Calendar

Apr
5
Gio
LXVI Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Albornoz Palace Hotel
Apr 5–Apr 11 giorno intero
<!--:it-->LXVI Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->LXVI Week of Study on the Early Middle Ages<!--:--> @ Albornoz Palace Hotel | Spoleto | Umbria | Italia

La LXVI Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 5 all’11 aprile 2018 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto Le migrazioni nell’alto medioevo.

Le lezioni approfondiranno in particolare tre temi legati alle migrazioni: gli Aspetti Etno-antropologici, i Processi Migratori e i Trapianti e Sedimentazioni come Ricaduta delle Migrazioni che hanno caratterizzato l’epoca oggetto di studio.

La Fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

Programma Settimana 2018

Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.orgwww.cisam.org

Apr
15
Dom
Lions day Umbria
Apr 15@09:00
<!--:it-->Lions day Umbria<!--:--> @ Spoleto | Umbria | Italia

Quasi 500 persone sono attese domenica 15 aprile a Spoleto per il Lions Day Umbria 2018, un appuntamento che in occasione della giornata Mondiale del Lions Club International, vede riunirsi, in 210 paesi del mondo, i Lions nel loro distretto di appartenenza.
Spoleto è stata scelta come sede della giornata per il distretto 108L (Umbria, Lazio e Sardegna).

IL PROGRAMMA
Ore 9.00. Ritrovo auto storiche a Spoleto (Piazzale Roma, distributore IP, uscita Spoleto sud);

Ore 9.30. Partenza delle auto verso il centro della citta‘ accompagnati da una pattuglia della Polizia Municipale;

Ore 10.00. Arrivo in Piazza del Duomo. Inaugurazione della manifestazione. esibizione della Banda musicale di Spoleto e degli Sbandieratori del Calendimaggio di Assisi, a seguire saluti istituzionali delle autorità lionistiche, civili e religiose;

Ore 11.00. Visita alla mostra fotografica “Viaggio in Umbria”, ai disegni del “Poster per la Pace” ed ai Service Lions presso l’ex museo Civico. Possibilità di visite guidate al Teatro Caio Melisso.l, alla Casa Menotti e partecipazione alla Messa nel Duomo alle 11.30:

Ore 12.30. Trasferimento a piedi alla Rocca Albornoziana con l’ausilio dei percorsi meccanizzati; i veicoli storici verranno accompagnati al percorso pedonale dove sosteranno fino al termine della manifestazione;

Ore 13.30. Inizio del Pranzo nel Piazzale d’Onore della Rocca Albornoziana, allietati dai Musici del Calendimaggio di Assisi;

Ore 15.00. Dopo il pranzo si alterneranno i seguenti eventi: esibizione del coro Lions; premiazione Concorso “Poster per la pace” sala Eugenio IV e Lancio dei palloncini; esibizione Tamburini dell‘Ente dei “Giochi de le Porte” di Gualdo Tadino; visita libera al Museo della Rocca;

Ore 17.00. Termine della manifestazione con girotondo della Rocca e fiaccolata verso la Città

Apr
21
Sab
Vino, olio e arte patrimonio della cultura italiana – Convegno @ Rocca Albornoziana
Apr 21@11:00

Sabato 21 aprile, con inizio alle ore 11, la Rocca Albornoz di Spoleto ospiterà un convegno dedicato a Vino, olio e arte patrimonio della cultura italiana. Maria Elena Bececco porterà i saluti del Comune di Spoleto. Interverranno Paolo Braconi dell’Università di Perugia, Paolo Baioletti dell’Icqrf, Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi di prodotti agroalimentari, Ilaria Capaccioni, consulente imprese e Grande distribuzione organizzata.

Moderatore sarà Filippo Benedetti Valentini di Sapere Food.

