ITALMATCH CHEMICALS CUP
Manifestazione di calcio giovanile a cui parteciperanno dodici squadre suddivise in quattro gironi da tre.
Tra le formazioni partecipanti: team Ticino (Svizzera), Campitello, Foligno, Ducato Spoleto, Tanas Roma, Tolentino, Cannara e Narnese. Oltre a quattro società professioniste: Napoli, Genoa, Siena e Ternana.
Quest’anno il torneo sarà dedicato al compianto sindaco Prof. Fabrizio Cardarelli.
Per maggiori informazioni:
A.S.D. Spoleto Calcio 2015 | Fabio Dominici fabiodominici72@gmail.com +39 349 0655400
Italmatch Chemicals Group | Silvia Lingiardi s.lingiardi@italmatch.it +39 366 5839596
Programma Visite Guidate Tematiche Trekking Urbani
APRILE 2018
Il trekking urbano Spoletium previsto nel programma di visite guidate di promozione della Spoleto CARD per domenica 29 aprile alle ore 11.30 E’ STATO SOSTITUITO con la visita guidata tematica La Casa Romana di Spoleto:
Domenica 29 aprile ore 11.30
La Casa Romana di Spoleto _ Visita guidata alla domus romana di Spoleto
Luogo d’incontro: Casa Romana – Biglietteria – Via Visiale
Lunedì 30 aprile 2018 è prevista alle ore 16.30 UNA VISITA GUIDATA ULTERIORE rispetto al programma di APRILE 2018 al Piano Nobile di Palazzo Collicola Arti Visive:
Lunedì 30 aprile 2018 _ ore 16.30
Una nobile passeggiata _ Visita guidata al piano nobile di Palazzo Collicola Arti Visive
Luogo d’incontro: Palazzo Collicola Arti Visive – Biglietteria
Riservata gratuitamente ai possessori della Spoleto Card (per i non possessori della Spoleto Card € 3.00 a persona)
Per informazioni e prenotazioni: Soc. Coop. Sistema Museo – Piazza Collicola – Tel. 0743 46434 – 0743 224952 – e-mail: info@spoletocard.it
Per informazioni: IAT di Spoleto – Tel. 0743 218620 info@iat.spoleto.pg.it
Per maggiori informazioni visita il sito www.spoletocard.it
La LXVI Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 5 all’11 aprile 2018 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto Le migrazioni nell’alto medioevo.
Le lezioni approfondiranno in particolare tre temi legati alle migrazioni: gli Aspetti Etno-antropologici, i Processi Migratori e i Trapianti e Sedimentazioni come Ricaduta delle Migrazioni che hanno caratterizzato l’epoca oggetto di studio.
La Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.org – www.cisam.org
Sabato 21 aprile, con inizio alle ore 11, la Rocca Albornoz di Spoleto ospiterà un convegno dedicato a Vino, olio e arte patrimonio della cultura italiana. Maria Elena Bececco porterà i saluti del Comune di Spoleto. Interverranno Paolo Braconi dell’Università di Perugia, Paolo Baioletti dell’Icqrf, Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi di prodotti agroalimentari, Ilaria Capaccioni, consulente imprese e Grande distribuzione organizzata.
Moderatore sarà Filippo Benedetti Valentini di Sapere Food.
Programma Visite Guidate Tematiche Trekking urbani
MAGGIO 2018
Si informa che la visita guidata tematica “Una nobile passeggiata”, prevista alle ore 15.30 del 27 maggio, E’ STATA SOSTITUITA con la visita guidata Spoleto Contemporanea al Museo Carandente. Il luogo d’incontro è sempre Palazzo Collicola Arti Visive (biglietteria).
Trekking urbano
Partendo dal fastoso piano Nobile di Palazzo Collicola Arti Visive, si proseguirà con una passeggiata per il centro storico per conoscere la storia di alcuni dei più significativi edifici nobiliari della città.
La serata prosegue con un aperitivo.
L’evento vede la collaborazione del Con Spoleto – Consorzio Albergatori di Spoleto.
