – TRA LE MANI
Installazione danza / Mostra ceramica artistica

INC – Innprogress Collective / INA – Innprogress Atelier
Coreografia e Concept Afshin Varjavandi
Artwork Elena Raugia
ĖNDIADI ceramic design

Con Giorgia Aluigi, Mattia Chiarelli, Melissa Fiorucci, Costanza Mobilia,
Chiara Morelli, Gioele Papa, Chiara Parretta, Sofia Rapastella, Elena Raugia,
Emma Viceconti
Flowers Food Design: La Terra è Bassa

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DAL 25 GIUGNO AL 10 LUGLIO
Creative Hub Cantiere Oberdan
Marco M. Lucano aka Gumbelly
BREAKING IN SPACE – APPROXIMATION

Mostra
Ingresso gratuito

Mostra aperta durante gli spettacoli in calendario e nei seguenti orari:
Vernissage: Sabato 25 Giugno dalle 18.00 alle 20.00
Orari Mostra: Mar-Ven: 17.00 – 19.30 | Weekend: 10.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30

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