Mag
12
Sab
Canapa nera. Guardavo le macerie e immaginavo il futuro @ Rocca Albornoz -Museo Nazionale del Ducato
Mag 12–Lug 15 giorno intero
<!--:it-->Canapa nera. Guardavo le macerie e immaginavo il futuro<!--:--> @ Rocca Albornoz -Museo Nazionale del Ducato | Spoleto | Umbria | Italia

CANAPA NERA – “Guardavo le macerie e immaginavo il futuro”

12 maggio – 15 luglio 2018

Un’installazione che fa leva sul cuore, ma anche sulla responsabilità collettiva di ognuno. Un algido muro bifronte si innalza nel Salone d’Onore della Rocca di Spoleto per raccontare in un mix alchemico la storia di un popolo coraggioso, quello della Valnerina. Da un lato c’è il grigio, memoria della pietra urbana della Basilica di San Benedetto a Norcia, dall’altro i colori esplosivi della fiorita di Pian Grande di Castelluccio.

L’opera è realizzata dalla Regione Umbria con il coordinamento, concept e progetto dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia insieme all’atelier milanese dell’artista Daniela Gerini. Il supporto tecnico è del Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco. L’installazione alla Rocca di Spoleto è realizzata in collaborazione con il Polo Museale dell’Umbria e il Comune di Spoleto.

“Canapa Nera” è un progetto di valorizzazione del territorio umbro, in particolare della Valnerina: l’installazione è realizzata con i frammenti recuperati dal sisma del 2016 ed è stata recentemente esposta in occasione del Fuorisalone, nell’ambito di Interni House in Motion nel chiostro centrale dell’Università degli Studi di Milano.

Il concept
Canapa Nera è la crasi perfetta tra il fiume Nera e la resistente fibra, la cui lavorazione fa parte dei saperi del territorio umbro. In particolare, la dorsale appenninica che attraversa il territorio è da sempre una realtà italiana tra le più dedite alla coltura della pianta. Non a caso proprio qui ha sede il Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco che, oltre ad una vasta documentazione storica sul suo utilizzo, ospita un centro produttivo dove viene materialmente lavorata la canapa per dare vita a prototipi innovativi e sperimentali. Con le materie prime della canapa si possono produrre, in modo pulito ed economicamente conveniente, tessuti, carta, plastiche, vernici, combustibili ed anche un olio alimentare di altissime qualità. Oggi, ad esempio, si fa largo impiego della canapa nella costruzione di case nell’ambito dell’architettura ecosostenibile. Non solo una riedificazione di case e chiese, ma anche la riaffermazione della fiducia nelle persone. Abitare non è solo un atto materiale (“house in motion”), ma è anche un atto immateriale (“house in emotion”). Allo stesso modo, il compito della ricostruzione non è solo quello di restituire una casa, ma è anche quello di custodire un’identità. Traghettando i ricordi e le speranze oltre l’emergenza.

La maceria diventa arte
Respiriamo la sofferenza di cui i detriti sono carichi, ma avvertiamo anche la speranza. In questo lato dell’opera, quella plasmata dall’Accademia delle Belle Arti di Perugia, predomina il grigio tipico della pietra dei centri storici della Valnerina. Nell’installazione padroneggia una scomposizione caotica di macerie prelevate nelle zone rosse del cratere umbro e ordinate da un sistema di opere provvisionali e di reti paramassi, allo stesso tempo simboli della catastrofe accaduta e segnali di rinascita imminente. Materia, segni e pochi colori ordinati dal claim “Guardavo le macerie e immaginavo il futuro” il cui lettering richiama un senso di decadenza, una scritta slavata dal tempo e dagli eventi. La maceria è tutto ciò che resta dopo la scossa e al contempo è ciò che era prima della scossa, ultima traccia concreta che conserve in sé una identità che rischia di andare perduta. Forse ci parla, come a dire “Non dimenticarmi”. È l’inizio e la fine, passato e futuro. La maceria è ciò da cui (ri)partire per attivare il processo di ricostruzione del valore della comunità umbra. I detriti ricomposti come in un fermo – immagine, congelati in un mondo senza spazio e senza tempo, incarnano i valori identitari più profondi della Valnerina e del suo popolo. Valori millenari che non vanno perduti ma, giorno dopo giorno, ricostruiti per tornare ad una bellissima normalità, allontanando il rischio di dispersione del sapere di questa terra. Perché perdere il passato significa perdere il futuro.

