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Presentato per la prima volta al pubblico il Sipario Storico restaurato

La grande tela del maestro Francesco Coghetti oggetto dell'incontro che si è svolto questa mattina al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti

Data :

28 giugno 2025

Presentato per la prima volta al pubblico il Sipario Storico restaurato
Municipium

Descrizione

Il restauro del Sipario Storico del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti è stato presentato per la prima volta al pubblico. Vincitore del Concorso Art Bonus 2025, indetto dal Ministero della Cultura, nella categoria “Beni e luoghi della Cultura”, l’imponente intervento che ha interessato la grande tela del maestro Francesco Coghetti realizzata nel 1861 è stato illustrato questa mattina dal sindaco Andrea Sisti, insieme a Filippo Settimi, CEO di AgriEuro srl, Stefania Petrillo, Docente di Storia dell'arte contemporanea presso l'Università degli Studi di Perugia e autrice della monografia sui "Sipari d'Italia", Antonella Filiani, presidente della Coo.Be.C. e l’architetto Moreno Orazi dello Studio Abaco.

Il restauro, che ha permesso di ricollocare il Sipario Storico nel palcoscenico del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti dopo 25 anni, è stato realizzato grazie alla donazione di AgriEuro srl di € 130.000 tramite l'Art Bonus e al cofinanziamento del Comune di Spoleto di circa € 80.000. Il bene, di proprietà del Comune di Spoleto e conservato negli ultimi 25 anni nel deposito del laboratorio della Coo.Be.C, presentava varie problematiche conservative (umidità, deformazioni della tela, scuciture, ecc.) che hanno richiesto una serie di interventi per impedirne un ulteriore degrado.

Presentare al pubblico il Sipario Storico, restaurato e definitivamente ricollocato al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, in occasione del Festival dei Due Mondi è un momento di straordinaria importanza per la Città, per la sua storia, per la valenza artistica di quest’opera maestosa – ha dichiarato il Sindaco Andrea Sisti Il fatto che tutto questo sia il frutto di una collaborazione particolarmente efficace tra soggetti privati e istituzione pubblica, il risultato di un impegno corale sia economico che operativo, restituisce il valore di un percorso iniziato più di un anno fa che ha permesso alla Città di poter nuovamente ammirare un bene meraviglioso. Ringrazio nuovamente Agrieuro, la Coo.Be.C, lo Studio Abaco, l’Associazione Spoleto nel Cuore e tutti coloro che con il proprio impegno e la propria professionalità hanno reso possibile il raggiungimento di questo risultato”.

"Siamo orgogliosi di celebrare oggi il ritorno del Sipario Storico al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, dopo oltre 25 anni di assenza - ha commentato Filippo Settimi, CEO di AgriEuro e cofinanziatore dell’iniziativa Art Bonus insieme al Comune di Spoleto – Il restauro di questa straordinaria opera d'arte è stato un impegno che AgriEuro ha scelto di sostenere con passione, in virtù del forte legame che ci unisce da sempre alla città di Spoleto. Abbiamo intrapreso questo progetto all’insegna della responsabilità sociale che sentiamo di avere per il nostro territorio: l’obiettivo era restituire alla città un simbolo culturale così fortemente identitario e tramandare il suo valore alle generazioni future. Vedere oggi il Sipario tornare a svolgere la sua funzione originaria, in un contesto unico come quello del Festival dei Due Mondi, è un'emozione indescrivibile. Saremo felici di continuare a lavorare insieme al Comune di Spoleto per creare future iniziative che permetteranno a tutta la cittadinanza di vivere e avvicinarsi a quest’opera unica".