Quota di partecipazione:
Visita guidata – intero € 7,00
Visita guidata – ridotto € 5,00 – per Spoleto Card e fidelizzati
Aperitivo – € 5,00
Per info e prenotazioni:
È consigliata la prenotazione entro le 13:00 del venerdì
email: news.spoletomusei@sistemamuseo.it
Telefono: 0743 46434
Il Lions Club Spoleto presenta un convegno dal titolo “L’Umbria ed il terremoto – Prevenzione e recupero del patrimonio culturale. Nuove opportunità per i giovani”
Il tema, dettato dalla sensibilità che il Lions Club Spoleto ha sempre manifestato nei confronti dei Giovani e del Territorio, vuole costituire un momento di riflessione per ricercare quanto di positivo possa ricavare anche da una disgrazia, quale è stato il terremoto che, nel periodo agosto 2016 – gennaio 2017, ha sconvolto il Centro Italia ed in particolare anche la nostra Regione. Restaurare e conservare le opere d’arte ed i documenti d’archivio provenienti da un territorio, che costituiscono un tassello dell’identità delle comunità, deve essere un obiettivo che cittadini e Amministrazioni debbono ricercare costantemente. Anche i Giovani possono contribuire attivamente al raggiungimento di questo scopo, preparandosi adeguatamente nella conoscenza delle opere d’arte e dei documenti d’archivio; ci sarà sempre più bisogno di esperti museali, restauratori, paleografi, archivisti, rilegatori ed anche di artigiani particolarmente preparati per effettuare interventi su opere murarie, lignee, metalliche, nonché di esperti nella realizzazione e gestione di banche dati ed applicazioni informatiche. Questi, sono soltanto pochi esempi di figure professionali, necessarie per conseguire i restauri e la conservazione del nostro Patrimonio culturale. Da parte delle Pubbliche Amministrazioni, servirà poi che si realizzino nuove sedi museali, nuove biblioteche, nuovi archivi o quantomeno si rendano sicure, da eventi sismici, tutte le vecchie sedi. Uno sforzo enorme che deve coinvolgere: Università, Scuole, Categoria professionali, Sovraintendenze, Comunità locali, Ministeri; tutta la Società ha l’obbligo di contribuire, per la salvaguardia del patrimonio culturale ed allo stesso tempo per assicurare alle nuove generazioni, il ricordo del passato e la speranza per il futuro.
Relatori:
Mario Squadroni già Sovraintendente archivistico dell’Umbria e delle Marche
Luigi Rambotti Direttore dell’Archivio di Stato di Perugia
Tiziana Biganti Responsabile del Deposito dei Beni Culturali di Santo Chiodo nonché Direttrice del Museo Statale “Villa del Colle del Cardinale”
Luciano Giacchè Direttore del CEDRAV, Centro per la Documentazione e Ricerca Antropologica in Valnerina e nella dorsale appenninica umbra
Romano Cordella già docente di Francese, effettua per hobby da decenni numerosi lavori storici, artistici nella Valnerina e nel circondario di Spoleto
Alessandro Bianchi Funzionario archivista di Stato della Sovraintendenza archivistica Umbria –Marche, responsabile della tutela e della vigilanza dei beni archivistici della Valnerina
Coordina Mario Di Spirito Presidente del Lions Club Spoleto
Intervengono Maria Elena Bececco Sindaco f.f. di Spoleto, Donatella Porzi Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria, Sabrina Mingarelli Direttrice della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Umbria e delle Marche e Marica Mercalli Direttrice della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria.
Il Comune di Spoleto, su proposta del Consorzio Francesco’s Ways, aderisce all’iniziativa VIVI LA VIA, che avrà luogo lungo la Via di Francesco il 25, 26 e 27 maggio p.v.
L’evento intende dare valore alla cultura dei cammini e dei pellegrinaggi, nel rispetto di chi li percorre e in armonia con l’ambiente e il territorio, grazie al coinvolgimento attivo delle associazioni e delle comunità locali che vivono lungo il cammino.
Domenica 27 maggio, a Spoleto, sarà possibile partecipare a 3 differenti tipologie di percorsi, da affrontare a piedi (in collaborazione con il CAI Spoleto), in mountain bike (in collaborazione con MTB Club) e a cavallo (in collaborazione con Centro Ippico la Somma, Spoleto Country Club e Natura a Cavallo).
Itinerario a piedi
Percorreremo con possibili varianti il sentiero ad anello CAI n. 1 che, partendo dalla Basilica di San Pietro e passando per la Chiesa di San Giuliano, raggiunge Monteluco lungo il versante Ovest della montagna. Ritorno a Spoleto lungo la cosiddetta “corta”.
Dislivello: m. 500 circa
Itinerario in mountain bike
Partiremo dalla Basilica di San Pietro e, oltrepassata la Chiesa di San Giuliano, raggiungeremo il sentiero per il Sasso Forato e, passando per Le Aie, arriveremo a Monteluco. Ritorno a Spoleto attraverso Hotel del Matto, Valcieca e Giro dei Condotti.
Dislivello: m. 600 circa
Itinerario a cavallo
Dalla SS Flaminia a Sud di Spoleto, prenderemo la Strada dei Patricani, sentiero CAI n. 6, arriveremo in località I Camini per poi raggiungere Monteluco. Ritorno a Spoleto lungo la cosiddetta “corta”.