Il tessuto diventa quadro
La canapa è rappresentata in una versione artistica e contemporanea, “vestita” di segni iconici, materia e colori. Grazie alle pennellate di Daniela Gerini, artista e stilista appassionata di moda e design e che ha sempre usato colori e segni in chiave moderna, la canapa diventa qualcosa da dipingere e a sua volta diventa quadro.

Ce lo insegnano anche Leonardo, Rembrandt, Van Gogh e Picasso: le loro opere erano per lo più dipinte su tele in tessuto di canapa e spesso con colori ad olio a base della pianta, affinché l’opera potesse sopravvivere più a lungo e mantenersi in un ottimo stato nel corso del tempo. Allo stesso modo, per l’installazione Canapa Nera Daniela Gerini ha fissato sul polittico di undici tele di canapa i colori esplosivi della fioritura di Castelluccio raccontando come, in questo luogo senza tempo, il grigio dell’inverno viene spazzato via dalle sfumature dei papaveri, narcisi, genziane, tulipani, fiordalisi e piante di lenticchie. Un paesaggio di grande bellezza dove il giallo, l’azzurro, il bianco e il rosso dipingono i campi con immense striature di colori, come enormi quadri astratti. I colori brillanti della natura che rinasce sul Pian Grande si fissano sulla fibra neutra e resistente, simbolo di una identità tra passato e futuro, arricchita da segni: forme geometriche che incastrate tra loro formano figure ricche di significato, la mano che, a seconda dei casi della vita, dona e riceve come simbolo di solidarietà e fiducia e l’occhio che vede e che, colpito dal sisma, piange.

Committenza: Regione Umbria
In collaborazione con: Polo Museale dell’Umbria, Rocca Albornoz – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto
Coordinamento generale: Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia
Concept e progetto dell’allestimento: Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia: Paolo Belardi direttore, Paul H. Robb, Matteo Scoccia
Concept e realizzazione opere d’arte su tela di canapa: Studio Daniela Gerini
Supporto tecnico: Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco
Organizzazione: Sistema Museo
Grafica: Paul H. Robb

Orari di apertura: dal martedì alla domenica 9:30 – 19:30; lunedì 9:30 – 13:30. Ultimo ingresso consentito 45 minuti prima della chiusura

La visita all’installazione è compresa nel biglietto d’ingresso alla Rocca Albornoz – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto.

Per informazioni:
Sistema Museo 0743.224952 / 340.5510813 – spoleto@sistemamuseo.it – www.sistemamuseo.it

L’Umbria ed il terremoto. Prevenzione e Recupero del Patrimonio culturale – Nuove opportunità per i giovani @ Palazzo Mauri
Mag 12@10:00
<!--:it-->L'Umbria ed il terremoto. Prevenzione e Recupero del Patrimonio culturale - Nuove opportunità per i giovani<!--:--> @ Palazzo Mauri | Spoleto | Umbria | Italia

Il Lions Club Spoleto presenta un convegno dal titolo “L’Umbria ed il terremoto – Prevenzione e recupero del patrimonio culturale. Nuove opportunità per i giovani

Il tema, dettato dalla sensibilità che il Lions Club Spoleto ha sempre manifestato nei confronti dei Giovani e del Territorio, vuole costituire un momento di riflessione per ricercare quanto di positivo possa ricavare anche da una disgrazia, quale è stato il terremoto che, nel periodo agosto 2016 – gennaio 2017, ha sconvolto il Centro Italia ed in particolare anche la nostra Regione. Restaurare e conservare le opere d’arte ed i documenti d’archivio provenienti da un territorio, che costituiscono un tassello dell’identità delle comunità, deve essere un obiettivo che cittadini e Amministrazioni debbono ricercare costantemente. Anche i Giovani possono contribuire attivamente al raggiungimento di questo scopo, preparandosi adeguatamente nella conoscenza delle opere d’arte e dei documenti d’archivio; ci sarà sempre più bisogno di esperti museali, restauratori, paleografi, archivisti, rilegatori ed anche di artigiani particolarmente preparati per effettuare interventi su opere murarie, lignee, metalliche, nonché di esperti nella realizzazione e gestione di banche dati ed applicazioni informatiche. Questi, sono soltanto pochi esempi di figure professionali, necessarie per conseguire i restauri e la conservazione del nostro Patrimonio culturale. Da parte delle Pubbliche Amministrazioni, servirà poi che si realizzino nuove sedi museali, nuove biblioteche, nuovi archivi o quantomeno si rendano sicure, da eventi sismici, tutte le vecchie sedi. Uno sforzo enorme che deve coinvolgere: Università, Scuole, Categoria professionali, Sovraintendenze, Comunità locali, Ministeri; tutta la Società ha l’obbligo di contribuire, per la salvaguardia del patrimonio culturale ed allo stesso tempo per assicurare alle nuove generazioni, il ricordo del passato e la speranza per il futuro.