Il restauro del Sipario Storico del Teatro Nuovo di Spoleto, dipinto nel 1861 dal bergamasco Francesco Coghetti, è un evento di straordinaria importanza non solo per la qualità e le dimensioni del manufatto, ma anche per la sua ricollocazione in teatro che gli consente di riacquistare la sua duplice funzione, pratica e simbolica – ha commentato Stefania Petrillo, Docente di Storia Contemporanea dell’Università di Perugia e autrice della monografia Sipari d’Italia - Il sipario è la “quarta parete” della sala, il diaframma che separa lo spazio della realtà da quello della finzione; negli anni cruciali del Risorgimento, quando è “istoriato”, esso diventa spesso un vero manifesto politico. Nella Fuga di Annibale sotto le mura di Spoleto, l’episodio che ricorda la vittoriosa resistenza di Spoleto all’assedio di Annibale nel 217 a.C., va così letta, in filigrana, la speranza di un’Italia finalmente libera e unita. Orgoglio municipale e partecipazione al progetto di unità nazionale convergono dunque nell’iconografia della spettacolare “macchina”, ricca di pathos e dinamismo, che racconta in modo coinvolgente l’epos civico assumendo anche un alto valore etico ed educativo”.

La Coo.Be.C Cooperativa Beni Culturali dagli anni Novanta del secolo scorso aveva in custodia nel proprio laboratorio di restauro il grande sipario del Teatro Nuovo – ha spiegato la presidente della Coo.Be.C. Antonella Filiani - Grazie alle sinergie createsi tra pubblico e privato nel febbraio del 2024 ha potuto avviarne il restauro. Si è iniziato con gli interventi di pulitura, consolidamento dei materiali costitutivi, recupero delle deformazioni, risarcitura di strappi, tagli, lacerazioni e lacune e di rinforzo del supporto tessile destrutturato su una superficie di circa 165 metri quadrati. A conclusione del restauro conservativo si è proseguito con le operazioni di ripresentazione estetica e con quelle finalizzate alla rifunzionalizzazione del sipario. Il restauro ha visto il coinvolgimento della maggior parte dei restauratori della Coo.Be.C, ognuno per le proprie competenze e tutti con la passione e con l’entusiasmo di poter restituire dopo tanto tempo l’opera alla comunità”.

Il Teatro Nuovo ha subito nel tempo sostanziali trasformazioni. Per esempio laddove oggi ci sono i camerini e gli uffici all’inizio era collocato un ristorante e le camere per gli artisti e la stessa fossa dell’orchestra non compariva nel progetto di Aleandri: i musici occupavano parte della platea – ha argomentato l’architetto Moreno Orazi dello Studio Abaco - Se dunque il Teatro ha subito dalla sua costruzione ad oggi notevoli trasformazioni tuttavia forte negli anni è stata l’azione di tutela tesa a conservare alcune peculiarità della sua architettura. Tra queste senza dubbio il restauro del Sipario Storico, grazie all’intervento splendidamente eseguito dalla società COOBEC, che torna finalmente da oggi a svolgere la funzione di meraviglioso fondale scenico della platea, visibile prima dell’inizio e durante gli intervalli di uno spettacolo. Un grazie particolare a quanti hanno reso possibile il rimontaggio del Sipario Storico in Teatro, operazione tecnica per niente semplice”.

La grande tela, realizzata nel 1861 da Francesco Coghetti (11,90 metri in altezza per 13,92 metri in larghezza), raffigura la scena storica di Annibale sconfitto sotto le mura di Spoleto. La composizione grafica dell’opera evidenzia un grande dinamismo, sottolineato dall’uso dei toni di colori contrastanti e brillanti per ottenere il massimo effetto di movimento. L’episodio della sconfitta del Cartaginese è narrato, suddiviso orizzontalmente, in due parti: in basso viene raffigurata la battaglia, mentre in alto sono rappresentate diverse architetture locali sulle quali si staglia un bastione semicircolare dal quale la popolazione getta l’olio bollente su Annibale e sugli assalitori, come narrato dalla leggenda.

Il ritorno sulla scena del Sipario Storico segna non solo la fine di un’eccezionale operazione di restauro, ma l’inizio di una nuova vita per un’opera che continuerà a raccontare la storia di Spoleto alle generazioni future.

 

 

Ultimo aggiornamento: 28 giugno 2025, 14:45

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