Dislivello: m. 500 circa
PROGRAMMA
ore 8.30 Ritrovo partecipanti presso Piazzale Roma (ingresso Spoleto SUD)
ore 9.00 Partenza per Monteluco
ore 12.00 Arrivo a Monteluco
Musica d’ascolto medievale con gli Aegletes
ore 13.00 Spuntino* o Pranzo**
a seguire Possibilità di visita guidata al Convento di San Francesco accompagnati dai frati
ore 16.00 Partenza per Spoleto
* Spuntino: taglieri o panini a cura del Chioschetto di Quaglietti Piero (prezzo variabile)
** Pranzo: pasto completo a cura dei ristoranti Ferretti e Paradiso (€ 15, posti limitati su prenotazione)
EVENTO GRATUITO
prenotazione obbligatoria entro le 18.00 di sabato 26 maggio
Si consiglia abbigliamento tecnico e un minimo di preparazione atletica
Per info e prenotazioni:
Itinerari a piedi e in mtb
IAT SPOLETO
Tel 0743 218620
info@iat.spoleto.pg.it
Itinerario a cavallo
NATURA A CAVALLO
Sergio Parmegiani Palmieri
Tel 335 6041439
Attenzione: La visita guidata tematica Una nobile passeggiata prevista per mercoledì 15 agosto alle ore 15.30 a Palazzo Collicola Arti Visive E’ STATA ANTICIPATA la mattina (di mercoledì 15 agosto) alle ore 11.30.
Luogo d’incontro dei partecipanti con la guida: Palazzo Collicola Arti Visive – biglietteria.
Dopo aver registrato quasi 2000 partecipanti nell’edizione 2017, torna sabato 1 e domenica 2 settembre 2018 La SpoletoNorcia… in MTB, il più grande evento cicloturistico del centro Italia.
Saranno 4 i percorsi a disposizione degli iscritti, da scegliere in base alla propria preparazione tecnica: il percorso FAMILY (il Corto, 14 km per 250 mt di dislivello), alla portata di tutti; il percorso CLASSIC, con tre possibilità: Easy Route (40 km per 1.000 mt di dislivello), Medium Route (45 km per 1.300 mt di dislivello), Hard Route (50 km per 1.500 mt di dislivello); la RANDONNEE (200 km per 3.500 mt di dislivello), aperta ai tesserati FCI o altri enti della Consulta, evento agonistico senza classifica con bici da strada, e l’EXTREME (45 km con 2.000 mt. di dislivello), aperta solo ai tesserati FCI o altri enti della Consulta.
La manifestazione prevede inoltre, a partire da Giovedì 30 Agosto, tanti altri appuntamenti collaterali: congressi, mostre di pittura, degustazioni di vini e prodotti tipici, sfilate di moda, aree riservate ai bambini ed aree relax per le mamme, aperitivi con dj e musica live.
Il villaggio sarà allestito sul prato dello STADIO COMUNALE, facilmente raggiungibile a piedi o in bici: qui sarà possibile visitare gli stand di vari espositori legati al mondo dell’mtb, assistere ad esibizioni di associazioni sportive, test-bike, eventi e prove riservate ai più piccoli, etc… Da non perdere i pasta-party per tutti i partecipanti alle pedalate, sempre sul prato dello stadio, dove sarà allestita una grande sala-ristorazione. Sempre da qui partiranno le varie escursioni, a piedi o in bici, per scoprire le bellezze di Spoleto e dintorni, come il trekking nei boschi verso Monteluco o le varie camminate di Spoleto Cammina.
Altra novità è il complesso dell’ex CONVENTO SAN NICOLÒ, dove si svolgeranno i convegni e gli incontri a tema sport-salute-benessere, oltre alla SpoletoNorcia del Gusto, dove sarà possibile degustare vini e prodotti tipici locali, presentati dai produttori presso vari stand dislocati sotto il chiostro, con aperitivi accompagnati da musica live e/o dj sul prato della struttura. Sempre qui ci sarà un’area relax per le signore, che potranno rilassarsi mentre i bambini saranno affidati ad intrattenitori e truccatori, che li faranno divertire e daranno un po’ di tregua alle mamme! Qui si terrà anche una sfilata di moda, serate di piano-bar e mostre di pittura.
Da non perdere, in altre location della città: il convegno presso la Rocca Albornoziana sul ruolo dello sport e le possibilità per gli atleti diabetici, la Race-Kids per bambini nel parco Chico Mendes, i City-Tour con Dotto Urban Race, il trekking sulla Greenway del Nera.