Relatori:
Mario Squadroni già Sovraintendente archivistico dell’Umbria e delle Marche
Luigi Rambotti  Direttore dell’Archivio di Stato di Perugia
Tiziana Biganti  Responsabile del Deposito dei Beni Culturali di Santo Chiodo nonché Direttrice del Museo Statale “Villa del Colle del Cardinale”
Luciano Giacchè  Direttore del CEDRAV, Centro per la Documentazione e Ricerca Antropologica in Valnerina e nella dorsale appenninica umbra
Romano Cordella  già docente di Francese, effettua per hobby da decenni numerosi lavori storici, artistici nella Valnerina e nel circondario di Spoleto
Alessandro Bianchi Funzionario archivista di Stato della Sovraintendenza archivistica Umbria –Marche, responsabile della tutela e della vigilanza dei beni archivistici della Valnerina

Coordina Mario Di Spirito  Presidente del Lions Club Spoleto
Intervengono Maria Elena Bececco  Sindaco f.f. di Spoleto, Donatella Porzi  Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria, Sabrina Mingarelli Direttrice della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Umbria e delle Marche e Marica Mercalli  Direttrice della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria.

Mag
19
Sab
La Notte Europea dei Musei 2018
Mag 19@19:30
<!--:it-->La Notte Europea dei Musei 2018<!--:-->

In occasione de La Notte Europea dei Musei 2018, la città di Spoleto offre una serie di iniziative volte a promuovere il patrimonio culturale locale

MUSEI CHE ADERISCONO ALL’INIZIATIVA

Rocca Albornoz e Museo Nazionale del Ducato di Spoleto

19.30 – 22.30 – ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura

Biglietto d’ingresso: € 1,00

Casa Romana I Museo del Tessuto e del Costume I Palazzo Collicola Arti Visive

20.30 – 22.30

Ingresso gratuito

La Notte Europea dei Musei 2018 – A Lume di Candela, visita guidata
Mag 19@21:00
<!--:it-->La Notte Europea dei Musei 2018 - A Lume di Candela, visita guidata<!--:-->

A LUME DI CANDELA – visita guidata alla Rocca Albornoz, in città e nei musei comunali

L’attività inizia all’interno della Rocca Albornoz per poi raggiungere, attraverso le vie del centro storico, la Casa Romana, domus del I secolo d.C., il Museo del Tessuto e del Costume ed infine Palazzo Collicola Arti Visive, dimora gentilizia del ‘700. Un operatore specializzato guiderà i partecipanti in un viaggio nel tempo tra antichi mosaici, cicli di affreschi medievali e sfavillanti arredi, resi ancora più suggestivi dalla luce notturna.

Luogo: Rocca Albornoz – Casa Romana – Museo del Tessuto e del Costume – Palazzo Collicola Arti Visive

Orario: 21.00
Rivolto a: Adulti
Durata: 1 ora e mezza circa
Costo: Ingresso alla Rocca Albornoz: € 1,00 – Omaggio fino a 17 anni e categorie previste da decreto ministeriale

Visita guidata: € 5,00 – previo acquisto del biglietto di ingresso alla Rocca Albornoz.
La visita guidata è gratuita fino a 17 anni.

