Descrizione
La parlamentare europea, Camilla Laureti
Ringrazio la presidente dell’associazione “Amici delle Miniere”, Vincenza Campagnani per il lavoro che svolge insieme alle tante persone che quotidianamente custodiscono questa memoria. Ricordare i nomi dei 23 minatori scomparsi 70 anni fa, significa richiamare le loro storie, la dimensione umana, le vicende personali e familiari. Farlo significa non normalizzare il sacrificio di chi non c’è più, di chi ogni mattina esce di casa per andare a lavoro e non torna dalla propria famiglia. Abbiamo il dovere di continuare a ricordare queste vicende.
Il senatore della Repubblica, Walter Verini
Partecipo ad una cerimonia di straordinaria intensità. Voglio ringraziare il Comune e l’intera comunità che tiene vivo il ricordo di questa terribile tragedia. Questi momenti non sono solo un modo per ricordare le vite di quei minatori, ma devono essere anche un monito affinché ci sia un impegno costante di tutti e a tutti i livelli affinché in Italia ci sia sempre la possibilità di un lavoro dignitoso e sicuro. Purtroppo ancora oggi non è così: le morti sul lavoro non rispettano la dignità dell’uomo.
Il consigliere regionale, Stefano Lisci
Porto a tutti voi, in questo momento celebrativo così importante, i saluti della Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. La nostra comunità continua con grande impegno a tenere vivo il ricordo, a dare sostanza al concetto di memoria, a tramandare una vicenda drammatica ma carica di umanità. Essere qui oggi significa lavorare affinché eventi così tragici non debbano più accadere. Ringrazio anch’io la presidente Vincenza Campagnani e l’associazione Amici delle Miniere per il lavoro incredibile che rende possibile tutto ciò.
L’assessora del Comune di Spoleto, Manuela Albertella
Porto innanzitutto i saluti del sindaco Andrea Sisti che non ha potuto partecipare perché influenzato. Per la città è stato un momento assolutamente drammatico, difficile da metabolizzare anche a distanza di tempo, perché la morte sul lavoro genera sempre un dolore così grande difficile da accettare. La prosperità generata dal lavoro in Miniera, nono stante la crescita che generò all’epoca, ha avuto un prezzo in termini di sacrifici e di condizioni di vita: la tragedia del 22 marzo 1955 ci restituisce ancora oggi questa dimensione.
La consigliera comunale, Vania Buffatello
La storia della mia famiglia è legata in maniera molto forte alla morte di mio nonno, anche lui minatore, scomparso la mattina del 22 marzo di 70 anni durante il suo turno di lavoro. Mia nonna l’ha sempre definita una disgrazia, non l’ho mai sentita parlare di tragedia e il ricordo di questa disgrazia, della perdita improvvisa del marito, l’ha accompagnata in ogni momento della sua vita: è stata una fiamma che non si è mai spenta.
La presidente dell’associazione “Amici delle Miniere”, Vincenza Campagnani
Il nostro è un lavoro di squadra, con tante volontarie e volontari che mi accompagnano in questo percorso. Questo 70° anniversario segna un passo importante. Innanzitutto è importante che nessuno di noi si sia dimenticato quel giorno. Lavoriamo per tenere vivo il ricordo, ma come ha detto S.E. Mons. Renato Boccardo durante la Santa Messa, questo non deve essere solo un esercizio della memoria, ma dobbiamo ricordare per migliorare le condizioni di lavoro con senso di responsabilità, ognuno per la propria parte. Il ruolo della nostra associazione è quello di tramandare questa memoria e questi insegnamenti, soprattutto ai giovani, affinché possano raccogliere il testimone portare avanti nel tempo questa parte importante della nostra storia.
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Ultimo aggiornamento: 24 aprile 2025, 16:28