Cattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo)

Piazza Duomo

Lungo via Saffi, su cui affaccia il prospetto settentrionale del Palazzo Comunale, si apre la superba vista della Cattedrale. La scenografica scalinata di via dell’Arringo introduce alla piazza del Duomo, creata con un terrazzamento ai piedi del colle Sant’Elia ed ampliata nel XII sec. per creare una quinta scenica chiusa, sul fondo, dalla chiesa, sul lato destro dalla facciata di Palazzo Ràcani Arroni, decorata da cinquecenteschi graffiti monocromi e, sul lato opposto, dall’abside della Basilica di Sant’EufemiaAl termine della scalinata, si può ammirare la scultura bronzea Stranger III, di Lynn Chadwick, anch’essa nella collocazione originaria della mostra Sculture nella città tenutasi a Spoleto nel 1962. Sul lato sinistro della piazza si affacciano il Teatro Caio Melisso, il più antico teatro della città, sorto nel XVII sec. (ma con rifacimenti ottocenteschi) e intitolato al commediografo spoletino amico di Mecenate, bibliotecario di fiducia di Augusto, e la chiesa di S. Maria della Manna d’Oro, eretta in segno di ringraziamento alla Vergine che protesse la città nel corso degli avvenimenti del 1527, culminati con il sacco di Roma. Entrambi gli edifici sorgono sull’area dove avrebbe dovuto ergersi il Palazzo della Signoria, grandioso edificio trecentesco poggiante sul piano della sottostante piazza della Signoria e rimasto incompiuto al livello della piazza del Duomo.

Cattedrale

La Cattedrale, ricostruita alla fine del XII sec., sostituì l’antico edificio di S. Maria del Vescovato, dell’VIII – IX sec., eretto sull’area di un primitivo tempio cristiano dedicato al martire Primiano. Sulla facciata, impreziosita dal mosaico di Solsterno, si aprono le arcate del portico fatto realizzare nel 1491 da Ambrogio Barocci, celebre maestro che aveva lavorato nella splendida residenza ducale di Urbino al fianco di Francesco di Giorgio Martini. L’utilizzo di materiali cromaticamente contrastanti – le pietre bianca e rosata dei monti intorno Spoleto – fa cogliere a pieno l’effetto chiaroscurale e la minuzia decorativa dei rilievi eseguiti da maestranze lombarde esperte in questo tipo di arte, come testimoniato dai documenti conservati negli archivi.

La cripta di S. Primiano, del IX sec., rappresenta un eccezionale monumento altomedioevale, unico elemento rimasto dell’antica sistemazione degli edifici della cattedrale, cui si accede dalla canonica. Essa conserva affreschi coevi che potrebbero illustrare Storie di san Benedetto e santa Scolastica, e presenta una copertura con volta a botte.

All’interno del Duomo sono presenti numerosissime opere di assoluto rilievo. Alla fine della navata destra si può ammirare la Croce dipinta di Alberto Sotio (1187), nell’iconografia del Cristo vivo (triumphans) che si sviluppa nel XII sec. in Italia centrale. Al Museo del Ducato si conservano altre Croci provenienti dalla collezione comunale, dei secoli XII-XIV, sia del tipo di quella del Sotio che del modello di croce con il Cristo sofferente (patiens), con il capo reclinato sulla spalla, che si affermerà a partire dal XIII sec.

L’abside presenta un notevole ciclo dipinto con Storie della Vergine affrescato da Filippo Lippi tra il 1467 e il 1469. Particolarmente interessante anche la cappella di Sant’Anna, costruita nel XIV sec. come ampliamento del braccio sinistro del transetto, che custodisce tracce di affreschi dal Trecento al Cinquecento. Particolare attenzione meritano anche le cappelle Eroli e dell’Assunta (all’inizio della navata di destra), con affreschi del Pintoricchio e Jacopo Siculo, la cappella della S. Icone (nel transetto destro), al cui interno è la preziosa tavoletta donata nel 1185 dall’imperatore Federico Barbarossa alla città, in segno di pace, e quella delle Reliquie (al termine della navata di sinistra).

In quest’ultima è conservata la lettera autografa di san Francesco a frate Leone. Dopo le sacre spoglie, custodite in Assisi, le reliquie più preziose di Francesco sono i suoi autografi. Ne esistono soltanto due ed uno è, appunto, questo di Spoleto: un piccolo foglietto rettangolare di pergamena, tratta da pelle di capra, che misura cm 13×6, formato da diciannove righe e perfettamente conservato. L’altro è la cosiddetta chartula, scritto dopo la stigmatizzazione sul monte Verna (1224), conservato nella Basilica di Assisi.

Indirizzo: Piazza Duomo

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