Giu
3
Dom
Visita guidata e Laboratorio di Danza Rinascimentale @ Rocca Albornoziana
Giu 3@15:30
<!--:it-->Visita guidata e Laboratorio di Danza Rinascimentale<!--:--><!--:en-->Renaissance Dance - Guided visit and workshop<!--:--> @ Rocca Albornoziana | Spoleto | Umbria | Italia

Domenica 3 giugno 2018, in occasione della Domenica gratuita nei musei e aree archeologiche statali, Sistema Museo, in collaborazione con il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto e l’Associazione culturale P.A.M., presenta Il Ballare Cortese – Laboratorio di danza rinascimentale a cura del M° Enrica Sabatini.
L’esperienza inizia presso la Rocca Albornoz alle ore 15.30 con Storie d’amore e di armi, una speciale visita guidata agli affreschi della Camera Pinta che condurrà i partecipanti nella raffinata cultura delle corti europee del Trecento, fucine dell’amor cortese.

A seguire è previsto alle ore 16.00 il laboratorio di danza rinascimentale, condotto dalla danzatrice e musicista Enrica Sabatini, per sperimentare antichi passi di danza di coreografie narrate in importanti trattati del Rinascimento. Un tuffo nel passato per comprendere il presente. Un’occasione per rivivere un’epoca vissuta nei castelli e negli antichi palazzi.

L’iniziativa è rivolta ad adulti e famiglie con bambini a partire dai 9 anni.
Prenotazione obbligatoria entro le ore 13.00 di domenica 3 giugno

VISITA GUIDATA – Storie d’amore e di armi – ore 15.30
Durata: 30 minuti circa
Costo: € 3,00, gratuita fino a 14 anni e per i possessori della Spoleto Card.

LABORATORIO DI DANZA RINASCIMENTALE – Il ballare cortese – ore 16.00
Durata: 1 ora circa
Costo: € 8,00, € 6,00 (per i possessori della Spoleto Card e bambini da 9 a 15 anni),
gratuito per i bambini fino a 8 anni.

Il biglietto di ingresso al monumento è gratuito in occasione della Domenica gratuita al museo.

Per informazioni e prenotazioni:
Sistema Museo
Tel. 0743/224952
spoleto@sistemamuseo.it
Spoleto Card | www.spoletocard.it

Nov
30
Ven
Giornata di studio sulla riqualificazione e sul riuso dell’area dell’Anfiteatro di Spoleto @ Rocca Albornoz - Sala Antonini
Nov 30@10:30
<!--:it-->Giornata di studio sulla riqualificazione e sul riuso dell’area dell’Anfiteatro di Spoleto<!--:--> @ Rocca Albornoz - Sala Antonini

Giornata di studio sulla riqualificazione e sul riuso dell’area dell’Anfiteatro di Spoleto
Venerdì 30 novembre alla Rocca Albornoziana

Una giornata di studio e di approfondimento dedicata al riscatto di una vasta area del centro storico di Spoleto, da troppo tempo in abbandono. Una vera e propria città nella città che comprende i due ex monasteri della Stella e del Palazzo (con due notevoli chiostri), i ruderi dell’anfiteatro romano e un complesso sistema di ex caserme si sviluppa su una superficie di circa mq 16.000.

Venerdì 30 novembre a partire dalla ore 10.30, nella cornice della Sala Antonini della Rocca Albornoziana, illustri relatori, studiosi e tecnici si incontrano per parlare di questa area – conosciuta come area dell’anfiteatro romano – e della sua riqualificazione e riuso. Il convegno su quest’area sarà l’occasione non solo per far conoscere la complessità storica delle vicende del complesso e la qualità delle sue emergenze ma per prefigurarne tutte le opportunità legate alla sua riqualificazione.

Il convegno L’area dell’anfiteatro Romano e dei Monasteri della Stella e del Palazzo: riqualificazione e riuso è previsto alle ore 10.30. Dopo la proiezione del video sull’area dell’anfiteatro prodotto dal periodico “Spoleto’s”, i lavori si aprono con i saluti di Umberto de Augustinis, Sindaco di Spoleto, Paola Mercurelli Salari, Direttore Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, Don Giampiero Ceccarelli, Vicario Episcopale per la Ricostruzione, Marica Mercalli, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Sergio Zinni, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e di un rappresentante della Regione Umbria.