Info e iscrizioni: www.laspoletonorciainmtb.it
Venerdì 30 novembre alla Rocca Albornoziana
Una giornata di studio e di approfondimento dedicata al riscatto di una vasta area del centro storico di Spoleto, da troppo tempo in abbandono. Una vera e propria città nella città che comprende i due ex monasteri della Stella e del Palazzo (con due notevoli chiostri), i ruderi dell’anfiteatro romano e un complesso sistema di ex caserme si sviluppa su una superficie di circa mq 16.000.
Venerdì 30 novembre a partire dalla ore 10.30, nella cornice della Sala Antonini della Rocca Albornoziana, illustri relatori, studiosi e tecnici si incontrano per parlare di questa area – conosciuta come area dell’anfiteatro romano – e della sua riqualificazione e riuso. Il convegno su quest’area sarà l’occasione non solo per far conoscere la complessità storica delle vicende del complesso e la qualità delle sue emergenze ma per prefigurarne tutte le opportunità legate alla sua riqualificazione.
Il convegno L’area dell’anfiteatro Romano e dei Monasteri della Stella e del Palazzo: riqualificazione e riuso è previsto alle ore 10.30. Dopo la proiezione del video sull’area dell’anfiteatro prodotto dal periodico “Spoleto’s”, i lavori si aprono con i saluti di Umberto de Augustinis, Sindaco di Spoleto, Paola Mercurelli Salari, Direttore Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, Don Giampiero Ceccarelli, Vicario Episcopale per la Ricostruzione, Marica Mercalli, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Sergio Zinni, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e di un rappresentante della Regione Umbria.
Seguono alle ore 11.30 gli interventi: L’area nell’antichità e l’esito degli scavi recenti a cura di Nicola Bruni, Archeologo; Il rapporto tra l’area e la Città: venti secoli di storia a cura di Giuliano Macchia, Architetto; Progetti di restauro e di riuso a cura di Bruno Toscano, Professore Emerito Università di Roma Tre, Alessandro Monti, già Professore Università di Camerino e Matthias Quast, Presidente Associazione “Amphiteatrum”; Gli interventi compiuti e le opportunità di un cantiere-scuola a cura di Bruno Gori, Architetto.
La ripresa dei lavori è prevista alle ore 15 con Casi emblematici e una proposta a cura di Marco Tonelli, Critico d’Arte; Recupero e riuso dell’area: opportunità e sostegni finanziari a cura di Carlo Deodato, Capo di Gabinetto del Ministro per gli Affari Europei e Antonio Bartolini, Assessore Regione Umbria; La prevenzione del rischio sismico a cura di Umberto Moscato, Professore Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma. Seguirà dibattito. Le conclusioni, previste intorno alle ore 17.30, sono affidate al Sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis.
Il convegno è organizzato dal Comune di Spoleto.
Dal 30 agosto al 1 settembre 2019 torna La SpoletoNorcia… in MTB, il più grande evento cicloturistico del centro Italia, che da 6 anni richiama migliaia di cicloturisti esperti e non, famiglie e amanti della natura e del turismo “slow”.
Saranno 5 i percorsi a disposizione degli iscritti, da scegliere in base alla propria preparazione tecnica:
FAMILY 14 Km, 250 mt+ dsl
CLASSIC 38 Km, 900 mt+ dsl
HARD 60’s 62 Km, 1.390 mt+ dsl
HARD 80’s 78 Km, 1.850 mt+ dsl
RANDONNÈE 200 Km, 3.000 mt+ dsl
Info e iscrizioni: www.laspoletonorciainmtb.it
La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.
La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
Scarica il programma della LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo
Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.org – www.cisam.org
La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.
La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
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La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
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La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
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La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
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La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.
La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
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La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.
La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
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Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.org – www.cisam.org
La LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 13 al 19 aprile 2023 presso il Teatro Caio Melisso e avrà come oggetto Il tempo nell’alto medioevo.
Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.
Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
Scarica il programma della LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo
Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
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Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
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La LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 13 al 19 aprile 2023 presso il Teatro Caio Melisso e avrà come oggetto Il tempo nell’alto medioevo.
Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.
Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
Scarica il programma della LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo
Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.org – www.cisam.org
La LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 13 al 19 aprile 2023 presso il Teatro Caio Melisso e avrà come oggetto Il tempo nell’alto medioevo.
Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.
Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
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La LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 13 al 19 aprile 2023 presso il Teatro Caio Melisso e avrà come oggetto Il tempo nell’alto medioevo.
Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.
Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
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Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.
Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.
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Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.
Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.
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Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.
Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.
La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.
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