Seguono alle ore 11.30 gli interventi: L’area nell’antichità e l’esito degli scavi recenti a cura di Nicola Bruni, Archeologo; Il rapporto tra l’area e la Città: venti secoli di storia a cura di Giuliano Macchia, Architetto; Progetti di restauro e di riuso a cura di Bruno Toscano, Professore Emerito Università di Roma Tre, Alessandro Monti, già Professore Università di Camerino e Matthias Quast, Presidente Associazione “Amphiteatrum”; Gli interventi compiuti e le opportunità di un cantiere-scuola a cura di Bruno Gori, Architetto.

La ripresa dei lavori è prevista alle ore 15 con Casi emblematici e una proposta a cura di Marco Tonelli, Critico d’Arte; Recupero e riuso dell’area: opportunità e sostegni finanziari a cura di Carlo Deodato, Capo di Gabinetto del Ministro per gli Affari Europei e Antonio Bartolini, Assessore Regione Umbria; La prevenzione del rischio sismico a cura di Umberto Moscato, Professore Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma. Seguirà dibattito. Le conclusioni, previste intorno alle ore 17.30, sono affidate al Sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis.
 
Il convegno è organizzato dal Comune di Spoleto. 

Apr
21
Gio
LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Albornoz Palace Hotel
Apr 21 giorno intero
<!--:it-->LXIX Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->69th Study Week on the Early Middle Ages<!--:--> @ Albornoz Palace Hotel | Spoleto | Umbria | Italia

La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.

La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

Scarica il programma della LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo

Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.orgwww.cisam.org

Apr
22
Ven
LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Albornoz Palace Hotel
Apr 22 giorno intero
<!--:it-->LXIX Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->69th Study Week on the Early Middle Ages<!--:--> @ Albornoz Palace Hotel | Spoleto | Umbria | Italia

La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.

La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.orgwww.cisam.org

Apr
23
Sab
LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Albornoz Palace Hotel
Apr 23 giorno intero
<!--:it-->LXIX Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->69th Study Week on the Early Middle Ages<!--:--> @ Albornoz Palace Hotel | Spoleto | Umbria | Italia

La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.

La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.orgwww.cisam.org

Apr
24
Dom
LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Albornoz Palace Hotel
Apr 24 giorno intero
<!--:it-->LXIX Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->69th Study Week on the Early Middle Ages<!--:--> @ Albornoz Palace Hotel | Spoleto | Umbria | Italia

La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.

La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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Apr
25
Lun
LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Albornoz Palace Hotel
Apr 25 giorno intero
<!--:it-->LXIX Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->69th Study Week on the Early Middle Ages<!--:--> @ Albornoz Palace Hotel | Spoleto | Umbria | Italia

La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.

La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

Scarica il programma della LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo

Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.orgwww.cisam.org

Apr
26
Mar
LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Albornoz Palace Hotel
Apr 26 giorno intero
<!--:it-->LXIX Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->69th Study Week on the Early Middle Ages<!--:--> @ Albornoz Palace Hotel | Spoleto | Umbria | Italia

La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.

La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
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Apr
27
Mer
LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Albornoz Palace Hotel
Apr 27 giorno intero
<!--:it-->LXIX Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->69th Study Week on the Early Middle Ages<!--:--> @ Albornoz Palace Hotel | Spoleto | Umbria | Italia

La LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 21 al 27 aprile 2022 presso l’Albornoz Palace Hotel e avrà come oggetto I Franchi.

La cerimonia inaugurale avrà luogo il 21 aprile alle ore 10.30 presso il Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi e prevede la prolusione della Prof.ssa Rosamond McKitterick dell’Università di Cambridge. La cittadinanza è invitata a partecipare.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

Scarica il programma della LXIX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo

Per informazioni sulla Settimana di Studi e su come partecipare:
Fondazione CISAM
Palazzo Arroni, via dell’Arringo – Spoleto
Tel. 0743 225630 – Fax 0743 49902
cisam@cisam.orgwww.cisam.org

Apr
13
Gio
LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Teatro Caio Melisso
Apr 13 giorno intero
<!--:it-->LXX Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->70th Study Week on the Early Middle Ages<!--:--> @ Teatro Caio Melisso | Spoleto | Umbria | Italia

La LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 13 al 19 aprile 2023 presso il Teatro Caio Melisso e avrà come oggetto Il tempo nell’alto medioevo.

Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.

Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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Apr
14
Ven
LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Teatro Caio Melisso
Apr 14 giorno intero
<!--:it-->LXX Settimana di Studi sull'Alto Medioevo<!--:--><!--:en-->70th Study Week on the Early Middle Ages<!--:--> @ Teatro Caio Melisso | Spoleto | Umbria | Italia

La LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 13 al 19 aprile 2023 presso il Teatro Caio Melisso e avrà come oggetto Il tempo nell’alto medioevo.

Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.

Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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Apr
15
Sab
LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Teatro Caio Melisso
Apr 15 giorno intero
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La LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 13 al 19 aprile 2023 presso il Teatro Caio Melisso e avrà come oggetto Il tempo nell’alto medioevo.

Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.

Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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Apr
16
Dom
LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Teatro Caio Melisso
Apr 16 giorno intero
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La LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo, organizzata dal CISAM, si terrà dal 13 al 19 aprile 2023 presso il Teatro Caio Melisso e avrà come oggetto Il tempo nell’alto medioevo.

Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.

Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.

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Apr
17
Lun
LXX Settimana di Studi sull’Alto Medioevo @ Teatro Caio Melisso
Apr 17 giorno intero
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Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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Apr
18
Mar
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Apr 18 giorno intero
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Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.

Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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Apr
19
Mer
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Nel 2005 un articolo di Jean-Claude Schmitt (“Cahiers de Civilisation Médiévale”, 48, pp. 31-52) definiva il Tempo come “l’impensé de l’histoire”. Se è riconosciuto che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la science des hommes dans le temps», sembra che in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non abbiano mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria. Il bel congresso del Mittellateiner Komitee tenuto a Lione nel 2014 (con atti pubblicati nel 2017) era programmaticamente centrato su testi letterari, storici e filosofici nella sola lingua latina e relativi a tutto il periodo medievale, dedicando relativamente poco spazio ai primi secoli, mentre l’argomento del convegno CISAM di Roma-Subiaco 2017 era limitato alle comunità monastiche. Nonostante i fondamentali capitoli su alcuni secoli medievali (solitamente gli ultimi) in saggi di Ariès, von den Steinen, Gurevič, Le Goff, Martin, Baschet, Pomian, e gli articoli di Wolff e tanti altri, è forse solo con Arno Borst che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica e dei suoi riflessi sociali e scientifici. È dunque da questo ancoraggio sicuro, e insieme dalla nuova idea di tempo come scansione ritmica introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni, che possiamo partire per comprendere con un raggio di osservazione il più esteso possibile la fenomenologia del tempo nell’alto medioevo. Per cogliere il “sentimento” del tempo di un’epoca diventano infatti fondamentali anche le analisi delle famiglie semantiche che lo rappresentano nelle diverse lingue medievali e il confronto con le concezioni di civiltà europee ed extraeuropee (comprese Bisanzio, l’Islam, l’Ebraismo) in contatto osmotico con l’Occidente, le percezioni che emergono dalle risultanze archeologiche e le rappresentazioni di mesi e stagioni nelle opere d’arte, l’“outillage mental” con cui gli uomini e le donne dell’Alto Medioevo definiscono e usano questa categoria, le articolazioni del tempo quotidiano, alimentare come giuridico e liturgico, le espressioni del tempo nei trattati grammaticali e nelle teorie e pratiche musicali, perfino nelle alternanze ritmiche delle scritture dei codici.

Su tutto questo la LXX Settimana CISAM del 2023 propone a trentacinque studiosi internazionali di presentare e discutere lezioni nelle aree di loro competenza, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali per avvicinarci così, in una eucronia nei limiti del possibile senza anacronismi, a una conoscenza più profonda possibile del tempo altomedievale.

La Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, oltre alla pubblicazione di volumi sul medioevo, rappresenta un solido punto di riferimento nella ricerca medievistica mondiale e, attraverso la Settimana di Studi, fornisce un’occasione di incontro e di dibattito scientifico di altissimo livello.

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